Attentato Germania, incriminato per omicidio il killer di Magdeburgo

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Taleb Al Abdulmohsen è comparso davanti al giudice: è accusato anche di diversi capi di imputazione di tentato omicidio e lesione aggravata. Secondo il “Wall Street Journal” le autorità saudite avevano avvertito Berlino sulla pericolosità del 50enne per quattro volte, ma le segnalazioni erano state ignorate perché si pensava che Riad lo avesse preso di mira per aver ripudiato l’Islam. Fra i feriti anche un 39enne italo-tedesco

Mentre il bilancio dell’attentato ai mercatini di Natale di Magdeburgo rimane fermo a 5 morti – tra cui un bambino di 9 anni – e oltre 200 feriti, si cerca di capire cosa sia accaduto nelle comunicazioni fra le autorità tedesche e quelle saudite sul killer Taleb Al Abdulmohsen. Il medico 50enne ieri sera è comparso di fronte al giudice ed è stato incriminato per cinque capi di imputazione di omicidio, diversi capi di imputazione di tentato omicidio e lesione aggravata. Oggi centinaia di persone si sono riunite nella chiesa di San Giovanni, a Magdeburgo, per una veglia in memoria delle vittime. Diversi punti dalle città, tra cui il luogo dell’attentato, si sono trasformati in altari improvvisati dove i cittadini portano fiori, ceri e peluche: un foglio bianco con la scritta ‘Warum?’, ‘Perché?’, spicca nelle immagini dei marciapiedi ricolmi di omaggi. Intanto l’Italia ha rafforzato la vigilanza sui grandi eventi nelle grandi città e nei piccoli centri.

Un italo-tedesco fra i feriti, non è grave 

Secondo quanto appreso dall’Ansa, fra i feriti c’è anche un cittadino italo-tedesco: si tratta del 39enne Marco Forcinati, dipendente della Wolkswagen. L’uomo, nato a Gifhorn, nella Bassa Sassonia, e residente a Wolfsburg è ricoverato in ospedale, dopo aver subito un intervento alle gambe e alla caviglia, ma non è in pericolo di vita. Sia lui che i familiari sono in contatto con la Farnesina.

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Le segnalazioni

Secondo il Wall Street Journal le autorità saudite avevano avvertito la Germania sulla pericolosità di Taleb Al Abdulmohsen per quattro volte, tra il novembre del 2023 e il settembre del 2024. Berlino però, scrive il quotidiano, ignorò le segnalazioni perché pensava che Riad lo avesse preso di mira per aver ripudiato l’Islam, un reato che nel regno è punibile con la morte. La polizia ritiene che l’uomo, che negli ultimi anni in interviste e sui social media aveva accusato il governo tedesco di non fare abbastanza per combattere l’islamismo e si era avvicinato alle posizioni dell’estrema destra tedesca e internazionale, abbia agito da solo. Secondo quanto riportato dallo Spiegel, l’uomo sarebbe dovuto comparire davanti al tribunale a Berlino giovedì 19 dicembre, il giorno prima dell’attacco a Magdeburgo, ma non si è mai presentato: era sotto indagine per “abuso di chiamate di emergenza”.




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Ex-musulmani: “Aggressore voleva farla pagare ai tedeschi”

Taleb Al Abdulmohsen è “uno psicopatico che aderisce alle teorie cospirazioniste di estrema destra”, ha affermato la presidente del Consiglio centrale degli ex-musulmani, Mina Ahadi, in una dichiarazione pubblicata sul sito dell’associazione, riferendo che il presunto autore dell’attacco di Magdeburgo “per anni ha terrorizzato l’associazione” e che “non odia solo i musulmani, ma chiunque non condivida il suo odio”. Il senso di accerchiamento del 50enne saudita sarebbe stato evidente già da tempo. “Taleb A. aveva ripetutamente dichiarato di voler far pagare ai tedeschi il loro disinteresse verso il pericolo dell’islamismo. Verso la metà del 2024, il suo credo nelle teorie cospirazioniste di destra era così radicato che il suo odio non era più rivolto soltanto alla ‘sinistra’, ma si estendeva anche alle autorità tedesche,” ha aggiunto l’attivista iraniana rivelando che lo scorso anno un membro del Secular Refugee Aid aveva presentato una denuncia contro Abdulmohsen, avvertendo la polizia di un attacco imminente: “Purtroppo, la polizia della Sassonia ha concluso che Taleb A. non rappresentasse una minaccia concreta. A torto, come dimostra il tragico attentato di Magdeburgo.” Ahadi ha inoltre chiarito la posizione dell’organizzazione degli ex-musulmani: “Siamo esplicitamente critici nei confronti della religione, ma non combattiamo contro i musulmani liberali, bensì per loro, spesso vittime dell’islamismo”. Quando Abdulmohsen “ha capito che il suo odio verso tutto ciò che è musulmano non attecchiva nel gruppo, ha iniziato a diffamare pubblicamente i suoi attivisti”.

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L’Italia si blinda, rischio emulazione

L’attentato di Magdeburgo ha fatto scattare un ulteriore rafforzamento della vigilanza in tutta Italia, non solo nelle grandi città, ma anche nei piccoli centri: i rischi sono emulazione o l’innesco di un lupo solitario. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha così raccomandato la “massima attenzione” ai vertici delle forze di sicurezza sugli eventi di piazza invitando anche a intensificare il monitoraggio sugli ambienti dell’Islam radicale. Da qui l’indicazione del ministro affinché siano adottate tutte le iniziative a tutela degli eventi di piazza che richiamano folle: mercatini di Natale, processioni, cerimonie per il Giubileo, concerti. A Bolzano, dove c’è uno dei più noti mercatini natalizi a piazza Werther, gli accessi sono presidiati da un cordone delle forze dell’ordine e personale della Protezione civile è al lavoro per installare barriere di cemento al fine di ostacolare a mezzi non autorizzati l’ingresso in piazza. Saranno poi ulteriormente intensificate tutte le attività di monitoraggio sugli ambienti più a rischio, con controlli sui soggetti che potrebbero radicalizzarsi.




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