Troppi al freddo senza un tetto rischiano la morte nelle strade

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Natale è alle porte, il freddo incalza e la raccolta in aiuto alle persone senza dimora è ancora aperta alla Casa dell’Ospitalità di Mestre, gestita dall’omonima Fondazione espressione del Comune di Venezia. Servono coperte di lana o anche termiche (se usate, in buono stato)e ancora berretti, guanti e calzettoni di lana (anche biancheria intima maschile nuova), perché il freddo sta già rendendo durissima la vita a chi vive per strada. Chi vuole offrire questi preziosi doni o collaborare come volontario, può contattare la Casa dell’Ospitalità che si trova a Mestre, in via dei Battuti (sito internet https://www.casaospitalita.it/; mail comunicazione@casaospitalita.it, tel 041 958409).

In Italia 100mila senza dimora censiti, ma molti non vengono registrati

In tutta Italia sono oltre 100 mila le persone senza dimora censite, ma in realtà molte di più, perché in strada, anche a Nordest, non ci sono solo immigrati, ma anche un numero sempre maggiore di cittadini italiani che si trovano in situazioni di grave difficoltà, a seguito della perdita di pilastri essenziali, dal reddito all’appoggio familiare.

Serve un cuore nuovo alla società contemporanea per fronteggiare l’aggravarsi dell’esclusione sociale e dell’impoverimento progressivo di ampie fasce di popolazione, un fenomeno che può portare poi come conseguenza anche la perdita della casa. Serve quindi ascoltare il cuore e riscoprire la propria umanità in una società diventata sempre più crudele, come indicato da Papa Francesco nella sua recentissima enciclica dedicata al cuore di Cristo.

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Nel 2023 morti oltre 400 senza dimora, servono nuove politiche per un tetto a livello nazionale e locale

Nel 2023 le persone senza dimora morte in strada sono state 415 rispetto ai 399 dell’anno precedente. I clochard muoiono soli, spesso (nel 2023 ben 154 casi, il 40% del totale) per malattie aggravate dalle condizioni di miseria in cui sono immersi.

L’Osservatorio sulle Persone Senza Dimora in Italia (https://www.fiopsd.org/osservatorio/) da tempo reclama una politica abitativa nazionale, e locale, che consideri il diritto alla dimora quale è: un diritto fondamentale di ogni essere umano.

I comuni di grandi dimensioni hanno avviato i piani per contrastare l’emergenza invernale e dare primo soccorso a chi vive per strada, ma si tratta di risposte temporanee e di efficacia purtroppo comunque limitata.

Il piano freddo del comune di Venezia: 110 giorni di assistenza e intervento

Il Comune di Venezia ha già avviato il Piano Freddo, potenziando e qualificando gli interventi.

Da dicembre al 21 marzo: saranno 110 giorni di attività e accoglienza che il Comune di Venezia dedicherà al supporto delle persone senza dimora, con 35 posti letto a disposizione e 18 operatori dedicati. “Aumenta il numero di giorni del Servizio, così come sono aumentati negli anni attività, progetti e anche l’investimento del Comune di Venezia nei confronti dei cittadini più fragili”, ha spiegato l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini. L’iniziativa si inserisce infatti nel più ampio programma di assistenza e accompagnamento delle persone ai margini, che che va ad affiancarsi a servizi come Drop-in, New wave o Stop and go, già attivati negli anni scorsi con la presenza in strada di unità operative, giorno e notte. Importanti i risultati raggiunti visto anche che è stata istituita la figura del tutor e che ben quattro persone senza dimora sono state assunte e lavorano ora come operatori di strada.

A Mestre e Venezia due unità di strada per portare indumenti caldi e supporto

L‘unità di strada collegata al Piano Freddo del Comune di Venezia si compone di due squadre operative, una per l’area di Mestre e Marghera e una per centro storico veneziano e isole. Le squadre escono tutte le sere, dalle 18.30 alle 22, per mappare il territorio, verificare le segnalazioni, portare generi di conforto a chi si trova in strada e valutare eventuali casi di persone in emergenza, a cui offrire un posto letto per la notte.

In concreto vengono consegnati alle persone senza dimora: coperte, indumenti invernali, kit scalda corpo, tè caldo, un po’ di cibo, informazioni e supporto.

Per segnalazione emergenze numero verde 800 589 266 attivo 7 giorni su 7 e  24 ore su 24

Il servizio di accoglienza della Casa dell’Ospitalità è misto, un unico spazio per donne e uomini, con camere e bagni separati. Le segnalazioni relative a persone senza dimora in difficoltà possono arrivare in qualunque ora del giorno e della notte, al numero verde 800 589 266 attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Generalmente si chiede a chi segnala di fornire più dettagli possibile per capire se la situazione è nota ai servizi o si tratta di una persona senza dimora sconosciuta. Anche gli stessi ospiti possono contattare il numero verde per chiedere un intervento, nonché altri servizi per segnalare situazioni di grande fragilità.

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Tra i senza dimora in aumento donne, anziani over 65 anni e lavoratori con basso reddito

Le persone senza dimora, che vengono ospitate, hanno età, problematiche, generi e provenienze di ogni tipo. “Gli operatori segnalano  un aumento delle donne e anche delle persone anziane che superano i 65 anni – spiega Paola Bonetti, medico di medicina generale, che ricopre da sette anni il ruolo di presidente della Fondazione Casa dell’Ospitalità -. Purtroppo è in aumento anche il numero delle  persone che, pur lavorando, non sono in grado di pagare un affitto e finiscono per strada.” Tra gli stranieri, nel territorio veneziano, si registrano soprattutto provenienti da Marocco e Romania.

Oltre 200 persone raggiunte ogni anno dal piano freddo del comune di Venezia, quasi 5mila letti occupati

Quantificare un numero preciso è impossibile, il censimento delle persone senza dimora a livello nazionale è in programma per il prossimo anno; oltretutto molte di queste persone non usufruiscono dei servizi e quindi sono totalmente sconosciute a qualunque sistema. Nello specifico all’interno del Piano Freddo del Comune di Venezia gli operatori incontrano più di 200 persone diverse ogni anno (da dicembre a marzo) per un totale indicativo di oltre 4mila letti occupati.

Richiesta ben superiore all’offerta, troppi restano per strada a rischio di malattie e morte precoce

Stare per strada mette a rischio la vita nei mesi invernali e sempre la salute, molti quindi non riescono a resistere, perché in tutte la grandi città  la richiesta di supporto è ben superiore all’offerta. Molto spesso i piccoli comuni non hanno dormitori e orientano i loro utenti verso i grandi centri urbani, lo stesso fanno gli operatori degli ospedali e delle carceri.

Le persone senza dimora, se non riescono a trovare riparo in una struttura, cercano luoghi appartati in città o utilizzano i mezzi di trasporto per restare al caldo. Con il passare del tempo, la mancanza di un supporto abitativo incide pesantemente, esaurendo e logorando le persone e producendo malattie e spesso morti precoci.





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