È un campionato per cuori forti! La neopromossa è seconda, la retrocessione è bollente

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«La vita è un biscotto, ma se piove si scoglie». Quale potrà mai essere il parallelismo fra la celebre frase di Jim Carrey in «Bruce Almighty» e il mondo della Promozione lombarda? Basta guardare la classifica del girone F. Dal 5° al 12° posto ci sono otto squadre schiacciate in appena 5 puntiLa vita – quindi – è come la parte centrale della classifica del girone F, ma se piove si scioglie. Insomma, bastano due gocce per finire zuppi e infreddoliti nella zona playout, ma con piccolo raggio di sole anche il «sogno playoff» può finire col non sembrare più materia onirica. Davanti e dietro poi, è ancor tutto più incerto visto che sì, l’Assago ha chiuso come capolista a +6, ma da una seconda posizione occupata da ben 3 formazioni ferme sugli stessi punti. In fondo Vittuone e Settimo hanno già cambiato un tecnico, mentre Cavese e Turbighese sono alle prese con dei mercati in entrata che faticano a decollare.

PROMOSSE

ASSAGO 8

Difficile credere che ad Assago qualcuno possa aver già prenotato il pullman scoperto. Certo è che i meri dati sono quelli che sono. Primo posto a quota 34 punti con un distacco di +6 dalla seconda, miglior attacco (38 reti convertite), miglior difesa (17 reti subite) e quella sospesa quanto idilliaca certezza negli scontri diretti. Contro le 3 inseguitrici (Vigevano, Vighignolo e Union) i gialloblù non hanno steccato e hanno portato a casa il bottino pieno. Solo Iacuaniello, Sorrenti e Lasi – i 3 centravanti alla corte di Abbate – sono un peso offensivo da 30 gol. Andreoni potrebbe essere in un processo di crescita, vista anche la recente chiamata per le selezioni della Rapp Under 19. Fra difesa e centrocampo non mancano le certezze. Lo chef e gli ingredienti non mancano. La ricetta sembrerebbe essere quella giusta. Qualcuno faccia quindi partire il timer perché nella Milano Sud-Ovest someone is cookin’

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BASSO PAVESE 7.5

Ora c’è da scegliere, Maraschio. Sì, perché quando un gruppo riesce a compattarsi in una simil maniera è giusto che rientri nelle corazzate con aspirazioni di un certo livello e di conseguenza è altrettanto corretto domandarsi quanto in là vorrà ancora spingersi. Migliavacca si sta dimostrando un leader imprescindibile, essendo sia il capocannoniere dell’Union, che l’uomo con più presenze. La prospettiva è quella di riuscire a vedere i gialloneri al termine della stagione come soldati con il proprio vassallo ben piantato e trionfante. Più che una visione ottocentesca una contemporanea raffigurazione della copertina di «Iron Flag» del Wu Tang Clan. I colori sono anche gli stessi.

VIGEVANO 7.5

Con una nuova guida al comando il Ducale è riuscito a cancellare gli spettri di una stagione a distanze abissali dalle posizioni di classifica auspicate e agognate. Dragoni davanti alla difesa le amministra tutte, Limiroli e Zanellati ne hanno segnati 14 in due, contribuendo così a quasi la metà dei gol messi dal Vigevano (35). Troppo spesso ci si dimentica che i biancazzurri sono comunque una neopromossa e, nonostante una rosa costruita con obbiettivi prestigiosi, non era neanche semplice pensare di riuscire a rialzarsi in corsa. Un plauso quindi a Dino Lavenia, che ora sarà chiamato a una seconda frazione composta da costanza e concretezza.

VIGHIGNOLO 7.5

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La scaramanzia, qui, non è di casa. Quindi ecco giusto un’idea. In caso di un percorso culminato con dei playoff sorridenti, una potenziale maglia celebrativa con la frase «Eccellenza! E ora facciamo i Vighi!» sarebbe così fuori luogo? Dietro Turconi e Torrisi sono due monumenti. Entrambi, nonostante siano due centrali, sono anche riusciti a togliersi la soddisfazione di bagnare la rete in cinque occasioni in totale. Zingari ed Ortiz sono due degli elementi di rottura che possono spezzare gli equilibri nel corso dei 90 minuti e ora per il Vighignolo c’è un girone di ritorno in cui sarà ufficialmente fra le squadre da battere.

ARCA 7

Nessun paragone che voglia mancare di rispetto. Resca è un giramondo, non mancherà di cogliere la lusinga. Arancia Meccanica. Per i cinefili, la pellicola del ’71 di Kubrick. Per i calciofili l’Olanda di Cruijff. Provate ora a chiederlo in spagnolo – naranja mecánica – a un qualsiasi adulto peruviano cresciuto nella Lima degli anni ’80. Vi parlerà di un cocktail dai presupposti umili, ma che se preparato a dovere sa come regalare gioie ed allegrie. Questa è l’Arca di Resca, di Faiella, di Colombi, di Cazzaniga, di Andreucci e di tutti gli altri protagonisti arancioblù. La ricetta vincente di neopromossa che viaggia a quota 20 punti, di cui 17 ottenuti fra le mura amiche. I presupposti ci sono, la salvezza è materia di studio in quel di Via Olivieri. 

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Bernorio fin qui di è dimostrato un Virgilio capace di aiutare la propria Viscontea a rialzarsi anche dopo capitomboli come quello di Vistarino o di Turbigo. Anche perché fra i propri scalpi c’è anche quello prestigiosissimo della capolista. Rolfini e Zigliani sono insostituibili nell’undici iniziale. Quel logo così regale non chiede altro che di rimanere a ridosso di quel 7° posto così altrettanto maestoso, sostenuto da 6 vittorie 3 pareggi e 6 sconfitte. «Perfettamente bilanciato»

PONTEVECCHIO 6.5

Un anno sei il tecnico che raccoglie una squadra che naviga nei bassifondi della classifica e la porta a disputare i playoff. L’anno successivo un inizio traballante non ti viene perdonato. Il calcio è anche questo. Il Ponte cambia in corsa e arriva un Fraccascia che è, per sua stessa ammissione, un punto di domanda unico: l’Enigmista. Probabilmente indossa ancora l’abito verde della sua ultima, decennale, esperienza. La risposta è positiva. Quota 22 punti, più vittorie che sconfitte e un treno rientrato perfettamente nella corsa per i posti che contano. Ghidoli è una stella, Mercuri è il portiere con il maggior numero di clean sheet – rete involata in ben 6 occasioni per il portiere biancazzurro – e un Fraccascia completamente che ora è un vero e proprio punto esclamativo

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ROZZANO 6.5

Rozzano? Underdogs. Non soltanto nell’espressione ormai arci nota a chiunque frequenti il mondo dello sport. Si potesse scegliere uno sponsor tecnico internazionale, per l’attitudine con cui scendono in campo i biancoverdi, non sarebbe affatto male ipotizzare una collaborazione con «The Bulldog». In quel di Rozzano è cambiato tanto, tantissimo. La rosa dell’anno scorso ha visto una diaspora, tecnico compreso e attualmente è la più giovane del girone, con un’età media che viaggia sui vent’anni tondi tondi. I ragazzi di Fiori stanno avendo un percorso in crescita e i pareggi nel derby e nell’ultima giornata lo dimostrano. 

VISTARINO 6.5

La quinta reginetta del ballo. Classifica alla mano il Vistarino occupa il 5° posto con i suoi 23 punti ed è di conseguenza l’attuale ultima qualificata ai playoff. Come mai quindi il voto non è un sette pieno? Non è un 7 pieno perché anche l’anno scorso i biancazzurri pavesi si sono concessi questo piccolo scherzetto, con un girone d’andata non dissimile da quello attuale e un epilogo che ha visto una salvezza conquistata quasi al photo finish. Un 6.5 che è quindi una precauzione. Il più classico dei docenti – spesso antipatici – che tende a voler motivare chi ha di fronte. Molinelli comunque conta su di un 11 ben calibrato fra gioventù ed esperienza. 

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RIMANDATE

GARLASCO 6

L’ossimoro del girone. Per carità, non sarà la prima o l’ultima volta in cui il capocannoniere del campionato – a pari merito – si ritrova a dover condurre un veliero impegnato a combattere con le tempeste e i Scilla e i Cariddi dei fondali della classifica. Eppure è così. Il bomber ex Caronnese e Casteggio – fra i più – non sta bastando. Andrea Migliavacca ha segnato fin qui la bellezza di 14 gol a 10 squadre diverse. Tuttavia, il bilancio non sorride al Garlasco. 5 vittorie, 3 pareggi e 7 sconfitte, che la obbligano a chiudere al giro di boa all’interno dei playout, seppur con una misura di distanza dalla squadra appena sopra di lei.

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Fino alla 13esima giornata del campionato il Binasco era la miglior difesa del campionato. Tignosa e organizzata si era contraddistinta per essere una formazione che aveva fatto dell’unità difensiva il proprio fiore all’occhiello. Poi? Poi è arrivata la trasferta di Vigevano e in una singola uscita la formazione rossoblù è riuscita a incassare la bellezza di 6 gol, praticamente la metà di quelli subiti fino a quel momento. Chissà che la sosta non serva per riuscire a ritrovare gli stessi numeri e le stesse prestazione di inizio stagione. Anche per il 9° posto a quota 20 punti è lo specchio di quanto esplicitamente affermato nel prologo.

BOCCIATE

ACCADEMIA PAVESE 5.5

La panchina sembra destinata a cambiare. La rosa ha già visto diverse variazioni. Eppure, se Francesco Caputo vedeva «i sogni andare via al mattino su una Mitsubishi», l’Accademia sembra star vedendo i propri sogni andar via con il passare dei giorni. Partita con l’intenzione di vincere la formazione pavese si è poi scontrato con il verdetto del campo. 10° posto. Che sia il caso di provare l’all in sulla Coppa?

ACCADEMIA VITTUONE 5.5

Anche qui c’è stato un cambio in panchina. Pavesi è un uomo in missione. Una prova? Le dichiarazioni nel post-partita con l’Union dove il tecnico affermava di starsi «giocando la vita». Dopo ogni prestazione, poi, il tecnico non manca di sottolineare l’impegno dei suoi. Basterà per uscire dai playout? In caso contrario il Vittuone sarebbe costretto a vedere la seconda retrocessione nell’arco di due anni.

CAVESE 5.5

L’anno scorso il miracolo. I fulmini non cadono mai due volte nello stesso posto. Un meteorologo sarebbe dello stesso avviso? In ogni caso non è necessario che questo fulmine cada effettivamente nello stesso posto. Gandolfi lo ha detto: «Nella mia carriera ho solo disputato playoff, forse finalmente giocherò i playout». Insomma, la Cavese ha visto solo uscite in questa sessione di mercato invernale (Fiori, Riffaldi, Meneghetti e Matteo Spedini) eppure l’allarmismo non sembra essere padrone di casa. 

SETTIMO MILANESE 5.5

Anche qui un cambio in panchina per provare a invertire la rotta. La situazione di classifica, però, non è migliorata. 14° posto e stop ai quarti di finale della Coppa. Pizzi comunque ha fiducia nei suoi biancorossi e lo ha ribadito anche nell’ultima giornata. C’è poi anche l’ultimo colpo di mercato che potrebbe decisamente rivitalizzare il Settimo.

TURBIGHESE 5.5

Il bilancio con i soli numeri alla mano è piuttosto grigio. La Turbighese ha il peggior attacco del campionato per distanza, con soli 8 centri convertiti in tutta la stagione. Se il gol non è pane per i denti dei rossoblù, la situazione difensiva non è da meno, anche se qui il risultato non è da primatisti, visto che c’è chi è stato infilato più volte. Il girone d’andata è spesso un «punto e a capo» e se davvero la ruota gira allora anche Giubertoni e i suoi potranno sperare di «vedere il sole anche se non sarà mattina»





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