Il Ministro del Made in Italy Adolfo Urso ribadisce la volontà del governo di un ritorno al Nucleare parlando di reattori di ultima generazione. Ma resta il no secco delle associazioni ambientaliste
“Realizzeremo in Italia reattori nucleari di nuova generazione, gli SMR e poi gli AMR, cioè i piccoli reattori puliti e sicuri realizzati su base industriale”. A dirlo è il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Come aveva fatto il collega Gilberto Pichetto Fratin poco prima di Natale, oggi anche il ministro Urso delinea la visione nucleare del governo Meloni.
In uno dei primi Consigli dei Ministri del 2025, l’esecutivo intende dare l’ok a una legge delega sul nucleare. Una norma, cioè, che – ricevuto l’ok del parlamento – permetterà al governo di disegnare il nuovo assetto normativo in tema di energia nucleare.
In parole povere, il primo e fondamentale passo per un ritorno dell’energia atomica in Italia.
Come ha spiegato il ministro Urso sulle colonne del Messaggero, il governo Italiano intende proseguire sulla strada del ritorno al nucleare puntando su quelli che vengono definiti i “reattori nucleari di ultima generazione”. Ma di cosa si tratta?
Nucleare, cosa sono i reattori SMR e AMR che il governo vuole introdurre in Italia?
Gli SMR (Small Modular Reactor, Piccoli Reattori Modulari) sono reattori nucleari di piccola taglia progettati per essere costruiti in moduli, ovvero unità prefabbricate che possono essere assemblate direttamente sul sito di utilizzo.
Questa modularità consente di ridurre i costi e i tempi di costruzione rispetto ai tradizionali reattori nucleari di grandi dimensioni.
Si tratta di una tecnologia che, secondo gli esperti, è più sicura rispetto ai grandi impianti nucleari attualmente in funzione nel mondo. Ma al momento in Europa non esistono ancora SMR attivi.
Gli SMR sono già in fase di sviluppo o implementazione in vari Paesi, come gli Stati Uniti, il Canada e il Regno Unito ma gli unici Paesi in cui al momento sono già in funzione sono Russia e Cina.
Gli AMR (Advanced Modular Reactor, Reattori Modulari Avanzati) rappresentano una generazione successiva di reattori modulari, con tecnologie più avanzate rispetto agli SMR. Gli AMR puntano a offrire una maggiore efficienza, versatilità e sostenibilità.
Le differenze con gli SMR sono tante: l’utilizzo di combustibili alternativi, come il torio, e raffreddanti innovativi, come sodio, gas o sali fusi, per migliorare l’efficienza termica; funzionamento per periodi più lunghi senza necessità di rifornimento del combustibile; e tecnologie che permettono una minore quantità di rifiuti nucleari prodotti.
Ma nell’ottica del governo Meloni la caratteristica più interessante è che essi operano a temperature molto più alte rispetto agli SMR. Questo li rende ideali per applicazioni industriali ad alta intensità energetica.
A differenza degli SMR che sono già in fase di sviluppo avanzato, gli AMR sono una tecnologia ancora potenziale e a uno stadio di sviluppo poco più che embrionale.
Il no al nucleare degli ambientalisti
Se il governo è pronto alla reintroduzione del nucleare in Italia, la gran parte delle associazioni ambientaliste italiane continua a dire no al suo utilizzo.
Un no rinnovato con la creazione del network 100% rinnovabili che ha recentemente pubblicato un report nel quale dimostrerebbe che il reintegro del nucleare nel mix energetico italiano farebbe aumentare i costi dell’energia in bolletta.
“Il nucleare – ha detto a TeleAmbiente Dante Caserta, responsabile Affari Legali e Istituzionali di WWF Italia – ha dei costi insostenibili per l’Italia e, ormai, anche per l’Europa. Tutti gli strumenti di pianificazione e programmazione prodotti dalle stesse agenzie che lavorano nel campo del nucleare dimostrano che il costo del nucleare attualmente, escludendo peraltro tutti i costi dello smaltimento, è molto più alto rispetto a quello delle fonti sostenibili”.
Dante Caserta ha poi aggiunto: “Quello che diciamo sempre è che, in realtà, c’è una grande bufala per quanto riguarda il nucleare: attualmente, in Italia, serve semplicemente a ritardare la messa a terra e il superamento delle fonti fossili attraverso le fonti rinnovabili, facendoci perdere molto tempo.
Invece, è importante, da questo punto di vista, lanciare una sfida perché è necessario che l’Italia si doti di una pianificazione e programmazione energetica seria”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link