Aeroporti europei, La competizione nel settore: 80% in mano a privati

Negli ultimi decenni, molti aeroporti in Europa hanno subito trasformazioni radicali, passando da strutture pubbliche a vere e proprie imprese aziendali grazie agli investimenti da parte di operatori privati. Questo processo di privatizzazione ha permesso agli aeroporti di modernizzarsi, aumentare l’efficienza e rispondere alla crescente domanda di viaggi aerei a livello globale.

Il mercato dell’aviazione in Europa: un settore sempre più liberale

In Europa, circa l’80% degli operatori aeroportuali sono aziende private, e questa percentuale è in crescita. Le ragioni principali di questa evoluzione sono legate alla crescente limitazione dei finanziamenti pubblici, sia a livello nazionale che europeo. Mentre gli aeroporti continuano a giocare un ruolo cruciale nell’economia e nella connettività delle regioni che servono, la loro gestione privata sta diventando la norma. Il fenomeno è diventato talmente diffuso che oggi oltre il 41% degli aeroporti europei ha azionisti privati, un dato che è aumentato significativamente rispetto al 22% del 2010. In particolare, il 39% degli aeroporti europei è interamente privato, mentre il 61% è gestito tramite partnership pubblico-private.

Secondo quanto riportato dall’ACI (Airports Council International), la privatizzazione è vista come una risposta alla scarsa redditività degli aeroporti regionali gestiti dal settore pubblico, che possono invece prosperare grazie a modelli operativi privati, spesso più efficienti rispetto a quelli dei grandi hub internazionali.

Tre viaggiatori su quattro passano attraverso aeroporti privati

La tendenza alla privatizzazione sta spingendo la crescita degli aeroporti con azionisti privati. Secondo le stime di ACI Europe, tre viaggiatori su quattro in Europa passano ora attraverso aeroporti con azionisti privati. Gli aeroporti pubblici, nel frattempo, si stanno adattando a modelli di gestione più corporate e commerciali, evolvendo verso forme di governance che li rendano più competitivi sul mercato.

Questi modelli di gestione consentono agli aeroporti di concentrarsi su aspetti cruciali come la connettività aerea, l’efficienza operativa, la qualità dei servizi e la diversificazione delle fonti di reddito. Inoltre, le risorse private permettono di effettuare investimenti sostenibili a lungo termine che possono supportare la crescita e la modernizzazione delle infrastrutture.

Tuttavia, la privatizzazione comporta anche sfide, tra cui la necessità di un quadro normativo che garantisca la protezione del pubblico e favorisca la competizione. Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI EUROPE, sottolinea che la trasformazione degli aeroporti in Europa è stata fondamentale per il miglioramento del settore, ma che è essenziale un supporto normativo che promuova una continua evoluzione verso un mercato competitivo e sano.

Perché gli aeroporti sono privatizzati?

Le tendenze recenti mostrano che la privatizzazione sta diventando una scelta sempre più attraente per gli aeroporti in difficoltà finanziarie. L’aumento dei passeggeri, previsto dall’IATA per il 2036, e la crescita delle compagnie aeree a basso costo, hanno messo sotto pressione le infrastrutture aeroportuali. Nel contesto della deregolamentazione del settore aereo e della crescente competitività, i governi, alle prese con bilanci ridotti, hanno scelto di privatizzare gli aeroporti per migliorare le infrastrutture senza dover ricorrere all’esaurimento delle risorse pubbliche.

I vantaggi principali della privatizzazione includono maggiori fonti di investimento, miglioramenti nell’efficienza operativa, riduzione delle pressioni fiscali, costi aeroportuali più contenuti e maggiore redditività grazie a fonti di entrata esterne.

Alcuni aeroporti privati in Europa 

Numerosi aeroporti europei sono ormai sotto la gestione di operatori privati. Uno degli esempi più emblematici è l’Aeroporto di Gatwick a Londra, che, dopo essere stato gestito da BAA Limited, è ora controllato da Gatwick Airport Limited, una società interamente proprietà di Ivy Holdco Limited e supportata da investitori globali come l’Abu Dhabi Investment Authority e il fondo sovrano australiano. Gatwick è il più trafficato aeroporto al mondo con una sola pista e un hub per British Airways e easyJet.

Anche l’Aeroporto di Roma Fiumicino, uno dei più affollati in Italia, è gestito da una holding che include sia investitori privati che pubblici. Il principale azionista, Mundys, è un operatore di infrastrutture con investimenti in autostrade e aeroporti a livello internazionale.

In Gran Bretagna, l‘Aeroporto di Heathrow ha seguito il percorso di privatizzazione a partire dagli anni ’80, con la vendita di numerosi altri aeroporti britannici per evitare il rischio di monopolio nel mercato aereo. Oggi, Heathrow è gestito da una serie di investitori privati, tra cui il Qatar Investment Authority e la China Investment Corporation.

La competizione in Europa: l’influenza delle compagnie aeree a basso costo

La competizione tra aeroporti è diventata una sfida sempre più forte, alimentata dall’ascesa delle compagnie aeree a basso costo. Queste compagnie, come Ryanair e Wizz Air, preferiscono operare in aeroporti minori per ridurre i costi operativi e aumentare la competitività. Un esempio significativo è l’Aeroporto di Skavsta, a Stoccolma, che pur essendo più lontano dalla capitale, è stato scelto da Ryanair e Wizz Air per i suoi costi inferiori. Skavsta è gestito attraverso una partnership pubblico-privata, con Arlandastad Group AB come principale azionista.

La privatizzazione degli aeroporti in Europa sta cambiando il volto del settore aereo, con numerosi vantaggi per la competitività e la sostenibilità delle infrastrutture. Tuttavia, affinché questi cambiamenti siano vantaggiosi per i viaggiatori, è fondamentale che la regolamentazione e la supervisione garantiscano un mercato equo e sano. Il modello europeo di aeroporti gestiti privatamente si sta consolidando come una delle soluzioni più efficaci per rispondere alle sfide di un settore in costante evoluzione.