Rifare il cancello elettrico nel 2025 sfruttando il bonus. Come fare per richiedere l’agevolazione, come funziona la detrazione fiscale. La normativa in vigore. Modalità di pagamento. Beneficiari.
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La ristrutturazione di un immobile riguarda anche le parti esterne dell’abitazione, soprattutto per chi desidera rendere più semplice l’accesso all’abitazione provenendo con l’auto.
Rendere elettrico il cancello di accesso non dovendovi così costringere a scendere e salire dall’auto per aprire e chiudere ogni volta, può essere economicamente conveniente, se si conosce a fondo la normativa fiscale in tema di bonus valido anche per il 2025.
Lavori ammessi
L’argomento in materia di cancelli di accesso all’abitazione risulta essere abbastanza complesso a prima vista. Meglio dunque procedere per passi, in maniera da comprendere come intervenire, sfruttando l’importante bonus fiscale relativo alle ristrutturazioni.
In termini generali, i lavori ammessi alle agevolazioni fiscali, come indicato dal Decreto Ristrutturazioni, sono precisamente:
- manutenzione straordinaria per le singole unità immobiliari
- manutenzione ordinaria delle parti comuni di edifici residenziali
- interventi di rimozione delle barriere architettoniche, solo per ascensori e montacarichi. La realizzazione di bagni per disabili rientrano in questa categoria solo se vengono eseguite opere murarie o modificati gli impianti
- ricostruzione nelle zone soggette a calamità naturali (terremoti, alluvioni) purché sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
Cerchiamo allora di comprendere come un intervento sul cancello di casa potrebbe rientrare fra le opere ammesse al bonus.
I lavori relativi alla semplice manutenzione del cancello non rientra affatto fra i costi detraibili. L’installazione di un impianto di automatizzazione della chiusura/apertura, secondo il d.p.r. n. 380/01, costituisce un’opera di natura straordinaria, in quanto si tratta della realizzazione di impianti tecnologici.
Opere elettriche o di automazione valgono per il bonus?
I lavori che prevedono l’installazione del dispositivo di automazione di un cancello sono considerati intervento di manutenzione straordinaria e dunque ammesso al bonus fiscale.
Rimane sempre valido, in caso di interventi sul cancello di casa, la possibilità di detrarre le spese ed i costi di rafforzamento, sostituzione della serratura e la sistemazione di lucchetti e catene, interventi che sono relativi ad opere in materia di sicurezza domestica.
Come risolvere il dubbio
Al fine di evitare delusioni ed incomprensioni, una volta effettuato il lavoro di automatizzazione del cancello, è sempre possibile per il contribuente rivolgere preliminarmente interpello all’Agenzia delle Entrate, in maniera da conoscere con esattezza se il proprio intervento vedrà riconosciuto il bonus fiscale.
Detrazione cancello elettrico 2025: aliquote in vigore
L’agevolazione fiscale concessa a chi effettua interventi di rifacimento, miglioramento ed elettrificazione del cancello elettrico consiste nella detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute, fino ad un massimo di €96.000 di importo totale. Il tetto di spesa consentito è da intendersi complessivamente, in riferimento a tutte le spese che si sostengono per ristrutturare un immobile.
In pratica, si può detrarre in dichiarazione fino ad un massimo di €48.000 (50% di 96.000). La detrazione viene effettuata in 10 rate annuali di pari importo.
Facciamo un esempio in maniera da chiarire. Ammettiamo di aver speso €5000 complessivamente per le opere di automatizzazione del cancello: potrete portare ogni anno in detrazione €250 per 10 anni (€2500 è pari al 50% del totale speso, ovvero €5000).
Attenzione però, perchè nel 2025 le regole sono cambiate. Ora, a godere della detrazione pari al 50% sono solo gli interventi legati alla prima casa. Se si interviene con ristrutturazioni sulla seconda casa, l’aliquota scende al 36%.
Periodo
La detrazione è relativa ad interventi effettuati nell’anno solare 2025, dunque dal 1° gennaio fino al 31 dicembre compresi.
Modalità di pagamento
Requisito importante è che i pagamenti vengano effettuati in modo che siano tracciati, ovvero mediante un bonifico parlante, postale o bancario, sul quale risultano:
- causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
- codice fiscale del beneficiario della detrazione
- codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento
- data e numero della fattura.
Sono escluse dunque possibilità di pagare i lavori mediante altre modalità quali:
- assegno
- carte di credito e/o ricaricabili
- bancomat
- contanti.
Beneficiari
I beneficiari sono i seguenti soggetti:
- proprietari
- conduttori
- usufruttuari
- comodatari
- nudi proprietari dell’immobile
- soci di cooperative divise ed indivise.
Nel caso in cui ad essere sottoposto a lavori di ristrutturazione sia un immobile per il quale è stato stipulato il contratto preliminare di vendita (compromesso), l’acquirente può richiedere l’agevolazione fiscale a patto che:
- sia stato ammesso al possesso dell’immobile
- i lavori di ristrutturazione siano a suo carico
- il compromesso sia stato registrato regolarmente
Bonus cancello elettrico 2025: FAQ
L’agevolazione è ammessa anche per chi decide di effettuare il rifacimento per la seconda/terza casa.
Quali tipologie di abitazioni sono ammesse al bonus? Non ci sono limitazioni, quindi villette, abitazioni monofamiliari piuttosto che condomini sono tipologie ammesse alla possibilità di usufruire dell’agevolazione fiscale.
Bonus cancello elettrico 2025: foto e immagini
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