Piazzale Cervi, “adesso via i bus”

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Via le corriere da piazza Cervi entro il 2026. E’ l’obiettivo che il sindaco Valeria Cittadin ha dato alla propria amministrazione. D’altra parte Cittadin lo aveva annunciato prima di Natale: un anno di tempo per trovare una nuova collocazione al terminal dei bus del servizio di trasporto pubblico extraurbano. Il motivo? L’attuale sede, ovvero il piazzale antistante la chiesa del cuore immacolato di Maria e Sant’Ilario, meglio conosciuta come chiesa della Commenda, che poi è il piazzale sul quale si affaccia anche la sede rodigina dell’Inps, non è adeguata. Quindi, le corriere devono essere trasferite altrove. Una impresa che non è riuscita alle precedenti amministrazioni, o per lo meno a quelle che hanno guidato la città negli ultimi 23 anni, dal 2002 ad oggi.

Insomma, il progetto è una vera e propria sfida al quale il sindaco sta lavorando da tempo. E martedì un nuovo tassello si è aggiunto al complesso nodo: Cittadin ha incontrato nel proprio ufficio la direttrice dell’Inps Giulia Ballarini “per discutere del futuro di piazzale Cervi, un’area sempre più strategica per la nostra città. Dal 2026, la sede Inps di Rovigo – spiega ancora il sindaco – diventerà un punto di riferimento fondamentale per i cittadini che necessitano di certificazioni legate a invalidità civile, disabilità e altri servizi essenziali. Per questo è indispensabile intervenire affinché piazzale Cervi torni a essere una piazza viva, accogliente e centrale nella vita urbana, superando l’attuale immagine di ‘impropria stazione delle corriere’ in cui versa purtroppo da ormai tanti anni. Un lavoro di squadra sarà essenziale per garantire un’area accogliente, accessibile e all’altezza dei bisogni di chi ogni giorno si rivolge all’Inps per ottenere servizi fondamentali”.

In tutto questo, quella che potrebbe essere la “nuova casa” della stazione delle corriere è in realtà una ipotesi già nota perché anche negli anni precedenti era stata indicata come potenziale nuova area del terminal, ovvero l’ex scalo merci adiacente la stazione ferroviaria. “E’ un obiettivo su cui stiamo lavorando” conferma, a tal proposito, Cittadin che, sempre su questo tema, poco prima di Natale aveva affermato la necessità di “dare un vero terminal ai bus e creare dei parcheggi per i pendolari” nella zona della stazione ferroviaria “entro il prossimo anno”.

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Di tentativi per spostare le corriere all’ex scalo merci ne sono stati fatti più d’uno negli ultimi anni. Nel 2019, per esempio, ci aveva provato l’allora commissario straordinario del Comune Nicola Izzo insieme all’allora prefetto Maddalena De Luca. In tempi più recenti, tra il 2021 e il 2022, l’allora sindaco Edoardo Gaffeo aveva annunciato la convocazione di una conferenza dei servizi per mettere allo stesso tavolo tutti gli enti coinvolti nella partita. Sì, perché l’ex scalo merci è di proprietà di Rfi spa, azienda pubblica che gestisce l’infrastruttura ferroviaria nazionale, partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane. Ma anche la Provincia ha voce in capitolo essendo l’ente titolare del servizio di trasporto pubblico locale extraurbano così come Busitalia, l’azienda che eroga la fetta più ampia del servizio di trasporto pubblico. Tpl che, vale la pena ricordarlo, sta andando a gara con il bando che è prossimo alla pubblicazione.

A fine 2022, quando l’allora consigliere provinciale delegato alla mobilità era Lorenzo Rizzato, attuale assessore comunale ai lavori pubblici, Provincia e Comune avevano avviato, grazie all’intervento della consigliere regionale Laura Cestari, una discussione con Sistemi Urbani, azienda partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato italiane che ha il compito di valorizzare il patrimonio del gruppo non funzionale all’esercizio ferroviario e di svolgere servizi integrati urbani incassando la disponibilità a trattare la questione della cessione di una parte dell’area che dalla stazione ferroviaria si estende verso nord, lungo la linea dei binari, di proprietà delle Ferrovie, attualmente adibita a cantiere e a deposito dei mezzi. Poi, la discussione si è arenata in attesa che fosse definita la valutazione intorno ad una possibile compravendita dell’area o la possibile corresponsione di un canone di locazione. Adesso, il discorso si riapre e i nodi da sciogliere sono ancora tutti sul tavolo.





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