Quel rigore che uccide gli asini e i popoli

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FRANCESCO GRECO – Conoscete la favola dell’asino? Me la raccontò, anni fa, un vecchio del Sud. Dunque: c’erano due contadini che la mattina andavano a lavorare nei campi con i loro asini. Il primo lo saziava di biada fresca ed era contento delle prestazioni. Il secondo, avaro, lasciava la povera bestia a digiuno, ma, nonostante tutto, questa lavorava lo stesso. Lo spilorcio si vantava: “Sprechi il foraggio per il tuo asino, ma il mio a digiuno lavora lo stesso…”.

Un giorno però si presentò al campo da solo: “Cos’è successo?”, chiese il primo che era al lavoro. E, dopo molte insistenze, l’avaro fu costretto ad ammettere: “L’asino è morto”.

Questo paradigma, il rigore che uccide asini e popoli, è stato usato per deprezzare e asfaltare la Grecia a partire dal 2009. Ricordate il primo ministro Tsipras e il ministro dell’Economia Varoufakis che si aggiravano sperduti nei corridoi di Bruxelles? Banche, corporation e oligarchi stavano spolpando la loro patria.

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I (n)euroburocrati si vantavano: paese risanato. Sorvolavano però sui costi, lacrime e sangue. Macelleria sociale. Dipendenti pubblici ridotti, taglio di stipendi e pensioni. Le ragazze di Atene costrette a prostituirsi.

I teorici del rigore e della virtù (per i popoli) sono Prodi, Monti e Draghi. Amati dai media mainstream. Avete mai letto una critica? Giornalismo a luci rosse, da regime non dichiarato. La sinistra li porta su un palmo di mano: il Pd è sempre stato il principale azionista dei governi tecnici. Ricordate il mantra “Ce lo chiede l’Europa”? Sempre sotto ricatto: rigore nei conti, parametri, pareggio di bilancio, tagli orizzontali a welfare e servizi, altrimenti non vi diamo i vostri stessi soldi. Sommo, sudicio masochismo.

Come la destra: con la sua “rivoluzione liberale”, Berlusconi modificò il titolo V della Costituzione e a fine corsa si portò a casa oltre 7 miliardi di dollari. Un vero patriota, merita il Pantheon.

Il rigore è stato pure il paradigma dell’Apocalisse di Los Angeles. La città “siede” sul petrolio e le torri di estrazione sono mimetizzate ovunque, nelle zone bene e nelle suburre. I due terzi delle case sono di legno. E mentre la tv italiana metteva il lutto per le ville milionarie di Mel Gibson e Ben Affleck, si taceva pudicamente sulle case dei poveri. Che, non avendo l’assicurazione, non vedranno un dollaro. Rovinati per sempre. Per altro, il fuoco ha bannato una news terribile: a Gaza una bambina di 3 anni massacrata dai soldati di Tel Aviv: le hanno estratto 300 proiettili.

Il clima è da un’altra guerra civile, perché i dem (che governano la città e lo Stato) attribuiscono la colpa ai conservatori. Ma com’è accaduto che i tagli hanno incubato il default dell’impero?

Lo spieghiamo. Negli ultimi tempi, al Fire Department (i Vigili del Fuoco di LA) sono stati tagliati 18 milioni, il giorno prima della catastrofe, altro pesante taglio: 49,7 milioni. Ciò comporta che i mezzi del Corpo sono vetusti e senza pezzi di ricambio. Rottami. Il Governatore (giunto in Limousine e ben scortato onde evitare contatti con i poveri) ha quasi svuotato i bacini, ha riversare l’acqua nei torrenti per il ripopolamento dei pesci. Sbagliando la tempistica: lo ha fatto in un contesto di piogge esigue.

Negli ultimi anni, gli incendi sono aumentati e le assicurazioni hanno alzato le polizze. Essendo obbligatorie, molti non se le possono permettere e così alcune compagnie sono andate via. Per combattere le fiamme, gli USA hanno dovuto noleggiare 6 aerei dal Canada. E si potrebbe continuare sulle concause del disastro.

Apprendiamo che gli USA rivendicano la Groenlandia, che ricade sul territorio della Danimarca. Lo fanno con arroganza perché sanno che Copenaghen ha dato le sue armi alla NATO (cioè all’Ucraina) e quindi è disarmata. Siamo nelle stesse condizioni: anche noi siamo senza armi. Se minacciati, dovrebbe intervenire la NATO (articolo 5), anche perché ospitiamo 120 basi, alcune segrete, democraticamente: potenzialmente quindi siamo un focolaio di guerra, l’ennesimo. Ma qui si parla solo di Sanremo.

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Capite adesso dove porta il rigore iperliberista? Uccide, ripetiamo, asini e popoli. Infine, una curiosità: la megavilla di Kamala Harris è salva, indovinate perché? Qualche goccia d’acqua per combattere le fiamme si è trovata. C’è chi può. Gli altri? S’attaccano…





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