Aeroporto Bergamo, da Ryanair «estate piatta». Colpa dell’imposta comunale da 7 euro a passeggero

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di
Fabio Paravisi

La ragione della protesta della compagnia aerea. Solo pochi centesimi arrivano poi alle amministrazioni di Orio, Bergamo, Seriate e Grassobbio

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L’estate di Ryanair a Orio resterà uguale a quella dello scorso anno. E questo, spiega la compagnia aerea, per colpa dell’addizionale municipale. È l’imposta che dal 2003 grava sul trasporto aereo il nuovo nemico della compagnia irlandese, come ha spiegato il Ceo Eddie Wilson ieri alla presentazione dell’operativo per l’estate 2025.

Nonostante il nome, l’addizionale non è decisa dai sindaci: era stata introdotta dall’allora governo per finanziare l’Inps che doveva assorbire il tracollo di Alitalia (e prendeva il 60%), oltre agli stessi comuni in cui si trovano gli scali (il 40%). Ma all’epoca era solo di 1 euro per ogni imbarco. Oggi è di 6.50 euro, solo 6 centesimi dei quali vanno poi ai Comuni di Orio, Bergamo, Seriate e Grassobbio. Ma tutto confluisce poi in un fondo complessivo, con una successiva ripartizione che non tiene conto dei passeggeri reali. In base al traffico del «Caravaggio», per esempio, il Comune di Orio dovrebbe incassare 1,3 milioni ma riceve solo 360 mila euro, che utilizza poi per opere di manutenzione e mitigazione legate proprio alla presenza dello scalo.




















































Dal 1° aprile il governo farà scattare un aumento di 50 centesimi sui voli extra Unione europea degli aeroporti sopra i 10 milioni di passeggeri annui, appunto come Orio. L’importo viene caricato sul prezzo del biglietto, ma Ryanair si arrabbia perché, senza l’imposta, le tariffe potrebbero essere più basse e attirare più clienti. Da qui la lamentela di Wilson, secondo il quale l’estate dei suoi scali lombardi, Orio e Malpensa, non potrà crescere rispetto allo scorso anno proprio a causa dell’imposta. Questo nonostante il fatto che, è stato fatto notare, calcolando il valore dei trenta aerei basati sui due scali, la compagnia investa ogni anno tre miliardi di dollari tra Bergamo e Varese. Dove, ricorda Wilson, «i prezzi sono più bassi», a differenza di Linate, che avendo «prezzi elevati» viene lasciato a Easyjet, «che in genere si ritira negli aeroporti dove non c’è concorrenza da parte nostra».

In base a tutto questo, l’estate sarà «importante ma flat, piatta». L’operativo della Lombardia offrirà 156 rotte in totale, 18.7 milioni di passeggeri l’anno, più di 2.300 di voli settimanali e 15.000 posti di lavoro. Dopo di che da qui alla stagione estiva le cose potranno ancora cambiare e potrebbero essere aumentate le frequenze di alcuni collegamenti. Da parte sua Sacbo, la società di gestione dello scalo, anche di fronte all’ennesimo record che ha portato il totale dei passeggeri del 2024 a 17.353.573, ha già calcolato per quest’anno un calo del 5%.

«Purtroppo — dice quindi una nota della compagnia — Ryanair non sarà in grado di aggiungere una crescita significativa in Lombardia quest’estate, a causa della decisione regressiva del governo italiano». Per questo Eddie Wilson chiede di «invertire immediatamente questo aumento miope delle tasse e, in ultima analisi, di abolire l’addizionale municipale in tutti gli aeroporti italiani quest’estate». L’aumento deciso dal governo, secondo il dirigente di Ryanair, renderà Orio e Malpensa, oltre all’«Italia nel suo complesso», meno competitive «rispetto ad altri Paesi europei, come la Polonia e la Svezia, che stanno abolendo o riducendo le tasse sull’aviazione e abbassando i costi di accesso per promuovere la crescita del traffico».
Ryanair prova a ingolosire i legislatori spiegando che un’abolizione dell’addizionale «permetterebbe agli aeroporti italiani di beneficiare di una rapida crescita del traffico, del turismo e dei posti di lavoro nei prossimi anni, poiché Ryanair risponderebbe con un investimento di 4 miliardi di dollari in Italia, aggiungendo 40 nuovi aeromobili, oltre 20 milioni di passeggeri all’anno su 250 nuove rotte e 1.500 nuovi posti di lavoro». 

Come dimostrazione, la compagnia ricorda che sta investendo in Abruzzo, Calabria e Friuli-Venezia Giulia, dove le Regioni hanno deciso di pagare di tasca propria l’addizionale per non caricarla sulle tariffe della compagnia. E Ryanair ha ringraziato aggiungendo quattro aerei in quelle regioni.
Ryanair ha calcolato che chiuderà l’anno fiscale 2025, a marzo, a quota 200 milioni di passeggeri in Europa, e punta ad arrivare a 300 milioni entro il 2034.


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23 gennaio 2025 ( modifica il 23 gennaio 2025 | 11:34)

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