Italia Nostra: “Continua la nostra battaglia contro il Parco eolico nello Ionio”

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Pur accogliendo con grande soddisfazione la relazione del ministero dell’Ambiente che elenca una lunga serie di osservazioni critiche verso il progettato parco eolico off shore, la sezione catanzarese di Italia Nostra non intende abbassare la guardia né tantomeno considerare la questione chiusa a suo favore. Anzi… Per Elena Bova, sua presidente, e per il direttivo dell’associazione questa è ancora “Una battaglia che si può vincere”.

Lo ha ribadito questa mattina nella Sala concerti di Palazzo De Nobili nel corso della conferenza stampa – moderata da Maria Rita Galati – convocata per non lasciare in sospeso l’intenzione di dedicare alla faccenda un convegno già convocato e poi disdetto per le averse condizioni meteorologiche.

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Anche perché molte delle osservazioni recapitate da parte ministeriale alla società preponente Enotria erano già contenute nell’esposto fatto pervenire a Roma da Natalina Raffaelli, avvocato, componente di Italia Nostra. “La nostra battaglia sull’eolico è iniziata già sull’eolico terrestre – dice Elena Bova -. Abbiamo già tante pale eoliche senza guadagnarci nulla, perché la Calabria produce tanta più energia di quanto sarebbe necessaria al suo fabbisogno. La Calabria ha già dato e da tempo abbiamo raccolto le firme per una moratoria della costruzione di nuove pale eoliche a terra.

Ora siamo impegnati in questa battaglia contro il parco off shore che è una mostruosità in tutti i sensi, paesaggistici e naturalistici”. “Enotria, la società preponente, deve rispondere entro breve tempo alle osservazioni ministeriali – continua Elena Bova -. Speriamo che non abbia la possibilità di opporsi a tutte queste osservazioni, per cui da una parte siamo felici che siano arrivate le osservazioni del ministero a inizio gennaio, dall’altro abbiamo timore che questa cosa possa continuare. Soprattutto continueremo a far conoscere alla popolazione cosa significa questa questione dell’eolico, che per noi non è essere contro le fonti rinnovabili. Da quel che ci sembra di percepire, comunque da parte della popolazione cresce il movimento contrario all’installazione”.
Chi è dall’inizio contrario al parco off shore è senza dubbio il Comune di Catanzaro.

“L’amministrazione comunale di Catanzaro – dichiara Giusy Iemma, vice sindaca con delega alle Politiche del mare – il dissenso nei confronti del parco eolico off shore sul mare di Squillace l’ha già abbondantemente espresso senza tentennamenti e senza dare adito a diverse interpretazioni. Ci sono due delibere di giunta che risalgono a giugno 2023 e a settembre 2024, e anche una delibera di Consiglio comunale di dicembre 2023 che impegnano giunta e sindaco a costituire fronte unitario con gi altri Comuni della costa per esprimere il dissenso nei confronti di un parco eolico che confligge con la nostra idea di sviluppo della costa. Vogliamo che la transizione energetica, alla quale siamo assolutamente favorevoli, sia inserita in un contesto di rispetto del patto costituzionale di tutela del paesaggio e dell’ecosistema, e anche dei diritti delle nuove generazioni. Siamo convinti che il parco eolico potrebbe compromettere il biosistema.

Tengo a precisare che il progetto di crescita complessiva della città ruota tutta intorno alla valorizzazione della risorsa mare che va preservata proprio per garantire alle future generazioni le opportunità di crescita che sono correlate. Abbiamo strumenti di pianificazione urbanistica che impongono il rispetto del paesaggio – continua Giusy Iemma, anche presidente regionale del PD — il parco eolico compromette il cono visivo verso il mare di cui andiamo orgogliosi. Evitiamo pertanto di depauperare il nostro patrimonio naturale anche perché siamo una regione con un surplus di produzione di energia e tra l’altro paghiamo anche di più Questa stortura è stata già denunciata e vogliamo porre argine a tutte le contraddizioni nel rispetto della dignità dei luoghi e delle persone”.

Sugli aspetti tecnici e sulle implicazioni sull’ordine naturale delle cose ha relazionato Natalina Raffaelli, che materialmente ha steso il ricorso presentato al Ministero: “Il documento è stato frutto di un lavoro corale per il quale sono arrivati contributi da singoli, come l’architetto Fratto, e da associazioni, come la Lipu. L’azione corale – continua Raffaelli – ha sortito i suoi effetti, perché leggendo la richiesta del ministero stati toccati tutti i punti da noi sottolineati. Come il rischio di tsunami nel Golfo per la presenza di piccoli vulcani proprio dove dovrebbero andare ad ancorarsi le pale eoliche che sono di dimensioni enormi. Non riesco a immaginare 37 pale eoliche più alte della Torre Eiffel con un’ampiezza di pala dal diametro di 310 metri, mai realizzate ancora, con un pescaggio di oltre 3 chilometri e ancore di 9 metri quadrati.

Come si fa a sostenere che non incidono sull’ambiente marino e terrestre, anche per il vento e il rumore continuo?”. Ma queste sono solo alcune delle preoccupazioni di Italia Nostra che, unite alle altre avanzate dal ministero, inducono a un certo ottimismo verso l’esito negativo della proposta di Enotria e della multinazionale spagnola Acciona Energia che le sta dietro. “Non abbiamo vinto ancora – raccomanda anche Raffaelli -. abbiamo visto nella dinamica del progetto il proposito di sfruttare il territorio calabrese, umiliando i suoi residenti. È stato presentato un progetto che non tiene conto delle particolarità del luogo, perché è un progetto in più punti copiato da altre parti. Secondo quanto scrive l’azienda Enotria, i calabresi devono lasciare perdere la loro identità e adeguarsi al mondo moderno. Il progetto è stato presentato dalla multinazionale spagnola, a gestirla sarà la società Enotria, una S.r.l. con un capitale sociale di 25 mila euro. In caso di danni chi pagherà?”.

Doveva essere partecipare della conferenza il consigliere regionale del PD Ernesto Alecci, che ha depositato in Consiglio regionale una proposta di legge per regolare l’installazione dei parchi eolici in regione, soprattutto su terra. Ne ha comunque parlato un suo collaboratore, Mauro Galeano, assicurando che l’attenzione del consigliere sarà alta, estendendo il suo interesse anche ai parchi eolici off shore.

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