Padova crocevia dello spaccio, in pochi mesi sequestrati 120 chili di droga. I clienti? Tra i 20 e i 50 anni, italiani e con un lavoro stabile

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PADOVA – Ciò che emerge è come Padova sia una piazza florida nello smercio della droga. Lo dicono la varietà dell’offerta messa sul mercato e i quantitativi di stupefacenti via-via sequestrati in tre operazioni coordinate dal sostituto procuratore Sergio Dini e condotte dalla Squadra mobile che in pochi mesi ha messo sotto sigilli (e distrutto) più di 120 chili di sostanze tra ketamina, marijuana, hashish e mdma, cioè l’ecstasy.


Un valore commerciale da diversi milioni di euro e un mercato all’ingrosso capace di foraggiare senza soluzione di continuità il consumo spiccio dei clienti che in città arrivano anche dalla provincia per acquistare la propria dose: per arrivare ai nomi dei burattinai della droga, gli investigatori hanno identificato e sentito circa 200 clienti quasi tutti italiani.

Uomini e donne, tra i venti e 50 anni, in possesso di un lavoro stabile così da potersi pagare le dosi di sostanza stupefacente. I soldi dello smercio vengono poi reinvestiti non solo per autoalimentare il sistema-droga, ma investiti in attività lecite in maniera da ripulirli e trasformare quelle attività in quartier generale dei pusher. Tre inchieste che hanno svelato il tessuto del mondo della droga nel Padovano e che in questi giorni sono arrivate al capolinea, tra sentenze, richieste di rinvio a giudizio e avviso di conclusione delle indagini preliminari che hanno toccato 38 persone, galoppini o grossisti.

 

La centrale al kebab

Skander Ferchichi, detto “Ciccio kebab” ieri mattina ha patteggiato 3 anni. Con lui – tutti difesi dagli avvocati Leonardo Arnau ed Elisabetta Costa – hanno siglato davanti al giudice l’accordo raggiunto con la Procura anche Ahmed Ghabri (4 anni), Oussama Wasti (3 anni) e Mohamed Wasti (2 anni). Sentenza di irreperibilità per Wael Ghabri.

Sono gli attori principali dell’inchiesta che ha stroncato il giro di spaccio a Chiesanuova, con base proprio nel negozio da asporto acquistato da Ferchichi con i soldi della droga. Una trentina i clienti monitorati e quasi tutti italiani. Molti pagavano la dose con della refurtiva, trovata nascosta dagli agenti che hanno perquisito il locale. Tra le accuse anche quella di aver ingaggiato un 13enne (sotto inchiesta dalla Procura dei minori) per fare da galoppino e non essere arrestato ai controlli.

 

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Per la città e la Spagna

Il 25 febbraio verrà discussa di fronte al giudice dell’udienza preliminare la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Dini nei confronti di 27 trafficanti di droga capaci di movimentare 29 chili di cocaina, 30 di marijuana e 5 di hashish che, viaggiando sull’asse Udine-Padova, era destinata alla movida di Ibiza.

Protagonisti italiani e albanesi, boss del traffico internazionale di stupefacenti, pronti anche a uccidere pur di strappare il mercato della polvere bianca ai concorrenti napoletani. A gennaio 2023 la Mobile aveva eseguito diciotto misure cautelari nei confronti dei trafficanti che facevano affari tra Italia, Spagna e Sudamerica, italiani e stranieri, residenti anche a Padova, Abano, Rubano, Albignasego e Selvazzano Dentro, oltre che Udine, Rimini, Venezia, Trieste, Gorizia, e Milano.

Tre di loro sono accusati anche di tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco per una sparatoria avvenuta a Ibiza nel giugno 2021, in cui era rimasto ferito in modo grave uno chef originario di Napoli. Il gruppo, secondo quanto emerso nelle indagini, avrebbe avuto legami con il traffico locale e internazionale di stupefacenti, con una consolidata clientela nel nord-est d’Italia, alla quale smerciava ingenti quantitativi di cocaina e marijuana.

A rischiare il processo anche i padovani Elias Bellini, Lucianon Bitri, Andrea Cremonese, Antonio Gobbi, Enrico Paraboni, Arian Rezi e Riccardo Sinigaglia. L’inchiesta era partita da una cessione di droga ad Abano.

 

Il nuovo fronte

È il prologo della richiesta di rinvio a giudizio la chiusura delle indagini che riguarda sei spacciatori, tra cui Stefano Busato di Camposampiero. Una serie di arresti tra l’agosto e il settembre 2024 hanno camuffato da episodi casuali l’indagine della Procura che ha permesso di sequestrare e togliere dalla piazza 39 chili di ketamina, 7.5 di marijuana, 7 di hashish e 800 grammi di ecstasy. Aprendo però un fronte: quello delle droghe sintetiche sempre più richieste.

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