Affitti brevi in Valle d’Aosta: emergenza casa

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Cercare una casa in affitto ad Aosta: la mia missione impossibile 

di Nicole Jocollé

Trovare una casa in affitto ad Aosta sembra essere diventata una missione impossibile. Questa è la triste realtà che si trovano di fronte coloro che sono alla ricerca di un appartamento nella zona del capoluogo o nei comuni limitrofi. Siti dedicati agli annunci, gruppi Facebook e perfino agenzie immobiliari offrono pochissime opzioni e le rare proposte disponibili presentano prezzi decisamente elevati. Scorrendo le bacheche online, ci si imbatte in un panorama desolante: non c’è praticamente nessuna offerta.

La ricerca inizia solitamente online, nei gruppi dedicati alla compravendita e all’affitto di case e appartamenti in Valle d’Aosta. Tra questi, il più numeroso conta quasi 20 mila iscritti. Con una rapida ricerca saltano subito all’occhio due aspetti: la maggior parte delle proposte riguarda gli affitti brevi in Valle d’Aosta ad uso turistico, mentre quelli a lungo termine – in particolare nella zona di Aosta – sono assenti. Gli utenti che chiedono informazioni su affitti annuali o di lunga durata non ricevono risposte, confermando la scarsità dell’offerta. Poco cambia, se si estende la ricerca agli altri comuni valdostani: gli annunci si contano sulle dita di una mano. Le soluzioni presenti sono concentrate in zone molto lontane dal centro, come Brusson, Saint-Vincent, Pontey o Antey-Saint-André, sistemazioni decisamente scomode per chi lavora ad Aosta.

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Nessun problema, quindi, se la necessità è un appartamento per le vacanze, ma se si desidera trovare una sistemazione in cui risiedere, nei pressi della città, allora comincia l’odissea. Scartati i social, non resta che rivolgersi alle agenzie immobiliari, ma anche qui lo scenario non cambia. Su 8 agenzie immobiliari di Aosta contattate, nessuna aveva un appartamento in affitto da proporre. Da tempo, spiegano i responsabili, la situazione è bloccata: negli ultimi due anni, molti proprietari hanno deciso di privilegiare gli affitti ad uso turistico o transitorio, una tendenza confermata anche dai gruppi Facebook. “Spiacenti, non ci sono immobili che soddisfano la ricerca effettuata”, questo il messaggio che ci si trova di fronte cercando un appartamento su un’agenzia dedicata agli affitti. Le poche proposte disponibili, messe sul mercato da privati, hanno prezzi proibitivi: il canone per un bilocale in città parte da 600 euro al mese, ma non è raro trovare offerte che toccano i 1000 euro.

La situazione si complica ulteriormente per i giovani lavoratori. Per ottenere un appartamento in affitto, spesso è richiesto contratto di lavoro a tempo indeterminato o in caso contrario, un garante, ma non sempre viene accettato. A ciò si aggiunge la prassi di esigere uno stipendio pari a tre volte il canone mensile richiesto, oltre al pagamento anticipato di due o tre mensilità. L’unica soluzione sembra essere il passaparola, ovvero conoscere qualcuno che sta lasciando la propria casa in affitto o conoscere di persona un locatore, ma non è semplice. Questi requisiti, uniti all’assenza di offerte sul mercato, rendono quindi l’accesso a un’abitazione praticamente irraggiungibile.

 “House & Work”: un aiuto per ricercatori e lavoratori qualificati, ma non una soluzione

Per attrarre in Valle d’Aosta ricercatori e lavoratori altamente qualificati, la Regione promuove l’iniziativa “House & Work”. A beneficiarne sono coloro che decidono di stabilirsi sul territorio valdostano per svolgere attività presso enti quali imprese industriali, centri di eccellenza, organismi di ricerca etc. Il contributo massimo erogato è di 450 euro per persona singola o coppia e di 550 per persona singola o coppia con figlio. Nonostante l’aiuto economico, il problema di trovare una casa in affitto, però, persiste. L’offerta pressoché inesistente, l’aumento di appartamenti convertiti in case vacanze e l’assenza di un contratto indeterminato fanno sì che anche coloro che beneficiano del bando, facciano comunque molta fatica a trovare una sistemazione.


 

La sfida degli studenti universitari per trovare casa

di Silvia Savoye

Trovare un alloggio ad Aosta è una sfida anche per gli studenti universitari fuori sede, aggravata dall’assenza di uno studentato i cui tempi di realizzazione rimangono incerti. Circa il 40% degli iscritti all’Ateneo valdostano proviene da altre regioni, in particolare dal Piemonte, e la domanda di sistemazioni supera ampiamente l’offerta disponibile. Questa situazione sta rendendo il diritto allo studio un percorso più complicato per molti giovani.

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Per il nuovo anno accademico 2024/2025, l’Università della Valle d’Aosta ha riattivato 32 posti letto presso la struttura residenziale di Montfleury. Le richieste, tuttavia, sono risultate di gran lunga superiori alla disponibilità, con 73 domande ricevute. Tra gli assegnatari, oltre agli studenti italiani, ci sono anche otto studenti internazionali che hanno utilizzato la piattaforma Universitaly. Le camere disponibili comprendevano 4 singole, 26 doppie e 2 stanze attrezzate per studenti con disabilità, di cui una riassegnata come camera singola per la mancanza di richieste specifiche. Gli alloggi sono stati assegnati in ordine cronologico di presentazione delle domande, e tutti coloro che hanno optato per una camera doppia hanno ottenuto il posto.

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