Gli ultimi sviluppi delle crisi di Kasanova, Coin, Panaria, Cln tra licenziamenti, cassa integrazione, chiusure e rilancio

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Il panorama economico italiano si trova ad affrontare un momento di grande difficoltà, con aziende di rilievo che stanno attraversando crisi finanziarie profonde. Tra queste, spiccano i casi di Kasanova, Coin, Panariagroup e Cln, tutte coinvolte in situazioni complesse che comprendono licenziamenti, cassa integrazione e il rischio di chiusure. Molte di queste aziende hanno scelto di ricorrere alla composizione negoziata della crisi, uno strumento introdotto nel 2021 per aiutare le imprese in difficoltà a negoziare con i creditori e trovare soluzioni di rilancio. Vediamo da vicino la situazione:


  • Coin, razionalizzazione e sopravvivenza nel retail
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  • Kasanova, il peso dell’importazione sui costi

  • Panariagroup, il settore ceramico sotto pressione

  • La composizione negoziata come strumento di rilancio


Coin, razionalizzazione e sopravvivenza nel retail

La storica catena di grandi magazzini Coin ha intrapreso un percorso di ristrutturazione per far fronte a una crisi finanziaria che rischiava di comprometterne la sopravvivenza. Con un debito di circa 80 milioni di euro, Coin ha deciso di chiudere otto punti vendita situati in Lazio, Veneto, Lombardia e Toscana, mettendo a rischio 92 posti di lavoro. La società ha scelto di evitare licenziamenti collettivi, puntando invece sulla cassa integrazione straordinaria e sulla ricollocazione dei dipendenti.

Nel 2023, Coin ha registrato ricavi per 280 milioni di euro e un utile di 15 milioni, ma con debiti lordi pari a 240 milioni. Questa situazione ha reso necessaria una drastica riorganizzazione, accompagnata da una razionalizzazione della rete di negozi e un piano di rilancio.

Kasanova, il peso dell’importazione sui costi

Kasanova, una delle catene italiane di articoli per la casa, sta affrontando una crisi legata all’aumento dei costi di importazione. Il rincaro dei noli marittimi, combinato con la pressione sui margini, ha spinto l’azienda a ricorrere alla composizione negoziata per ristrutturare il debito. Lo scopo è garantire la continuità operativa, salvaguardando i posti di lavoro e mantenendo il marchio competitivo sul mercato.

Nonostante le difficoltà, Kasanova sta cercando di rilanciarsi attraverso un piano industriale che prevede l’ottimizzazione della rete distributiva e l’espansione dell’offerta di prodotti.

Panariagroup, il settore ceramico sotto pressione

Nel settore dei rivestimenti ceramici, Panariagroup sta vivendo una fase di riorganizzazione a causa dell’aumento dei costi energetici e della competizione internazionale. Nel 2023, l’azienda ha acquisito la tedesca Steuler Fliesengruppe, operazione che ha incrementato l’indebitamento netto a circa 200 milioni di euro. Per affrontare questa situazione, Panariagroup ha avviato una procedura di composizione negoziata, con l’obiettivo di ristrutturare il debito e ottimizzare le operazioni tra Italia e Germania.

Il piano di rilancio dell’azienda si concentra sull’espansione nei mercati internazionali e sull’adozione di soluzioni produttive più efficienti dal punto di vista energetico.

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Cln, la crisi dell’automotive italiano

La crisi del settore automotive ha colpito duramente il gruppo Cln, specializzato nella lavorazione dell’acciaio e fornitore di aziende come Stellantis, Mercedes e Renault. Con un fatturato di oltre un miliardo di euro e più di 6.500 dipendenti, Cln si trova a fronteggiare un debito a lungo termine di circa 380 milioni di euro. La contrazione delle commesse da parte dei principali clienti ha generato una tensione finanziaria che ha spinto l’azienda a ricorrere alla composizione negoziata.

Il piano di riorganizzazione in corso prevede un riassetto delle produzioni tra gli stabilimenti italiani e quelli polacchi, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e ridurre i costi.

La composizione negoziata come strumento di rilancio

La composizione negoziata della crisi consente alle aziende di ristrutturare il debito e di evitare scenari di insolvenza conclamata. Introdotta nel 2021, questa procedura permette alle imprese di negoziare con i creditori sotto la supervisione di un esperto indipendente, senza passare attraverso i tribunali.



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