Il fenomeno del divario pensionistico di genere, recentemente analizzato dall’Istat nel suo rapporto per il 2024, propone un quadro inequivocabile di disparità tra uomini e donne nel sistema pensionistico italiano. La distanza tra gli importi percepiti dai due sessi non è soltanto una questione numerica, ma un riflesso tangibile di squilibri strutturali radicati nel mercato del lavoro e nelle dinamiche sociali.
Le cifre del divario pensionistico
Secondo i dati pubblicati dall’Istat, gli uomini pensionati percepiscono mediamente un assegno mensile di 1.475 euro, mentre per le donne l’importo si ferma a 1.047 euro. Questa differenza, pari a quasi il 29%, rappresenta un’enorme frattura nel panorama previdenziale del Paese. Tale disuguaglianza si riduce lievemente quando si analizzano le pensioni anticipate: in questo caso, le donne ricevono una media di 1.886 euro al mese, a fronte dei 2.231 euro percepiti dagli uomini. Nonostante questa minore discrepanza, il problema resta evidente e significativo.
Radici storiche e strutturali del fenomeno
Le donne, per lungo tempo, hanno avuto un accesso più limitato al mercato del lavoro formale, spesso relegato loro a ruoli meno remunerati o precari. Inoltre, il tradizionale carico di cura familiare — dalla crescita dei figli alla gestione degli anziani — è ricaduto in larga misura sulle donne, riducendo così il numero di anni contributivi accumulati durante la carriera lavorativa.
Inoltre, non bisogna dimenticare anche il cosiddetto “gender pay gap“, ovvero la differenza salariale tra uomini e donne a parità di ruolo e competenze. Questo concetto è ormai un tema centrale nel dibattito pubblico, politico e sociale. Non si tratta solo di una differenza nei salari, ma di un insieme più ampio di disuguaglianze sistemiche e sociali, profondamente radicate nella rappresentazione culturale del ruolo della donna.
Questo argomento emerge con particolare forza in occasione della Festa delle Donne, a dimostrazione di quanto sia ancora necessario lavorare per superare queste disuguaglianze.
Possibili conseguenze
La disparità pensionistica non è priva di conseguenze sulla vita quotidiana delle persone coinvolte. Le donne, percependo assegni pensionistici inferiori, affrontano una maggiore vulnerabilità economica, soprattutto nelle fasi avanzate della vita. Questa situazione può accentuare fenomeni come la povertà femminile tra le anziane, che già rappresenta un problema significativo in Italia.
A livello familiare, le pensioni più basse delle donne possono avere un impatto anche sulla capacità di sostenere economicamente altri membri della famiglia, aggravando ulteriormente il peso del carico di cura. In molti casi, queste dinamiche rafforzano circoli viziosi che perpetuano le disuguaglianze di genere.
Disparità nelle pensioni anticipate
Il rapporto Istat vuole dimostrare che il divario pensionistico è meno marcato nelle pensioni anticipate, dove la differenza media tra uomini e donne si riduce. Tuttavia, questa parziale attenuazione non è sufficiente a compensare il problema complessivo. Le pensioni anticipate sono spesso legate a regimi contributivi particolari, ai quali accedono più facilmente i lavoratori con carriere continuative e ben retribuite — una condizione che, storicamente, è stata appannaggio degli uomini.
Le politiche pubbliche
Una delle principali leve su cui agire è la promozione di una maggiore equità salariale tra uomini e donne. Politiche che incentivino la trasparenza retributiva e penalizzino le aziende che mantengono squilibri di genere nei salari potrebbero rappresentare un passo avanti importante.
Inoltre, è essenziale introdurre misure che valorizzino il lavoro di cura, tradizionalmente non remunerato, attraverso meccanismi che riconoscano contributi figurativi alle donne impegnate in attività domestiche e familiari. Parallelamente, occorre incentivare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro formale, garantendo condizioni che rendano compatibile la carriera professionale con la vita familiare, come congedi parentali retribuiti in modo equo e politiche di welfare aziendale.
Promuovere una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’equità e sensibilizzare le nuove generazioni sul tema del gender gap rappresentano strumenti fondamentali per costruire una società più giusta.
Patricia Iori
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