Bologna, l’ex direttrice amministrativa dell’Ausl al posto di Bordon che va in Liguria. Da Imola il neo dg del Rizzoli. Manca l’ultima casella, quella del direttore generale dell’assessorato
Anna Maria Petrini torna all’Ausl di Bologna questa volta come direttrice generale, mentre Andrea Rossi si ripresenta all’Istituto ortopedico Rizzoli, anche lui per assumere la direzione generale, lasciando l’Ausl di Imola dove arriva Agostina Aimola, già direttore amministrativo all’Ausl Romagna. Con le nomine varate ieri, giovedì 23 gennaio, dalla giunta regionale si delinea il nuovo quadro della sanità bolognese e non solo. Tutte le caselle delle aziende sanitarie e ospedaliere, i cui vertici erano in scadenza a fine mese, sono state infatti riempite con una complessa decisione presa dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, e dal presidente della Regione Michele de Pascale.
I nuovi incarichi
Anna Maria Petrini, marchigiana di nascita, con una formazione economica alle spalle, torna a Bologna dopo essere stata direttrice generale dell’Ausl di Modena e prima ancora commissaria straordinaria a Parma. Nella Ausl del capoluogo aveva ricoperto vari incarichi fino a diventarne nel 2015 il direttore amministrativo, incarico mantenuto fino al 2020 e che le ha consentito di incrociare il percorso di Chiara Gibertoni, quando guidava l’Ausl prima di approdare al policlinico Sant’Orsola. Ora torna all’Ausl di Bologna, prendendo il posto del friulano Paolo Bordon che andrà a dirigere la sanità della Regione Liguria. Anche Rossi, classe 1963, imolese di nascita, studi di Medicina all’Alma Mater, ha un percorso ricco di esperienze nelle aziende sanitarie di Bologna, Imola e Ravenna, e ora andrà a guidare l’Istituto ortopedico Rizzoli. Lascia la direzione dell’Ausl di Imola dove arriva Agostina Aimola, che dal 2002 ha ricoperto diversi incarichi dirigenziali nelle aziende sanitarie di Rimini e Ravenna fino a diventare dal 2020 direttrice amministrativa dell’Ausl Romagna. Saranno quindi loro tre, insieme a Chiara Gibertoni, il cui incarico alla guida del Sant’Orsola era già stato rinnovato, a gestire la sanità bolognese dei prossimi anni.
Le altre nomine in regione
Naturalmente insieme alla Regione, all’Università e agli enti locali.
«Ho la certezza di trovare professionisti di altissimo livello e servizi innovativi ed efficienti, e credo nella squadra che è stata nominata: come hanno detto il presidente e l’assessore, lavoreremo insieme per raggiungere gli obiettivi, con tutti i soggetti presenti sui nostri territori, e rafforzare e migliorare il nostro sistema sanitario regionale», ha detto Petrini. Lo scacchiere delle nomine si completa con Anselmo Campagna che dal Rizzoli passa all’azienda ospedaliero-universitaria di Parma come direttore e all’Ausl di Parma come commissario, a Reggio Emilia tocca a Davide Fornaciari, a Modena a Luca Baldino che passa dalla direzione dell’assessorato (dove resta fino al 31) al policlinico e a Mattia Altini, che dall’assessorato va all’Ausl, a Ferrara tocca a Nicoletta Natalini guidare l’Ausl e come commissaria l’azienda ospedaliera, mentre Tiziano Carradori viene confermato alla guida dell’Ausl Romagna. Infine Paola Bardasi va a Piacenza.
«Una squadra di qualità che si accompagna a obiettivi misurati sulle esigenze delle comunità», hanno commentato de Pascale e Fabi che nei prossimi giorni si confronteranno con sindaci e amministratori locali all’interno delle Conferenze socio-sanitarie per definire gli obiettivi assegnati ad ogni azienda. Resta scoperta ancora la casella del super direttore dell’assessorato, per la quale sarà adottato un atto ad hoc. In pole pare esserci Antonio Ventura, alla guida pro tempore dell’azienda ospedaliera di Parma.
Una nuova generazione di manager
In mattinata de Pascale aveva annunciato di voler lanciare una nuova generazione di manager. «Ci sono tantissimi straordinari giovani professionisti della regione Emilia-Romagna che hanno già superato il concorso da direttore generale ma per una burocrazia ”malvagia” non sono ancora nell’albo nazionale, quindi non possono entrare nell’albo regionale». E il riferimento è appunto a una nuova generazione di professionisti che in questi anni si sono fatti le ossa nelle aziende sanitarie e ospedaliere della regione, arrivando a ricoprire anche incarichi di direzione ma che, pur avendone i titoli, non possono ancora arrivare alla poltrona più alta di direttore generale perché solo ora possono entrare nell’elenco nazionale, ma fuori tempo per entrare in quello regionale. «Possiamo comunque contare su un parco di professionisti di primissimo piano, quindi le nomine sono tutte nomine di qualità», aveva aggiunto de Pascale.
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