Treni, dopo 13 anni è ripartita la linea Cuneo – Saluzzo – Savigliano. A dare il via il governatore Cirio in versione capotreno

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di
Mattia Aimola

La linea sarà gestita dalla Arenaways, azienda piemontese fondata nel 2006 a Torino. Si stima un bacino d’utenza di 180 mila persone all’anno

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Dopo 13 anni di inattività, sabato 25 gennaio, alle 15, è ripartita la Cuneo – Saluzzo – Savigliano. 49 chilometri inaugurati per la prima volta nel 1892 pronti a una seconda vita. Da lunedì 27 gennaio si rimetteranno ufficialmente in moto. A dare il via alla linea il presidente della Regione Alberto Cirio, con tanto di fischietto da capotreno, e Giuseppe Arena, storico fondatore del marchio Arenaways che gestirà la tratta. Per il territorio della Granda è una festa: la ripartenza di quello che fu ribattezzato «il metrò ai piedi delle Alpi» è stata vissuta come una grande celebrazione. Ogni singola stazione ha accolto il convoglio con musica e bandiere. Non solo: nei tragitti in aperta campagna alcuni sono usciti di casa e, muniti di cellulare, hanno fotografato il «nuovo» treno.

Parte anche da Cuneo dunque la scommessa della giunta regionale e di Arenaways per far rinascere le 12 linee ferroviarie piemontesi falcidiate dalla spending review del 2012. Così dopo la Asti-Alba e la Casale-Mortara ora è la volta della linea cuneese. I treni viaggeranno tutti i giorni, con arrivo e partenza dalle stazioni di Cuneo e Savigliano, fermeranno a Busca, Costigliole di Saluzzo, Verzuolo, Manta e Saluzzo. Sono previsti 142 convogli alla settimana nel periodo di alta frequenza, da settembre a giugno. Saranno soltanto 50 nel periodo delle vacanze scolastiche estive. Nei giorni feriali (tra settembre e giugno) ci saranno 24 collegamenti al giorno, di cui 14 lungo tutto il percorso e 10 tra Saluzzo e Savigliano. Il sabato 14 lungo tutta la tratta, 8 la domenica e i festivi. Il servizio sarà effettuato con una flotta di quattro mezzi dotati ognuno di 155 posti a sedere.




















































«I momenti diventano storici quando facciamo cose normali – commenta Alberto Cirio alla stazione, poco prima della ripartenza – riapriamo una linea che i nostri genitori e nonni hanno reso operativa. Dopo tutti questi anni è stato difficile, la fortuna è stata una: qui hanno continuato a passare le merci». Nonostante ciò, sono stati necessari anni di lavori. «Trenitalia – prosegue il presidente – non aveva interesse a gestirla, l’abbiamo sollecitata più volte ma non siamo mai giunti a una soluzione. Abbiamo quindi cercato fuori, ci siamo rivolti al mercato per individuare altre disponibilità. Siamo arrivati ad Arenaways e vincendo sei ricorsi ce l’abbiamo fatta. Giuseppe Arena ci ha creduto fin dall’inizio, speriamo possano diventare partner per il futuro». Ribattezzata come «ramo secco» per lo scarso utilizzo ora la linea durerà? «Dipenderà molto da quanto la useremo, dobbiamo prendere tutti il treno», precisa Cirio.

Per la riapertura la Regione ha destinato un investimento di 4,5 milioni l’anno per i prossimi 10 anni. Rete Ferroviaria Italiana, invece, ha speso 11 milioni e ne investirà altri 36 nei prossimi anni. Questa riapertura rappresenta un’importante opportunità per migliorare la mobilità di un vasto territorio. Si stima infatti che il bacino d’utenza potenziale della linea sia di circa 180 mila persone, comprendendo non solo i residenti delle città di Cuneo, Saluzzo e Savigliano, ma anche quelli dei numerosi comuni limitrofi e delle valli circostanti. Il ripristino del servizio ferroviario offre un’alternativa sostenibile ed efficiente per studenti, lavoratori e turisti, contribuendo alla riduzione del traffico su strada e al miglioramento della qualità della vita. Regione, nei prossimi mesi, è pronta a mettersi a lavoro per la riattivazione o il potenziamento di altri servizi ferroviari. La Ormea-Ceva è una delle prime indiziate: «Ci stiamo lavorando, vogliamo festeggiare dappertutto – commenta l’assessore Marco Gabusi – ma non sarà possibile riaprirle tutte immediatamente: è necessario tempo».
 
Intanto, per il 7 febbraio, nella riunione periodica relativa al trattato del Quirinale tra Francia e Italia, tra i temi in discussione ci sarà la Cuneo – Ventimiglia. «L’abbiamo già potenziata – chiarisce Cirio – ma puntiamo a trasformarla in una tratta internazionale per incrementare ulteriormente il numero dei treni».

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25 gennaio 2025 ( modifica il 25 gennaio 2025 | 19:36)

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