Addio Tari, è arrivata la TCP

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Nel 2025, molti Comuni dell’Emilia-Romagna hanno ufficialmente adottato la Tariffa Corrispettiva Puntuale o TCP, segnando una svolta nella gestione della tariffazione dei rifiuti e dicendo addio definitivamente alla vecchia Tari. Questo nuovo sistema premia i comportamenti virtuosi dei cittadini, riducendo i costi per chi differenzia correttamente e produce meno rifiuti indifferenziati. Ma come funziona la nuova TCP e come permette di risparmiare?

Cos’è la tariffa corrispettiva puntuale?

La TCP è un modello innovativo che supera i vecchi criteri della TARI tradizionale, basati principalmente sulla superficie abitativa e sul numero di occupanti. Con la TCP, la tariffa viene calcolata sulla quantità effettiva di rifiuti non riciclabili prodotti da ogni utenza.

Ogni famiglia o attività dispone di contenitori o sacchi contrassegnati da un codice identificativo univoco, che permette di monitorare i conferimenti effettuati (l’immondizia indifferenziata effettivamente gettata). Questo approccio incentiva una gestione più responsabile dei rifiuti, premiando chi adotta buone pratiche di riduzione e riciclo.

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I Comuni che hanno adottato la TCP

Ad oggi, molti Comuni in Emilia-Romagna hanno implementato la TCP. Tra questi figurano aree che avevano già avviato sperimentazioni negli anni precedenti. In ogni caso la Tcp è stata adottata non solo nelle grandi città ma anche in Comuni più piccoli.

Le amministrazioni che l’hanno introdotta nel 2025 sono Ravenna, Cervia (Ravenna), Bagno di Romagna (Forlì-Cesena), Gambettola (Forlì-Cesena), Premilcuore (Forlì-Cesena), Ravenna, Baricella (Bologna), Granarolo dell’Emilia (Bologna), Savignano sul Panaro (Modena), San Pietro in Casale (Bologna). Faenza introdurrà la tariffa nel 2026.

Avevano adottato la Tcp nel 2024 Casalfiumanese (Bologna), Castel San Pietro Terme (Bo), Imola (Bo), Cesenatico (Forlì-Cesena), Gatteo a Mare (Forlì-Cesena), Longiano (Forlì-Cesena), Sogliano al Rubicone (Forlì-Cesena).

L’introduzione della TCP rientra negli obiettivi del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti e delle Bonifiche, che punta a ridurre drasticamente i rifiuti indifferenziati e a incrementare le percentuali di riciclo, allineandosi agli standard europei.

I benefici della Tariffa Puntuale

L’adozione della TCP ha introdotto numerosi vantaggi per i cittadini e l’ambiente visto che il sistema fa sì che ognuno paghi in base alla quantità effettiva di rifiuti prodotti, eliminando le disparità legate a criteri fissi come la metratura della casa.

Inoltre per ogni cittadino produrre meno rifiuti indifferenziati e differenziare meglio comporta un risparmio economico, spingendo le famiglie a essere più attente; la riduzione dei rifiuti non riciclabili favorisce una gestione più sostenibile e il recupero di materiali preziosi.

Il nuovo sistema spinge cittadini e imprese a riflettere sull’importanza di una gestione responsabile dei rifiuti.

    Le criticità del sistema per la tariffazione dei rifiuti

    L’introduzione della TCP non è stata priva di difficoltà. Tra le principali sfide ci sono state la necessità di sensibilizzare la popolazione sul funzionamento del nuovo sistema e di investire in infrastrutture adeguate, come i contenitori identificabili o i sistemi di monitoraggio. Tuttavia, con un’opportuna campagna informativa e un supporto iniziale, molti Comuni sono riusciti a superare le resistenze iniziali.

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    La Tariffa Corrispettiva Puntuale ha già iniziato a dare i suoi frutti, contribuendo a ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e migliorando le percentuali di raccolta differenziata. Questo modello rappresenta un passo fondamentale per la transizione verso un’economia circolare, in cui il rifiuto diventa risorsa e l’impatto ambientale si riduce.

    L’Emilia-Romagna si conferma all’avanguardia nella gestione dei rifiuti, dimostrando che un sistema più equo e sostenibile è possibile. I cittadini, protagonisti di questo cambiamento, stanno raccogliendo i frutti di una gestione più responsabile e orientata al futuro.

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