FONDI E PROGETTI PER ISTRUZIONE E INNOVAZIONE E PREMIO CALDARA ALLA SCUOLA

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di Cinzia Boschiero

Domanda: si parla molto male dell’istruzione italiana in Italia, ma i dati europei cosa dicono? Luca Manzi

Risposta:
i dati reali europei dicono che l’Italia fornisce preparazione di elevata qualità e che i nostri giovani discenti e docenti, sia in università che nel mondo della scuola, sono molto impegnati anche a sviluppare nuovi progetti e moduli formativi innovativi; certo il mondo dell’istruzione si scontra con la sfida a sostenere e creare percorsi formativi in linea con la rapidità di innovazione scientifica e tecnologica, con la fatica nel colmare il gap tra mondo del lavoro e la necessità di nuovi profili professionali e con le difficoltà di inserimento e formazione multietniche da dover gestire in un mondo multiculturale e globalizzato, in cui occorre modulare la didattica e la ricerca step by step e per target e in cui è carente la sinergia con le famiglie disgrgate e il lavoro in rete è inficiato per la carenza di fondi nazionali adeguati. Si dovrebbero commentare o analizzare i dati pertanto sulla base di più fonti e non solo sulla base di un’unica indagine fatta da un solo ente quali l’OCSE. Vorrei lanciare uno strale infatti a favore del sistema d’istruzione italiano; mi pare che alcuni italiani deprezzino e disprezzino troppo ciò che siamo e ciò che facciamo, dando rilievo solo ad  una innata ed irragionevole esterofilia. Ogni dato va valutato in base a diversi parametri di analisi e non solo commentando unicamente dati di una organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico qual è l’Ocse. Ecco alcuni dati su cui riflettere e a cui dare rilievo prima di criticare: al concorso europeo “Juvenes Translatores” annuale che si rivolge agli allievi 17enni delle scuole secondarie superiori di tutta l’Unione Europea diverse scuole e studenti italiani si sono distinti negli anni; molti docenti italiani sono stati premiati per i loro progetti ErasmusPlus e hanno ricevuto il “premio europeo per l’insegnamento innovativo” e molte testate italiane non ne hanno purtroppo dato notizia; al concorso europeo “I giovani e le scienze” che si tiene ogni anno e di cui si parla poco, organizzato dalla Commissione europea, gli studenti (14-20 anni) italiani vincono spesso per qualità dei lavori presentati rispetto anche a studenti di altri Stati. Guardiamo altri dati: i nostri studenti, dopo aver frequentato licei e istituti tecnici, sono in media i migliori a laurearsi e i più ricercati all’estero (dati Eurostat), soprattutto nelle materie scientifiche e tecnologiche (ingegneri, informatici, biologi, medici etc. che hanno anche basi di materie umanistiche quali filosofia, letteratura, storia, latino e greco) anche in questo periodo sono tra i più ricercati per i progetti con l’intelligenza artificiale in quanto hanno apertura mentale, capacità critica, un approccio etico ed empatico nel lavoro in team. I nostri giovani studenti spesso vincono gli ERC europei, di cui non si parla molto in Italia purtroppo, ma si tratta di giovani davvero eccellenti e preparati e di progetti molto innovativi. I nostri docenti partecipano a progetti europei con risultati ottimi, sono tra i docenti europei che più si mettono in gioco e fanno corsi di aggiornamento costanti sia italiani che europei (dati Indire) e nessuno parla di loro e delle ErasmusPlus Teacher Academies e delle reti tra scuole europee e della fatica quotidiana delle nostre scuole, università visti i pochi fondi italiani elargiti. La Commissione europea e l’Unità centrale eTwinning nei Premi europei eTwinning hanno selezionato ogni anno progetti vincitori in cui sono coinvolti  docenti italiani (tra fondatori e membri) di vari istituti scolastici italiani, che, con le loro classi e i rispettivi partner internazionali necessiterebbero maggior rilievo sui media italiani. Credo sia tempo che anche gli altri miei colleghi giornalisti tornino a fare il loro mestiere in modo adeguato, ad analizzare i dati con cura, tratti da più fonti, invece di ridursi solo a commentare i risultati di singole indagini effettuate da altri e fare discorsi esterofili senza conoscere la realtà italiana e la qualità del lavoro  che viene svolto in università e nel mondo della scuola ogni giorno da personale e giovani molto motivati e validi che insieme credono molto nella Cultura e che stanno sviluppando anche interessanti nuovi strumenti didattici per le Steam. Molte scuole italiane ad esempio sono partner di progetti europei CERV per educare al civismo. Di recente è stato assegnato a Milano presso il Circolo e Centro Studi “Emilio Caldara” in Via De Amicis, il prestigioso Premio “Emilio Caldara” 2025 ai dirigenti scolastici Francesco Muraro e Tiziana Assante di Panzillo “per l’impegno civico nella scuola milanese finalizzato a costruire cultura, creatività e comunità per tutti i bambini e tutte le bambine”.

Erano presenti diverse autorità tra cui la Vice Sindaca di Milano Anna Scavuzzo che ha premiato insieme al presidente del Caldara Franco D’Alfonso, a Silvia Fossati, Presidente M7, a Simone Locatelli, presidente Municipio 2 di Milano, i due dirigenti, Muraro, dell’Istituto comprensivo E. Cappelli di via Giacosa e Assante, vicedirigente  dell’Istituto comprensivo L. Cadorna di via Dolci a Milano. Ha introdotto la premiazione Stefano Rolando (direttore scientifico del Caldara). I professori Susanna Mantovani (Università Bicocca) e Giorgio Fiorentini (Università Bocconi)  hanno portato il loro contributo a commento dell’evento. Con la riflessione “Se non ce la fa la scuola, non ce la fa nemmeno la democrazia”, il premio intende segnalare il valore culturale e civile dell’organizzazione del sistema educativo e sollecitare la comunità a tenere in particolare evidenza il tema della riforma organizzativa, pedagogica e sociale della scuola italiana. L’istituto Cadorna fino al 2000 era popolato solo da italiani, ma dal 2000 in poi ha avuto grossi ingressi di bambini figli di migranti, ad oggi, la stima è di una presenza nella scuola di quasi 85% di bambini figli di stranieri. Un dato molto impegnativo con valenze complesse a cui la direzione ha saputo rispondere con progetti educativi inclusivi e inoltre ha dato vita all’iniziativa “Progettiamo insieme la scuola” e poi ancora ad una iniziativa con un professore del Politecnico e i suoi studenti per un lavoro sui bambini autistici. L’altro premiato, prof. Muraro, è da anni dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo F. Cappelli, in via Giacosa nel parco Trotter a Milano. Il Trotter risale al 1922. È stata ideata come scuola all’aperto più grande d’Europa, resa famosa e importante dal carattere sperimentale e all’avanguardia degli approcci pedagogici adottati. Il progetto di scuola aperta è stato concepito e fortemente voluto dal Sindaco Emilio Caldara nel 1919, anche al fine di prevenire la diffusione di malattie infettive presso i bambini provenienti dalle famiglie disagiate della città. Francesco Muraro opera in un contesto scolastico in cui sono più di 40 le nazionalità rappresentate in numero cospicuo: la nazionalità più rappresentata è quella degli egiziani che superano numericamente i filippini, a seguire i cinesi, i bengalesi, i peruviani e ha puntato a rendere la scuola Trotter non solo un centro di eccellenza educativa ma anche un polo culturale per il quartiere e la città. Tra i dati emersi da recenti episodi di cronaca c’è pure  la necessità di raccordare i dati dell’anagrafe al numero di giovani immigrati nati in Italia perché spesso le famiglie ad esempio cinesi ed arabe non si recano all’anagrafe per registrare i figli e, troppo spesso, dopo i 16 anni tolgono i propri figli dalle scuole italiane, privandoli di avere il tempo per imparare bene l’italiano e questo inficia il processo di integrazione.    

        

Domanda: ci sono bandi europei aperti che sono al fianco del mondo della scuola e della formazione? Barbara Leivari

Risposta:
sì.  Si segnala un concorso aperto della Commissione europea che riguarda i giovani (14-20 anni) che devono presentare ricerche, prototipi in ogni ambito Steam, non ancora brevettati. Le premiazioni si terranno dal 15 al 17 marzo 2025 con esposizione delle invenzioni, prototipi realizzati da giovani di tutta Italia e da giovani invitati e provenienti da altri Stati esteri. Le candidature per la finale italiana del contest EUCYS – I giovani e le scienze, vanno inviate alla FAST, Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche  che, per conto della Commissione europea, organizza dal 1989 la selezione italiana giunta alla sua 37ª edizione. I vincitori italiani selezionati poi parteciperanno alla selezione finale europea di EUCYS-European Union Contest for Young Scientists. Inoltre si segnala, nell’ambito del programma Horizon Europe, che l’Unione Europea finanzia, per il biennio 2024-2026, il progetto Co.Science che vede impegnati sei diversi partner (CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche; Università degli Studi dell’Insubria, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, Consorzio Italbiotec, FAST- Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, Comune di Milano) con lo scopo di portare nella scuola i ricercatori e avvicinare i giovani e giovanissimi alla scienza.

Domanda: stiamo sviluppando un progetto inerente un uso etico ed efficace dei sistemi di intelligenza artificiale generativa nell’istruzione e formazione, ci sono bandi europei a cui poter partecipare? Luca Giannessi 

Risposta
: sì, ad esempio nell’ambito del programma ErasmusPlus è aperto un nuovo bando per “progetti lungimiranti” sino al 27 maggio 2025. Sono denominati “progetti lungimiranti” iniziative su larga scala dirette a identificare, sviluppare, sperimentare e/o valutare approcci (strategici) innovativi che abbiano il potenziale di diventare mainstream, migliorando così i sistemi di istruzione e formazione. Questi progetti sosterranno idee lungimiranti che rispondono alle principali priorità europee e dovrebbero fornire input per migliorare i sistemi di istruzione e formazione, oltre che innovare in modo sostanziale metodi e pratiche in tutti i tipi di apprendimento. Il bando finanzierà progetti su otto ambiti prioritari e ogni candidatura deve riguardare solo uno di questi cosiddetti topics che sono 1-istruzione scolastica- migliorare le competenze di base (ERASMUS-EDU-2025-PI-FORWARD-SCHOOL-BS); 2-istruzione e formazione professionale – promuovere un ambiente favorevole per l’eccellenza professionale a livello nazionale e/o regionale (ERASMUS-EDU-2025-PI-FORWARD-VET-VE); 3-istruzione e formazione professionale- sviluppo di qualifiche e moduli congiunti (ERASMUS-EDU-2025-PI-FORWARD-VET-QM); 4-istruzione degli adulti – sostegno al Patto per le competenze (ERASMUS-EDU-2025-PI-FORWARD- ADULT-PS); 5-istruzione degli adulti – migliorare l’orientamento professionale per supportare la partecipazione degli adulti alla formazione (ERASMUS-EDU-2025-PI-FORWARD-ADULT-CG); 6-istruzione digitale – valutazione delle abilità e competenze digitali (ERASMUS-EDU-2025-PI-FORWARD-DIGITAL-SC); 7-istruzione digitale – uso etico ed efficace dei sistemi di intelligenza artificiale generativa nell’istruzione e formazione (ERASMUS-EDU-2025-PI-FORWARD-DIGITAL-AI); 8-istruzione digitale – approcci innovativi di raccolta e scambio di dati nell’istruzione primaria e secondaria (inclusa l’istruzione e la formazione professionale) per un processo decisionale basato sui dati (ERASMUS-EDU-2025-PI-FORWARD-DIGITAL-DM). Possono partecipare al bando enti pubblici e privati attivi nei settori dell’istruzione, della formazione, della ricerca e dell’innovazione o nel mondo del lavoro con sede legale o in uno degli Stati dell’Unione Europea inclusi i PTOM, oppure in Stati terzi associati al programma ErasmusPlus. Riguardo al topic 4, questi soggetti devono anche essere membri del Patto per le competenze europeo. Ogni progetto deve essere presentati da un consorzio costituito da almeno tre soggetti  con sede legale in almeno tre Stati dell’Unione Europea o Stati terzi associati ad ErasmusPlus. Inoltre, si richiede una sinergia con pmi e bisogni territoriali di nuove professioni e per i progetti relativi al topic 2, almeno tre soggetti siano già beneficiari di progetti ErasmusPlus CoVE in corso o completati; per i progetti relativi al topic 3, almeno due soggetti siano fornitori di IFP che offrono programmi di qualificazione  a livello EQF ISCED 3-4; per i progetti relativi al topic 7, almeno un soggetto sia un’autorità pubblica responsabile dell’istruzione e formazione a livello nazionale, regionale o locale. Il contributo comunitario potrà coprire fino all’80 per cento dei costi ammissibili dei progetti selezionati, per un massimo di un milione di euro per progetto.

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