In Umbria criminali a neanche 14 anni

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PERUGIA – Aumentano le lesioni personali, sono «preoccupanti» i reati contro la libertà sessuale e sempre troppo alto il numero dei fascicoli aperti per droga e spaccio. A cui si aggiunge anche un tentato omicidio e, inquietante, l’aumento dei delitti commessi da chi non ha nemmeno 14 anni. Questo il quadro della criminalità minorile in Umbria in base ai dati forniti dal procuratore generale Sergio Sottani all’interno della relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Con la procura generale e quella dei minori, diretta da Flaminio Monteleone, che anche quest’anno lanciano l’allarme su un fenomeno «sintomo di un disagio ben più grave a cui si dovrebbe far fronte non solo con la repressione penale, sicuramente doverosa a fronte di episodi di particolare efferatezza, ma con la contestuale adozione di interventi socioeducativi». E con i casi di devianza minorile che si accentrano nelle aree urbane e «particolarmente, in ordine decrescente, a Perugia, Terni, Foligno, Bastia Umbra, Assisi, Città di Castello, Orvieto, Corciano, Castiglione del Lago, Spoleto, Città della Pieve, Narni, Todi, Magione, Bettona, nei centri maggiori, soprattutto nei centri commerciali e nelle zone verdi».

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Passando ai numeri, in un anno, da luglio 2023 a giugno 2024, i procedimenti aperti dalla procura dei minori sono stati 674 (a fronte dei 589 dello scorso periodo), di cui 483 iscritti al registro “noti”. Tra questi, spiccano i delitti contro l’incolumità personale (170) – in particolare appunto le lesioni personali salite a 137 a fronte dei 100 dell’anno precedente -, seguono i furti (109 di cui 68 fattispecie aggravate). Ma non mancano casi di tentato omicidio (1) o reati sessuali (12). Sei, come l’anno precedente, le risse. «Sono numerosi i delitti di spaccio di sostanze stupefacenti (37) che continuano a suscitare allarme, anche in quanto ulteriormente criminogeni – ha sottolineato Sottani -: il consumo di sostanze fa da sfondo, infatti, a molti reati, soprattutto contro la persona e il patrimonio». Rilevante anche il numero dei danneggiamenti (38 con 45 indagati), scendono i reati di estorsione e sono stazionari quelli di rapina (17) ma Sottani definisce «preoccupanti i delitti contro la libertà sessuale (22), in cui le fattispecie sono per lo più aggravate». Fino all’aumento dei reati commessi da infraquattordicenni: che da 34 salgano a 38, con fenomeni criminali praticamente già emersi alle scuole medie.
«Degno di attenzione» è stato poi definito il dato relativo ai minori stranieri indagati, soprattutto per quanto riguarda gli episodi di  spaccio di sostanze stupefacenti e i reati contro la persona: circa il 45 per cento dei procedimenti penali, quasi uno su due. Secondo i dati forniti dal procuratore Montelone, fra i «minori extracomunitari spiccano marocchini, tunisini, albanesi, egiziani ecuadoregni; invece, fra gli stranieri comunitari indagati particolarmente attivi i romeni», con differenze nelle tipologie di reato. «Lo spaccio di stupefacenti non è più, ad esempio, mercato esclusivo o comunque prevalente di minori nord africani (tunisini – marocchini), ma ne sono autori anche minori albanesi, rumeni, ucraini, o nati in paesi extraeuropei (ecuadoregni, dominicani) – spiega il procuratore dei minori -. Analogo discorso per i furti, che per anni hanno visto protagonisti i minori Rom, ma che da diverso tempo sono distribuiti tra albanesi, marocchini, kosovari, ivoriani, sudamericani, assai di frequente in concorso con minorenni italiani, in una ossimorica integrazione antisociale. La sensazione è che non si tratti solo di reati determinati da bisogni di sopravvivenza, ma che questo tipo di devianza abbia come causa rilevante la necessità per il giovane non italiano di uniformarsi al gruppo dei pari (sempre più eterogeneo e multietnico nella sua struttura), sì da dover avere gli stessi oggetti – status symbol – telefonini, abiti di tendenza ecc.- e la stessa disponibilità economica per consumo in gruppo di alcol o droga (prevalentemente leggera)».

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