La Biofattoria L’Upupa con agriturismo e onoterapia a Montalcino

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“Come mai proprio gli asini?” Chiediamo ad Andrea Sganascia Bassetti, giovane imprenditrice agricola che nella sua Biofattoria L’Upupa di Montalcino accoglie per attività di pet therapy che li hanno come protagonisti. “Col loro carattere mansueto, riflessivo e la stazza rassicurante tendono riportare alla calma chiunque”, ci spiega. Ha studiato infermieristica, fatto esperienze nel campo della terapia assistita con gli animali, e poi deciso di tornare in campagna per valorizzare il podere di famiglia. Oggi la sua azienda agricola e agriturismo, che raccontiamo in un video reportage, è un ecosistema che valorizza la biodiversità naturale e umana, con accoglienza, attività didattiche e agriristoro con cucina di ingredienti locali.

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Andrea Sganascia Bassetti, infermiera che ha voluto tornare in campagna

Compirà 34 anni a marzo Andrea Sganascia Bassetti, nata a Siena ma cresciuta tra la Val d’Orcia e le Crete Senesi. Nel comune di Montalcino c’è sempre stato il podere di famiglia, dove i nonni sono partiti come mezzadri per acquistarlo negli Anni ’60 e proseguire come piccola azienda multifunzionale. “Avevano animali da carne, bovini e suini, e coltivavano i campi con i cereali classici di queste zone e foraggio. Poi facevano anche un po’ di vino e olio”, ci racconta. All’inizio, Bassetti non pensava potesse essere anche la sua strada. Ha studiato infatti infermieristica a Siena e si è specializzato con corsi a Roma, “ma nell’ultimo periodo avevo capito che la città mi andava stretta ed ero tornata a vivere a Montalcino, con l’idea di fare qualcosa di mio in azienda”.

Il valore della pet therapy e dell’onoterapia

L’ispirazione per il progetto arriva durante il tirocinio dell’ultimo anno di studi: “Mi sono trovata a lavorare in un ospedale psichiatrico dove i pazienti partecipavano ad attività di pet therapy, che mi hanno molto affascinato”. In particolare con gli asini, un lavoro specifico che Bassetti decide di approfondire acquisendo un patentino. Quando nel 2017 prende in mano formalmente l’azienda agricola di famiglia — rimasta attiva grazie al lavoro di zii e genitori, che la seguivano nel tempo libero — la prima azione è quella di portare gli asini e partire con l’onoterapia.

Andrea Bassetti durante le attività di onoterapia

L’asino è adatto al lavoro con tutti, ma soprattutto con le persone nello spettro autistico, precisa, “si muove lentamente, è molto pacato, e il contatto trasmette calma e tranquillità”. Alla Biofattoria L’Upupa i laboratori in questo senso sono dedicati a scuole e privati, con gli ospiti che entrano in relazione con gli animali durante passeggiate e se ne prendono cura spazzolandoli.

Gli asinelli della Biofattoria L'Upupa

Accoglienza e cucina alla Biofattoria L’Upupa

Bassetti ha voluto però riattivare e ampliare anche altre parti dell’azienda, sfruttando il potenziale della tradizione agricola della Val d’Orcia in maniera sfaccettata. Valori, questi, alla base della PAC, Politica Agricola Comune: ecco di cosa si tratta e perché è importante in Italia. Ha riportato avicoli e animali da cortile, allevando galline, oche, anatre, piccioni e conigli. Nei campi, curati con l’aiuto di papà Paolo in regime biologico, crescono grani antichi, farro monococco, avena e legumi, alla base del menu che l’agriristoro partito nel 2020 propone agli ospiti.

Se ne occupa mia madre Paola, che ha lasciato il lavoro di commercialista per tornare qui con me. Facciamo classica cucina toscana, ma anche la pizza!”. Il tutto affiancato dall’accoglienza in cinque camere ottenute dopo lavori di ristrutturazione di alcune pertinenze. Per il futuro Bassetti ha in mente di portare altri asini — per ora sono tre, ma c’è pure un pony — ed elabora anche altre idee: “Ci somigliamo, come loro facciamo piccoli passi, lenti ma stabili”.

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