L’emergenza minori a Napoli pesa come un macigno nel tradizionale bilancio che fotografa l’incidenza dei reati in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Letto ai raggi X, l’allarme sulla devianza giovanile assume contorni inquietantissimi e impone una riflessione approfondita.
La sintesi del bilancio dei dati forniti dalla Corte d’Appello presieduta da Maria Rosaria Covelli dedica più passaggi al fenomeno: “Purtroppo sempre più spesso – si legge – i minorenni sono coinvolti in atti criminosi. Molto frequente è l’abitudine dei minori uscire armati anche al solo scopo difensivo. Ma non mancano casi di minori che si armano per compiere reati violenti. Sono casi di cronaca recente quelli di giovani uccisi per futili motivi o per porto d’armi senza alcun titolo”.
La buona notizia è che sul fenomeno delle devianze giovanili aumentano le denunce: segno dell’accresciuta attenzione verso il fenomeno. L’analisi delle condotte illecite acquisite dalla Corte d’Appello del distretto di Napoli (che, ricordiamolo, comprende le sedi giudiziarie di Napoli, Napoli Nord, Nola, Torre Annunziata, Avellino, Benevento e Santa Maria Capua Vetere) fa emergere anche un altro dato che non va sottovalutato: “Le condotte aggressive dei minori – si legge ancora – non sono più limitate alle zone disagiate del territorio metropolitano, ma involgono anche le classi sociali più abbienti”. Questo vuol dire che il contesto in cui esplode la violenza di soggetti poco più che bambini o adolescenti “non è solo quello del degrado e della povertà, ma diviene una modalità di affermazione”.
Aumentano anche i fenomeni di spaccio e detenzione di stupefacenti da parte di infradiciottenni: solo nel primo semestre del 2024 72 sono stati i casi verificati, a fronte dei 48 dell’anno precedente. Ed ancora, c’è la cartina di tornasole che conferma i gravi allarmi che investono il pianeta dei giovanissimi: nel periodo che va dal giugno 2023 al giugno 2024 sono stati definiti ben 150 processi , 11 dei quali avevano ad oggetto reati gravissimi quali omicidi, tentati omicidi e riduzione in schiavitù.
Il bilancio
“La situazione complessiva relativa alla commissione di reati di particolare gravità commessi da soggetti di età minore – conclude la Corte d’Appello – registra quasi il raddoppio dei numeri dell’anno precedente, con un rilevante incremento di misure cautelari (105 nel primo semestre 2024, a fronte delle 47 nel 2023) e di giudizi abbreviati (73 sempre nei primi sei mesi dello scorso anno, a fronte delle 43 del 2023).Questi numeri, argomenta la presidente Covelli, determinano un superlavoro per i magistrati del Tribunale per i minorenni con “una problematica situazione relativa sia al numero di togati che del personale amministrativo”. E lo stesso stress investe la situazione carceraria minorile: al 17 settembre 2024 a Nisida erano ospitati 76 detenuti e ad Airola 46, con un indice di sovraffollamento – rispettivamente – del 100 e 102 per cento. E sempre in tema di devianza minorile un capitolo della relazione della presidente Maria Rosaria Covelli è dedicato allo sproporzionato utilizzo di armi, soprattutto coltelli, che circolano addosso ai minori. “L’evoluzione delle dinamiche camorristiche – scrive la presidente – ha determinato delle considerevoli ricadute anche sulle caratteristiche tipiche della devianza minorile e giovanile. Le gangs di giovanissimi costituiscono l’espressione di una latitanza degli esponenti di vertice dei clan di camorra e questa è la manifestazione concreta della crisi di “un sistema di regole” che di fatto consente l’emersione di soggetti desiderosi di mettersi in mostra e che necessitano di competere tra pari con ferocia”.
Ma non c’è solo la smania di diventare boss in erba. Perché anche al di fuori della logica camorristica – insiste Covelli – “sono sempre più frequenti risse, con accoltellamenti o ferimenti con armi da fuoco commessi nei confronti di esponenti delle aggregazioni giovanili di altri quartieri per futili motivi e quasi sempre nel contesto dei momenti della movida serale o del fine settimana”. Nello studio si ricorda anche l’inferno vissuto dalle due bambine violentate al Parco Verde di Caivano: “Il 31 luglio 2023 a Caivano sono stati commessi a Caivano gli stupri ai danni di due minori di dieci e 12 anni, perpetrati da sette minorenni, tre dei quali sono stati condannati alla pena di nove e dieci anni di reclusione, ed è pendente in appello l’impugnazione della sentenza”.
Il procuratore generale
A porre l’accento su un altro grave fenomeno che cresce in maniera esponenziale – quello dei reati legati alla violenza di genere – è invece il procuratore generale Aldo Policastro. «Oltre alla criminalità organizzata – chiarisce – preoccupa la violenza di genere, con un netto aumento di reati come la violenza sessuale». Più in generale, poi il Pg ha poi affermato che «il 40 per cento dei procedimenti si chiude con l’archiviazione, mentre al dibattimento ne arriva circa il 60», ricordando che «gli uffici inquirenti arrancano perché manca il personale».
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