Uno studio del Regno Unito sperimenta una droga allucinogena come rimedio alle abbuffate di alcol



Un viaggio per spezzare il terribile ciclo del binge drinking. Non un viaggio vero e proprio, ma uno stato alterato di coscienza indotto dalla dimetiltriptamina (Dmt), una droga psichedelica nota per i suoi potenti effetti allucinogeni. È questa la scommessa dell’University College di Londra (Ucl), che sta conducendo uno studio sperimentale per capire se una dose di Dmt possa convertire il cervello e aiutare le persone a ridurre il consumo eccessivo di alcol.

Un allucinogeno contro il binge drinking

La dimetiltriptamina è una sostanza allucinogena presente in alcune piante, tradizionalmente utilizzata in rituali sudamericani sotto forma di ayahuasca, ma che può essere anche fumata, iniettata o sniffata. Nella sperimentazione dell’Università di Londra, a 120 volontari di età compresa tra i 21 e i 65 anni sarà somministrata una dose endovenosa della durata di circa 15 minuti. Mentre alcuni riceveranno un placebo o un farmaco non allucinogeno. Durante lo studio, i partecipanti saranno sottoposti a una risonanza magnetica per analizzare le reazioni cerebrali e successivamente monitorati per nove mesi, per verificare se e come il consumo di alcol si sia ridotto.

Secondo il professor Ravi Das, che guida lo studio, la Dmt potrebbe influire sulla plasticità cerebrale, riscrivendo le associazioni di ricompensa che il cervello sviluppa nei confronti dell’alcol. «Il binge drinking è legato al modo in cui l’alcol dirotta il sistema di motivazione e ricompensa del cervello. Speriamo che la Dmt, con i suoi effetti sulla plasticità neurale, possa invertire questo processo», ha spiegato sulla rivista Drink Business  il professor Das, che in passato aveva già esplorato terapie analoghe con la ketamina.

I numeri del binge drinking in Uk

Lo studio nasce da una preoccupazione concreta: il consumo incontrollato di alcol e in breve lasso di tempo è una piaga sociale, soprattutto nel Regno Unito. Secondo un sondaggio del 2022 condotto da Drinkaware, il 16 per cento degli adulti ha ammesso di aver bevuto in modo incontrollato nella settimana precedente, con percentuali più alte tra gli uomini (19 per cento) rispetto alle donne (15 per cento). Il problema è particolarmente evidente nella fascia di età 55-64 anni, dove si raggiunge il picco del 21 per cento. Le ripercussioni del binge drinking sulla salute pubblica e sulla vita personale sono ben documentate: danni al fegato, problemi cardiovascolari, rischio di incidenti e un significativo impatto sulla salute mentale. Per questo, soluzioni innovative come la Dmt stanno attirando l’interesse non solo del mondo accademico, ma anche di organizzazioni che finanziano la ricerca sulla dipendenza, come Wellcome Leap.

Psichedelici e salute mentale

Lo studio della University College di Londra si inserisce in un filone più ampio di ricerca sugli psichedelici come strumenti terapeutici. La dimetiltriptamina è solo uno degli psichedelici sotto i riflettori: anche la psilocibina (il principio attivo dei funghi allucinogeni) e la ketamina stanno mostrando risultati promettenti nel trattamento di depressione, ansia e disturbi da stress post-traumatico. Lo psicologo Greg Cooper, coinvolto nella ricerca, ha dichiarato a Drink Business: «Speriamo che questo studio dimostri non solo l’efficacia della Dmt nel ridurre il consumo pericoloso di alcol, ma anche che contribuisca a cambiare la percezione sugli psichedelici. Nonostante siano classificati come droghe di Classe A, possono essere utilizzati in modo sicuro ed efficace per trattare disturbi mentali gravi. I risultati potrebbero aprire la strada a cambiamenti politici che rendano questi trattamenti più accessibili».

Il precedente studio del professor Ravi Das sull’uso della ketamina aveva già dimostrato che il consumo di alcol può essere dimezzato grazie alla capacità della sostanza di influenzare le connessioni cerebrali. Anche l’Università di Exeter, nella cittadina di Devon, ha condotto ricerche simili, con risultati incoraggianti. Se lo studio attuale confermerà l’efficacia della Dmt, potrebbe rappresentare una svolta non solo per il trattamento della dipendenza da alcol, ma anche per il dibattito sulle politiche sulle droghe. Polemiche e pregiudizi restano, ma il potenziale terapeutico degli psichedelici sembra difficile da ignorare.



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