DeepSeek R1, come funziona l’AI cinese e perché trema (anche) Nvidia

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Il ciclone DeepSeek investe il mercato e scuote l’universo dell’Intelligenza Artificiale. La startup cinese irrompe con il suo modello R1, che fa tremare colossi come OpenAI e Meta. E annuncia oggi di aver subito un attacco informatico “su larga scala” e di aver dovuto limitare temporaneamente le registrazioni degli utenti. L’azienda ha precisato che chi ha già un account potrà accedere come sempre. Cos’è DeepSeek? Come funziona? Quali limiti ha?

“La popolarità di DeepSeek è esplosa. La sua app ha conquistato gli utenti globali, diventando l’app gratuita più scaricata sull’App Store in Cina e negli Stati Uniti, sorpassando persino ChatGpt. Tuttavia, il suo sviluppo non è privo di sfide. Le rigide leggi sulla censura in Cina limitano i suoi modelli dall’affrontare temi politicamente delicati (ad esempio l’indipendenza di Taiwan), ostacolando una piena diffusione nei mercati internazionali dove la libertà di espressione è cruciale”, spiega Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di Ig Italia in un report dedicato al tema. “DeepSeek sta emergendo come una forza innovativa nel panorama dell’intelligenza artificiale, pronta a sfidare i giganti occidentali, ma con il peso delle regolamentazioni cinesi sulle spalle”, aggiunge.

L’identikit di DeepSeek

DeepSeek, promettente startup cinese fondata nel 2023 da Liang Wenfeng e supportata dall’hedge fund High-Flyer di Hangzhou, è diventata in pochi giorni un nome di spicco nel mondo dell’intelligenza artificiale. Il suo fiore all’occhiello, rileva l’analista, è il modello DeepSeek-R1, lanciato all’inizio del 2025, che ha già fatto parlare di sé grazie alla sua abilità nel risolvere problemi complessi, come il ragionamento matematico e la generazione di codice. Questo è possibile grazie all’uso di tecniche di apprendimento avanzato che permettono al modello di ‘ragionare’ in modo autonomo.

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Nonostante un budget e risorse molte limitate rispetto ai suoi rivali occidentali, DeepSeek-R1, sottolinea Diodovich, “è riuscito a superare alcuni dei più celebri modelli americani, come OpenAI-o1, in importanti test di performance. Questo traguardo ha scatenato un’ondata di entusiasmo, ma anche un po’ di apprensione, soprattutto tra le aziende tecnologiche statunitensi ed europee. Nvidia nel premercato mostra un calo del 12% a 125 dollari”.

Effetto sulle azioni Nvidia, perché?

Perché le vendite così marcate su azioni Nvidia? Per le nuove aspettative degli investitori su un forte calo dei margini di Nvidia, spiega l’analista. “È, infatti, arrivato ora un nuovo competitor nell’intelligenza artificiale che riesce a produrre un modello Ai con bassissimi costi di training (dai 100 milioni di dollari degli altri a 5 milioni), con l’uso di poche Gpu (da 100k a 2k) e senza avere bisogno del sostegno di costosissimi data center. Nvidia vendeva Gpu costosissime (attorno ai $40k) per i data center. Deepseek riesce a fare training al proprio modello con semplici GPU e senza l’uso di data center”.

Per l’analista comunque è ancora presto per definire DeepSeek cigno nero per il settore tech Usa. “E’ presto per dirlo. Certo DeepSeek – sottolinea Diodovich – come l’ha definita il portale finanziario del Financial Times, Alphaville, è un po’ la Temu per ChatGpt, Claude e CoPilot. Crediamo che i principali attori nel mondo dell’intelligenza artificiale (OpenAi, DeepMind, Google, Meta Ai, Anthropic, Stability Ai) prenderanno spunto da DeepSeek per rivedere i propri processi, utilizzando meno hardware (ovvero le gpu) ma ottimizzando con le scelte fatte dalla start-up cinese. Proprio Emad Mostaque, fondatore di Stability Ai, ha paragonato il nuovo rilascio di DeepSeek a un Quasi-iPhone che costa solo 30 dollari invece di 1000, evidenziando una drastica riduzione dei costi di circa il 96% rispetto ad altre tecnologie di intelligenza artificiale statunitensi”.

“Crediamo che in questo caso anche un intervento del presidente Donald Trump – sottolinea l’analista – non avrà alcun impatto. Stiamo parlando di un modello open-source che ha mostrato come battere i giganti dell’AI con soluzioni smart. Il merito è legato agli sviluppatori cinesi di aver battuto gli statunitensi. La presunzione statunitense di avere un assoluto predominio nel mondo Ai è sparita in pochi giorni”.

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