Un’operazione imponente
Coinvolte otto province italiane
Dalle prime ore di oggi, circa 300 Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e dei Comandi territoriali, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria, hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Le operazioni hanno interessato le province di Roma, Napoli, Avellino, Viterbo, L’Aquila, Teramo, Imperia e Bergamo.
Sistema illecito al Ser.D. di Rebibbia
Certificazioni false per misure alternative
La prima indagine, condotta con il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, ha coinvolto quattro persone, tra cui uno psicologo del Servizio per le Dipendenze (Ser.D.) dell’ASL Roma 2 operante presso la Casa Circondariale di Rebibbia. I reati contestati includono falsità ideologica, corruzione e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Secondo gli inquirenti, lo psicologo redigeva false certificazioni per favorire l’ammissione dei detenuti a misure alternative alla detenzione.
Narcotraffico dentro e fuori Rebibbia
Un detenuto organizzava traffici dal carcere
La seconda indagine, collegata alla precedente, ha portato a un’ordinanza nei confronti di 28 persone. Grazie al monitoraggio di un narcotrafficante detenuto a Rebibbia, gli investigatori hanno scoperto un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti operante nei quartieri romani di Tor Bella Monaca, Cinecittà-Tuscolano e Valle Martella di Zagarolo. Con l’aiuto di due avvocati, di cui uno arrestato, il detenuto continuava a dirigere l’organizzazione dall’interno del carcere, utilizzando messaggi e telefoni cellulari introdotti illegalmente.
Presunzione di innocenza
Indagini ancora in corso
In considerazione dello stato del procedimento, tutti gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva. L’operazione ha però consentito di smantellare un sistema complesso che univa corruzione, falsificazioni e narcotraffico, con ramificazioni in tutto il Paese.
La nota integrale del Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Roma
ROMA – Dalle prime luci dell’alba, circa 300 Carabinieri del Nucleo
Investigativo del Gruppo di Frascati e dei Comandi dell’arma
territorialmente competenti, nelle province di Roma, Napoli, Avellino,
Viterbo, L’Aquila, Teramo, Imperia e Bergamo, stanno dando esecuzione a due
ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di
Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, Direzione
Distrettuale Antimafia. Una, unitamente al Nucleo Investigativo Centrale
della Polizia Penitenziaria, nei confronti di 4 soggetti, 2 ai domiciliari e
2 destinatari della misura interdittiva della sospensione dal pubblico
servizio per la durata di un anno, gravemente indiziati, a vario titolo, per
i reati di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità
giudiziaria, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti
pubblici, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e turbata
libertà del procedimento di scelta del contraente. Nello specifico gli
investigatori della Polizia Penitenziaria hanno raccolto gravi elementi
indiziari circa l’esistenza – all’interno del Servizio per le Dipendenze
(Ser.D.) dell’ASL Roma 2 operante presso la Casa Circondariale di Rebibbia –
di un sistema illecito, promosso in particolare da uno psicologo
(destinatario di misura cautelare agli arresti domiciliari), finalizzato
all’ammissione dei detenuti a misure alternative alla detenzione, basate
sulla redazione di mendaci certificazioni attestanti un abuso di
stupefacenti/stato di tossicodipendenza o comunque precarie condizioni
psicologiche.
L’altra indagine, che ha portato all’emissione di un’ordinanza nei confronti
di 28 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di detenzione
illecita ed associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, è
scaturita proprio dal monitoraggio – all’interno del carcere di
Roma-Rebibbia – di un detenuto, personaggio di spicco del narcotraffico
romano che, si ipotizza, intrattenesse contatti con lo psicologo del Ser.D..
Le risultanze investigative dei Carabinieri hanno consentito in breve tempo
di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che il
narcotrafficante, pur ristretto in carcere, grazie al determinante
contributo di due avvocati, solo uno dei due arrestato, (incaricati di
trasmettere messaggi e direttive da/per l’esterno e che si ipotizza abbiano
anche introdotto nel carcere telefoni cellulari e sostanze stupefacenti) ha
continuato a promuovere un’associazione finalizzata al traffico di
stupefacenti operante perlopiù nel quadrante sud-est della Capitale
(quartieri di Roma Tor Bella Monaca e Cinecittà-Tuscolano, Valle Martella di
Zagarolo).
É importante precisare che, in considerazione dello stato del procedimento,
gli indagati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale sentenza
definitiva.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link