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Hai mai pensato a cosa succede ai contributi versati per la pensione che non raggiunge il requisito minimo? Ecco una soluzione che potrebbe cambiare il tuo punto di vista sulle pensioni inesigibili, aiutarti a recuperare parte di ciò che hai versato. Non è una questione che riguarda solo il futuro: conoscere i tuoi diritti oggi può fare la differenza domani.
Immagina di aver lavorato per anni, contribuendo regolarmente al sistema previdenziale, ma di trovarti, una volta arrivato a una certa età, senza diritto alla pensione. È una situazione che può sembrare incoraggiante, ma non è priva di speranza.
Per chi, come Giacomo, Linda o Stefania e altri, si trova in queste circostanze, esiste una possibilità concreta di recuperare almeno una parte di quanto versato. È una strada meno conosciuta, ma che vale la pena esplorare.
La questione dei contributi non sufficienti per ottenere la pensione è più comune di quanto si possa pensare. Molti lavoratori autonomi o dipendenti si trovano a interrompere il loro percorso lavorativo senza aver raggiunto i 20 anni di contributi richiesti per la pensione di vecchiaia. In questi casi, la normativa prevede la possibilità di richiedere il rimborso dei contributi versati, una misura che può rappresentare un importante aiuto economico, specialmente per chi si trova in difficoltà.
Cosa sono le pensioni inesigibili?
Le pensioni inesigibili si verificano quando un lavoratore non riesce a raggiungere il minimo di contributi richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia (in genere 20 anni). In questi casi, i contributi versati non possono essere utilizzati per ottenere una pensione. È una situazione comune tra lavoratori autonomi con carriere discontinue o persone che hanno dovuto interrompere il lavoro per motivi personali o di salute.
Prendiamo come esempio Giacomo, un artigiano che ha versato contributi per 8 anni. Alla soglia dei 70 anni, non avendo raggiunto il requisito minimo, si trova senza diritto alla pensione. In questa circostanza, Giacomo può fare domanda di rimborso per la parte dei contributi non utilizzati. Questo rimborso non copre l’intera somma versata, ma solo la componente legata ai contributi puri, escludendo altre aliquote destinate a prestazioni assistenziali.
Se Giacomo ha versato 8.000 € di contributi complessivi, potrebbe ricevere un rimborso tra il 60% e il 70% della somma, a seconda della normativa vigente. Questo significa che potrebbe ottenere circa 5.000 €, una cifra significativa che può rappresentare un aiuto concreto.
Il caso di Linda
Anche Linda si trova in una situazione simile, ma con una storia diversa. Linda ha lavorato come lavoratrice part-time in diversi periodi della sua vita. Tra un lavoro e l’altro, è riuscita a versare un contributo per un totale di 12 anni. Tuttavia, dopo aver smesso di lavorare, non ha più avuto l’opportunità di continuare a contribuire. Ora, a 67 anni, Linda si rende conto di non avere diritto alla pensione di vecchiaia.
Linda decide di verificare la sua posizione contributiva tramite l’ Estratto Conto Contributivo sul portale INPS. Scopre che, avendo versato un totale di 10.000 € di contributi, potrebbe ottenere un rimborso del 65%. Dopo aver presentato la domanda tramite un patronato, riceve circa 6.500 € di rimborso. Questo le permette di avere un piccolo sostegno economico, che altrimenti sarebbe stato perso.
Come richiedere il rimborso?
Richiedere il rimborso dei contributi è una procedura accessibile, ma che richiede attenzione ai dettagli. La domanda può essere presentata online tramite il portale MyINPS , oppure con l’aiuto di un patronato che offre assistenza gratuita. Per iniziare la pratica, è necessario presentare alcuni documenti, tra cui l’estratto conto contributivo, che certifica i versamenti effettuati, e altre eventuali dichiarazioni fiscali.
Inoltre, chi ha contributi in diverse gestioni previdenziali, come quella separata o artigiani, può valutare la possibilità di cumulare gratuitamente i contributi. Questo strumento consente di raggiungere più facilmente i 20 anni richiesti per la pensione di vecchiaia. È fondamentale verificare attentamente la propria situazione contributiva attraverso i servizi online dell’INPS o rivolgendosi a un esperto.
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