Protesta a Napoli per salvare il Metropolitan: «Troppi nodi sul rilancio»

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Tutta Chiaia in piazza per il Metropolitan. C’erano tra le 300 e le 400 persone, ieri mattina, al presidio per la sopravvivenza del cinema negli storici spazi di Palazzo Cellammare organizzato dal deputato di Avs Francesco Borrelli, dal conduttore radiofonico Gianni Simioli e dall’assessora del primo parlamentino Benedetta Sciannimanica. Politici, attori, imprenditori, cittadini e perfino i liceali del Bernini-De Sanctis che realizzeranno un documentario sulla storia del loro cinema di quartiere che per ora ha spento gli schermi. Tra i tanti presenti, l’avvocato Angelo Pisani sta valutando di procedere «con una richiesta di accesso agli atti per comprendere da dove nasca la decisione di Intesa Sanpaolo, che ha deciso di non rinnovare il contratto all’attuale gestione del cinema».

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Dal canto suo, la posizione di Intesa Sanpaolo resta quella espressa nella nota dei giorni scorsi: «La liberazione dei locali è il primo passo per consentirne il trasferimento della proprietà ed avviare il processo amministrativo che possa portare il Cinema Metropolitan verso l’auspicata rinascita che merita». Di certo, come sottolinea la banca, nel futuro del Metropolitan ci saranno i lavori di restauro.

Napoli, sit-in per salvare il Metropolitan: «Il cinema deve vivere»

La manifestazione

L’acquisto del Metropolitan da parte della nuova proprietà (secondo i rumors più accreditati, un gruppo di valorizzazione e locazione immobiliare che dovrebbe preservare il cinema in forma ridotta e istituire una galleria commerciale negli spazi, tra abbigliamento e bistrot) non è ancora stato perfezionato. Lo sarà nel momento in cui i locali saranno liberati dalle attrezzature della gestione della Sistema Spettacoli di Giuseppe Caccavale, che ha spento gli schermi il 15 gennaio. «Il cinema va salvato a ogni costo – le parole di Borrelli, Sciannimanica e della consigliera regionale Roberta Gaeta – Non possiamo continuare a smantellare il sistema culturale della città. In questa vicenda manca trasparenza, non sappiamo quali sono i progetti e se ci sono speculazioni in atto. Accogliamo con favore le parole di Ferdinando Tozzi, con delega all’industria culturale e audiovisivo per il Comune, che parla di un impegno massimo da parte dell’amministrazione nel trovare investitori interessati a rispettare il vincolo posto da Sangiuliano.

Un vincolo che Luciano Schifone, ex consigliere del Ministro, ha proposto di rafforzare in parlamento, una misura che siamo pronti a votare. Dobbiamo lottare affinché i nostri giovani non vadano incontro ad una pericolosa desertificazione culturale». Intensa la partecipazione: presenti Caccavale; Paola De Crescenzo, figlia di Luciano, la cui ultima apparizione in pubblico fu proprio al cinema Metropolitan per il trentennale di “Così parlò Bellavista”; Antonella Stefanucci; Angelo Di Gennaro; Monica Sarnelli; Pino Grazioli; Cosimo di Livello Alto; Alan De Luca; Maria Basile Scarpetta, nipote del maestro Scarpetta; il consigliere comunale Carlo Migliaccio; Enzo Rivellini; Maurizio Simeone; Rino Nasti; Rosario Visone di Europa Verde. Toccante anche il contributo del piccolo Enzo Cannavale, nipote del famoso attore napoletano di cui porta il nome, che in braccio al papà Andrea (produttore cinematografico) ha gridato al microfono «voglio il cinema».

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Il vincolo

C’era anche Amedeo Manzo, presidente della Bcc, che si è detto «pronto a sostenere azioni per salvare il cinema di Chiaia». Come abbiamo ricordato a più riprese su queste pagine, nell’estate del 2023 l’ex ministro Sangiuliano pose un vincolo di «destinazione d’uso culturale» per gli spazi del Metropolitan. Un vincolo che, ha sottolineato ieri Luciano Schifone, dirigente regionale per la cultura di FdI, «prevede un uso prevalentemente culturale dei locali, ma non necessariamente un cinema. Il vincolo stabilisce che anche le attività commerciali che sorgeranno dovranno essere compatibili con la destinazione culturale». Intesa Sanpaolo fa sapere che la nuova proprietà si atterrà alla nota del Mic, ed è in tale scenario lo stesso Schifone specifica che si «sta cercando di stringere di più sul vincolo.

L’onorevole Gimmi Cangiano ha presentato un emendamento al dl Cultura, in discussione alla Camera in questi giorni, per sottoporre a vincolo non solo la struttura ma anche l’attività di “spettacolo” ovvero di Teatri e Cinema. Questo emendamento, se approvato renderà il vincolo ancora più stringente e garantirà la prosecuzione dell’attività del Metropolitan. A maggior ragione sarebbe auspicabile un intervento del Sindaco per chiarire le prospettive di sviluppo della questione». Se passasse l’emendamento, che sarà discusso nei prossimi giorni, parte del Metropolitan dovrebbe restare obbligatoriamente cinema. O, al massimo, diventare teatro.





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