di Daniela Binello –
Dal 3 al 7 febbraio si svolgerà a Mosca il 32mo Prodexpo 2025, la fiera annuale più importante del settore agroalimentare internazionale promossa dalla Federazione Russa.
Quest’anno partecipano una ventina di aziende vinicole e alimentari italiane, alcune delle quali per la prima volta in Russia per cercare d’intraprendere relazioni commerciali con quel tipo di mercato, costituito da centinaia di migliaia di potenziali consumatori che apprezzano i prodotti italiani non solo per i marchi del sistema moda e dell’arredamento d’interni, ma anche per quelli della tavola.
Per la prima volta, nonostante le sanzioni imposte dall’Ue e le limitazioni alle importazioni per contro imposte da Mosca, dal settembre dell’anno scorso l’interscambio Italia-Russia è aumentato di circa un quarto, raggiungendo i 768 milioni di euro. Secondo l’Agenzia di stampa russa Ria Novosti (censurata dall’Ue), sulla base di dati Eurostat l’Italia è perciò diventata il principale partner commerciale della Russia tra i paesi membri dell’Unione Europea, superando la Germania negli ultimi sei mesi.
L’evoluzione è dovuta principalmente all’aumento di circa un terzo delle importazioni in Italia di prodotti russi: l’import è salito infatti a 427,1 milioni di euro, mentre l’Italia ha aumentato l’export in Russia del 17 per cento (340,9 milioni di euro).
Dal Primitivo di Manduria al Cabernet Sauvignon, dagli ottimi oli biologici prodotti in Umbria fino alle tradizionali conserve commercializzate da alcune aziende del nostro agroalimentare made in Italy, come funghi sott’olio, carciofini e peperoni, senza dimenticare il pesto genovese, nonché specialità originali come i fichi caramellati e le olive di Cerignola grigliate, una schiera d’imprenditori italiani di piccole e medie dimensioni intraprendono così la loro personale sfida commerciale verso il mercato russo in un periodo storico difficile e pieno di contraddizioni, compromesso dai furiosi conflitti politici scaturiti dal 2022 con l’occupazione russa in Ucraina.
Il 32mo Prodexpo 2025 si terrà nel polo fieristico Fairgrounds ubicato nel distretto amministrativo occidentale della capitale russa, affacciato sul fiume Moscova. E’ prevista la partecipazione di 2.195 espositori provenienti da 40 nazioni, ma oltre all’Italia dall’Europa ci saranno solo aziende di Francia, Spagna, Ungheria e Serbia. Audentes fortuna iuvat (la fortuna aiuta gli audaci).
L’ultima visita ufficiale da parte di un ministro del governo italiano alla cerimonia d’inaugurazione di Prodexpo risale al 202o con la partecipazione di Teresa Bellanova, allora a capo delle politiche agricole, alimentari e forestali. La Bellanova (attuale vicepresidente del Partito democratico europeo), che era accompagnata da una folta delegazione d’imprenditori italiani e russi, ebbe anche un incontro con il ministro dell’Agricoltura della Federazione Russa Dmitry Patrushev (oggi è uno dei nove vice primi ministri russi).
Dal punto di vista delle relazioni diplomatiche bilaterali, nel luglio 2024 il governo italiano ha scelto la nuova ambasciatrice in Russia. E’ Cecilia Piccioni, ex responsabile della diplomazia italiana in Vietnam e poi vice capo di gabinetto del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nello scorso novembre la Piccioni è stata ricevuta dal presidente Putin al quale ha presentato formalmente la sua lettera con le credenziali.
Come sappiamo, però, le relazioni bilaterali Italia-Russia sono in fase di stallo perché, come ha fatto sapere il ministero degli Esteri della Federazione Russa, Mosca non considera l’Italia come un possibile partecipante al futuro processo di pace in Ucraina, per lavorare a una soluzione politica della crisi, data “la sua posizione antirussa”.
E’ lecito ritenere che sia subentrato un ripensamento rispetto a quanto affermato il 5 giugno del 2024 dal presidente Putin? In una intervista rilasciata ad alcune agenzie di stampa internazionali, a una domanda sull’Italia Putin in quell’occasione aveva affermatoː “Vediamo che la posizione dell’Italia verso la Russia è più contenuta rispetto ad altri paesi europei. In Italia non si diffonde una russofobia da cavernicoli e lo teniamo in considerazione. Noi speriamo che quando la situazione riguardo all’Ucraina comincerà a stabilizzarsi, riusciremo a ristabilire relazioni con l’Italia forse anche più velocemente che con qualche altro Paese”.
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