“Il Consiglio di amministrazione della Bcc Campania Centro fa solo propaganda, ma i numeri dicono ben altro. Questa banca arretra e si fa campagna elettorale con i soldi della banca, cioè dei soci. La verità è che stanno tentando in tutti i modi di impedirci di presentare una lista per il rinnovo del Cda alla prossima assemblea. Ma noi ristabiliamo la verità sui numeri e presenteremo la lista. Sfido il presidente uscente a un confronto. I dati veri saranno consultabili sul nostro sito web”.
L’avvocato Rodolfo Pierri, in qualità di candidato Presidente del Consiglio di amministrazione della lista IN.CON.TRA. IL FUTURO – INNovazione, CONdivisione e TRAsparenza per il futuro della BCC Campania Centro, risponde alle recenti dichiarazioni rilasciate sui numeri della banca.
“Abbiamo letto con vivo interesse il comunicato stampa diramato dalla Banca Campania Centro, che parla di numeri in crescita, affermando di essere tra le prime BCC nel Mezzogiorno per patrimonio e solidità – fa sapere l’avvocato Pierri – tuttavia, patrimonio e solidità non sono merito della gestione ‘post giugno 2020’ (data della scomparsa del precedente presidente), ma è una realtà concretizzatasi durante la fase della presidenza Petrone.”
“La crescita di impieghi, raccolta e finanziamenti non significa niente: bisogna raffrontare questa crescita con i dati delle altre banche per verificare se la crescita è vera o si tratta invece di stallo, come purtroppo è. I dati del bilancio 2024 non sono ancora noti; restando a quelli del bilancio 2023, alcuni parametri, rispetto ai dati al 31.12.2019, sono negativi (gli impieghi sono passati da 378 mln al 31.12.2019 a 371 mln al 31.12.2023, e quindi -2% circa), mentre le altre banche hanno ottenuto risultati strabilianti (p. es., un’altra BCC del Gruppo Iccrea, operante nella stessa zona di competenza, ha aumentato gli impieghi del 52,3%). Anche i pochi dati positivi del periodo sono ben poca cosa rispetto alle ‘performance’ delle altre BCC. Peraltro, impieghi e finanziamenti esprimono lo stesso concetto: i finanziamenti sono gli impieghi a favore della clientela.”
In merito alle dichiarazioni del presidente Camillo Catarozzo, che ha affermato di essere “orgoglioso per i numeri e per la nostra azione. Siamo una casa di vetro, che produce valore per il territorio”, l’avvocato Pierri ha detto che “non è proprio di vetro questa casa. Infatti, dopo aver preannunciato il 9 gennaio che il giorno dopo il Cda avrebbe deliberato l’avvio della procedura elettorale, ad oggi ancora non è stato pubblicato l’avviso ai soci e ancora non sono stati messi a disposizione i moduli per la raccolta delle firme dei soci che devono sostenere le liste diverse da quella del Consiglio. Tanto di vetro, che richieste di dati e indicazioni, rivolte verbalmente e a mezzo di posta elettronica ordinaria e certificata a partire dal 30 dicembre ancora non sono state evase.”
Banca Campania Centro, parte del Gruppo BCC Iccrea e della Federazione Banche di Comunità Credito Cooperativo Campania Calabria, ha fatto sapere di aver chiuso il 2024 con numeri in crescita e con un indice di solidità patrimoniale (CET1) superiore al 35%. L’avvocato Pierri commenta: “Chissà perché (la domanda è ovviamente retorica) l’unico dato che espongono è il CET1. In realtà la banca arretra dal 2020.”
La Bcc ha fatto sapere che le parole chiave della banca sono crescita, trasparenza e vicinanza al territorio. Anche su questo, Pierri è critico: “I numeri sulla crescita, come detto, dicono il contrario. Sulla trasparenza, l’opacità è il tratto distintivo di questi amministratori. Per esempio, durante l’assemblea del 2024 è stato chiesto di conoscere il bilancio della Fondazione Cassa Rurale di Battipaglia (la Bcc ne è l’unica fondatrice, ne nomina in esclusiva gli amministratori e la finanzia altrettanto esclusivamente, con parte degli utili annuali, per cui nel corso degli anni sono stati versati alla Fondazione parecchi milioni di euro), ma ad oggi i soci della Bcc e i cittadini ancora non conoscono il bilancio di questo organismo, che di fatto è solo un braccio operativo della banca. Sulla vicinanza al territorio, i numeri degli impieghi e della raccolta, soprattutto diretta, e la migrazione di soci e clienti verso altre banche dimostrano il contrario.”
Sulla beneficenza fatta dalla banca, che ha dichiarato di aver distribuito 33 tonnellate di generi alimentari e 1.500 pacchi per le famiglie in difficoltà, Pierri dice che “la beneficenza è sempre stata fatta dalla banca, ma in silenzio, come si conviene a questi gesti. Con l’attuale gestione, non solo si pubblicizza la beneficenza, ma si pagano i mezzi di comunicazione per gridarlo ai quattro venti.”
In merito ai numeri esposti dalla Bcc, che ha dichiarato di essere la “prima banca in Campania per patrimonio netto e che ha visto crescere il proprio indicatore di solidità patrimoniale dal 22,5% del 2019 al 35% del 2024, collocandola tra le prime banche di comunità”, Pierri afferma che “i dati citati non possono essere di ‘bilancio’ (perché il bilancio non è stato di sicuro ancora redatto e sarà approvato dal Cda fra due mesi e dopo un mese dall’Assemblea): si tratta di dati contabili, suscettibili di scritture di rettifica e variazioni anche riguardanti aspetti oggetto di valutazione. Si utilizzano, quindi, termini in modo improprio e fuorviante, non sappiamo se consapevolmente o meno. Ma poi: dati significativi rispetto a che? I dati delle altre BCC fanno impallidire quelli di Campania Centro.”
Ed ancora, secondo la Bcc “la raccolta complessiva da clientela è stata di oltre 935 milioni, gli impieghi lordi verso clientela hanno superato i 390 milioni di euro, i finanziamenti erogati alle partite IVA ed ai privati hanno raggiunto i 90 milioni di euro, dato record per la banca. Particolarmente importanti e positivi sono i risultati conseguiti nel comparto del credito anomalo, in ulteriore riduzione sia in valore assoluto che relativo rispetto al già lusinghiero dato 2023. Il 2024 si chiude infatti con un rapporto tra credito anomalo e totale crediti (Gross NPL Ratios) del 3,67% (nel 2019 il rapporto era del 18,2%), in miglioramento anche rispetto al piano industriale che, per il 2024, prevedeva un rapporto del 4,2%. Questi dati sono esplicativi dell’eccellente stato di salute della banca che ci consente di affermare che siamo pronti a continuare ad affrontare le sfide future con lo sguardo rivolto sempre alla comunità.”
Questa la risposta di Pierri: “i 935 milioni di raccolta complessiva (e manca quindi il dettaglio tra diretta e indiretta) sembrano riferirsi al 2024, esercizio i cui dati di bilancio non sono stati ancora resi noti perché manca il bilancio. Per una valutazione concreta, oggettiva e complessiva serve però avere i dati del conto economico, di cui la banca non fa alcun cenno nel suo comunicato perché saranno disponibili solo fra 70/80 giorni. In ogni caso, dai dati provvisori di altre Bcc risulta che queste ultime hanno migliorato la raccolta complessiva – nel periodo 1.1.2020-31.12.2024 – di molto, molto di più: due Bcc più del doppio; una Bcc di due volte tanto rispetto a quanto ha fatto Campania Centro. Anche i 390 milioni di impieghi sembrano riferirsi al 2024, di cui però i dati di bilancio e del relativo conto economico saranno disponibili tra non meno di due mesi; in ogni caso, questo significherebbe che la BCC Campania Centro ha aumentato, nel periodo 1.1.2020-31.12.2024, del 2,5% gli impieghi, mentre dai dati provvisori di altre BCC risulta che queste ultime hanno migliorato tale indice, nello stesso periodo, di circa il 50% una, di oltre il 30% un’altra e di circa il 10% un’altra ancora. Questo di sicuro non significa crescita, ma – nella migliore delle ipotesi – stallo (con dati fermi a 5 anni fa), ma in realtà si tratta di arretramento, vista l’inflazione degli ultimi due anni. I risultati conseguiti nel comparto del credito anomalo sono da ascrivere esclusivamente all’impegno della Capogruppo Iccrea, che ha spinto, su impulso della BCE, ad effettuare la cessione di questi crediti. Gli stessi, se non migliori, risultati sono stati ottenuti da TUTTE le BCC aderenti ad Iccrea. Peraltro, questo non è un risultato di cui glorificarsi, visto che i crediti sono stati venduti a prezzi non certo vantaggiosi per la banca, i clienti che si erano trovati in difficoltà si sono ritrovati un altro creditore, sconosciuto, distante, eccessivamente burocratico, e tanto altro, così come sono stati estromessi gli avvocati del posto che curavano le pratiche. Nello stesso periodo, mentre tutte le BCC italiane mantenevano integra la propria rete delle filiali o addirittura la ampliavano (una BCC del nostro stesso territorio, pure affiliata all’Iccrea, ha aumentato del 30% il numero di sportelli), la BCC Campania Centro ha chiuso 7 filiali su 25 e deliberato di chiudere l’ottava entro il prossimo 30 giugno. La riduzione nel periodo – unico caso in Italia – è stata del 36%.”
In merito alle dichiarazioni del direttore generale Danilo Trabacca (“Il nostro obiettivo è garantire un servizio migliore e più vicino ai bisogni delle persone investendo sulla crescita professionale dei nostri dipendenti”), Pierri si chiede “perché proprio ora si voglia investire solo ora sui dipendenti”.
Sul passaggio del comunicato della Bcc che ricorda gli “oltre 5.000 spettatori che hanno partecipato agli spettacoli e alle iniziative culturali organizzate dalla banca”, l’avvocato Pierri è lapidario: “come diceva Ferdinando II di Borbone, i sudditi si governano utilizzando feste, farina e forca: siamo ritornati a quei tempi”.
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