L’accordo tra l’Italia e l’Arabia Saudita, testimoniato dalla foto di Giorgia Meloni con Bin Salman, ha mostrato la giravolta della premier su un Paese considerato, fino poco più di un anno fa, nemico dei diritti umani. Tanto che, per anni, la leader di Fratelli d’Italia ha accusato Matteo Renzi di stringerci dei rapporti. Adesso che la presidente del Consiglio ha cambiato idea non è mancata la stoccata del leader di Italia Viva.
I post di Giorgia Meloni negli ultimi 10 anni
La giravolta di Giorgia Meloni è notevole. Ecco alcuni dei suoi post contro l’Arabia Saudita (e Matteo Renzi) più significativi degli ultimi 10 anni.
7 marzo 2016, i “salamalecchi”
Giorgia Meloni insieme al principe Mohammed Bin Salman
6 agosto 2016, i “minareti”
5 giugno 2017, il paragone con Stalin
9 giugno 2017, la richiesta di escludere l’Arabia Saudita dai Mondiali
10 settembre 2018, l’attacco all’Onu
In un video attacca l’Onu: “L’alto commissario per i diritti umani delle Nazioni unite è lo stesso che lavora insieme a quel Consiglio delle Nazioni unite sui diritti umani di cui fa parte l’Arabia Saudita, cioè una nazione in cui è prevista la pena di morte per omosessualità, per apostasia, per blasfemia, per adulterio. Una nazione nella quale lo Stato applica la tortura, la fustigazione, il taglio degli arti. Uno Stato nel quale è consentito di dare in sposa bambine di 9 anni?”.
3 gennaio 2019, la Supercoppa italiana in Arabia Saudita
Pochi mesi dopo arriva il video contro la Supercoppa italiana in Arabia Saudita, con limitazioni per le donne:
14 marzo 2019, i “fondamentalisti” e il “soft power”
Giorgia Meloni torna a puntare il dito contro l’Arabia Saudita e il soft power: “Possono metterci i miliardi, non passano”.
12 giugno 2019, la foto della donna in metro
29 gennaio e 31 gennaio 2021, gli attacchi a Renzi
6 dicembre 2021, l’altro schiaffo a Renzi
20 dicembre 2021, il “modello”
Il video di Meloni contro Renzi
Ma è fino al 23 novembre 2023 (quindi dopo un anno di Governo) che Giorgia Meloni ha puntato esplicitamente il dito contro l’Arabia Saudita e Matteo Renzi.
Lo dimostra il video tratto da un question time in Parlamento, in cui la premier aveva chiesto ironicamente “aiuto” nei rapporti con il principe saudita Bin Salman.
La reazione di Renzi dopo l’incontro Meloni – Bin Salman
Ironia della sorte, l’unico a difendere la fotografia di Meloni con Bin Salman è stato proprio Renzi che, nella sua Enews, ha scritto:
“Giorgia non è cattiva, è che ci arriva dopo. Ha cambiato idea sulle trivelle, sull’euro, sul JobsAct. Ora anche sull’Arabia Saudita. Io sono ovviamente molto contento: da anni dico che quel Paese sta cambiando, che quel mercato è fondamentale per le nostre aziende, che quella leadership è fondamentale per la pace in Terra Santa e in tutto il mondo. Con soli cinque anni di ritardo Giorgia Meloni ci è arrivata anche lei. Sono felice per le aziende italiane. Lavoriamo tutti insieme per continuare a sviluppare quel mercato e altri mercati perché più business fanno le nostre aziende all’estero, più cresce la ricchezza del Paese. Quanto a me: preferisco essere accusato per avere il coraggio di dire prima le cose che servono all’Italia anziché essere nel gregge di chi non ha mai un guizzo e viaggia con anni di ritardo. Sono fatto così: io dico quello che penso. E se devo essere impopolare perché dico le cose troppo presto, preferisco essere impopolare che populista. Potremmo lanciare un quiz. Se la Meloni ha cambiato idea sull’Arabia, le trivelle, il JobsAct, l’euro indoviniamo quale sarà il prossimo tema su cui cambierà idea. Da qui al 2030 Meloni ci dirà: che il centro migranti in Albania è una perdita di soldi; che Elon Musk usa sostanze stupefacenti; che la sua squadra di Governo è fatta di incapaci. Chissà a quale delle tre conclusioni arriverà prima. Perché sono vere tutte e tre è ovvio“.
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