Nuovo Giornale Nazionale – AUTONOMIA DIFFERENZIATA, UN POPOLO COSTRETTO AL SILENZIO

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


di Massimo Coccia

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sull’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata, adducendo motivazioni non molto chiare. Ancora una volta si tenta di mettere il bavaglio al popolo italiano cui si è già impedito di esprimere le proprie preferenze durante le elezioni politiche con l’attuale legge elettorale, che prevede liste bloccate contribuendo ad allontanare maggiormente i cittadini dalla politica.

Tornando al tema della legge sull’autonomia differenziata, penso che questa norma contribuisca ulteriormente a spaccare l’Italia in due oltre che a mettere a rischio la tenuta dei conti pubblici già messi a dura prova con la Devolution del 2001, da cui è derivate una ulteriore esplosione della spesa corrente.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Comprendo il desiderio di alcune Regioni del Nord di trattenere sul loro territorio la maggior parte delle entrate fiscali, ma l’Italia avendo un serio problema di tenuta dei conti pubblici per rassicurare i mercati farebbe bene ad avere un sistema di finanza centralizzata.

Un altro motivo che può influire sul percorso dell’attuazione di questa norma è che il PIL delle regioni del mezzogiorno è molto inferiore al resto d’Italia e quindi se si applicasse il principio guida della nuova norma, si ridurrebbero i trasferimenti verso il sud creando seri problemi al Welfare meridionale. Ma come si possono definire i LEP (livelli essenziali delle prestazioni) senza nuove entrate fiscali o creare più debito pubblico se si considera che la legge Calderoli impone la riforma senza oneri aggiuntivi per lo Stato?

Se si analizza il residuo fiscale delle Regioni italiane del 2019 (osservatorio CPI) si comprende quale sia la vera posta in gioco. Le Regioni del centro Nord contribuiscono al Bilancio aggregato per 95 Miliardi di euro, ovvero incassano 95 miliardi di euro in più di quanto spendono in servizi sul loro territorio. Le Regioni del Sud spendono 65 miliardi in più di quello che incassano con i tributi. Tramite un meccanismo perequativo ciò che è incassato è ridistribuito alle regioni in ragione di una serie di parametri uguali per tutti e non in conformità a quanto hanno incassato da queste ultime con i tributi, per garantire in questo modo i servizi essenziali.

Immagino per quanto riguarda i LEP per essere garantiti lo Stato con la nuova Riforma dovrà tassare ulteriormente i cittadini o aumentare il Deficit rendendo ancora più insostenibile il debito pubblico ed è questa la profonda contraddizione della nuova norma, riguardo la quale non si spiega dove trovare le nuove risorse che mancheranno al Sud per garantire le prestazioni essenziali. Se si analizza l’effetto perverso sul futuro delle nuove generazioni derivato dall’aumento del debito pubblico basta vedere quanto accaduto dal 2001 ad oggi.

I governi che hanno aumentato di più il debito pubblico (aumento mensile dal 2001) sono stati i Governi Berlusconi e Monti. Si poteva capitalizzare il beneficio originato dall’ingresso in euro in termini di notevole diminuzione dei tassi d’interessi, ma i decision makers italiani hanno preferito far esplodere le spese correnti.

A dare il colpo di grazia infine sulla speranza di riportare i conti pubblici in una situazione positiva ci sono state le crisi dei Subprime e delle borse del 2008, la crisi dell’euro e dello spread del 2011. Avere il rapporto Debito Pil elevato significa che l’Italia sta generando un reddito complessivo come paese che nel tempo non riuscirà a ripagare completamente il debito contratto con investitori pubblici e privati.

Questo determina l’obbligo imposto dai vincoli di finanza pubblica europei che ci impongono di mantenere il deficit sotto una certa soglia. Tutto questo impedisce di usare la leva fiscale per intervenire nell’economia nei momenti di crisi abbassando la tassazione, contribuire ad aiutare le imprese che si vedono aumentare i costi energetici a dismisura, detassare le nuove assunzioni dei giovani e via dicendo.

Purtroppo, andremo incontro a seri problemi di finanza pubblica e occupazionali a mio avviso se sarà attuata la riforma Calderoli, ma non vorrei fare la Cassandra. Anche nel 2001 con la Devolution si pensava che assegnare la gestione della sanità pubblica alle regioni avrebbe responsabilizzato maggiormente gli amministratori e avvicinato le istituzioni al cittadino, ma come si è visto questa speranza si è rivelata vana. Tenuto conto che lo Stato sta vendendo gran parte delle partecipazioni pubbliche per finanziare le spese correnti è come dire che si vendono i gioielli di famiglia non per fare investimenti per il futuro ma per risolvere problemi di cash flow.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Non capisco queste strategie e perché vengono attuate e le trovo incomprensibili.

Ti piace questo articolo? Condividilo nel tuo profilo social.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link