L’atto è stato illustrato dal presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd) e dal presidente della Regione, Eugenio Giani. Tra gli obiettivi: riduzione del ‘digital divide’, garanzia del diritto alla salute, incentivi per chi promuove la pratica sportiva, rigenerazione del tessuto urbano e sociale, riqualificazione del patrimonio edilizio e resilienza energetica
Comunicato stampa n. 0078 – 0081
Firenze – Riportare in unico testo normativo le disposizioni settoriali che sono già attive e operative e consolidare alcune esperienze pilota, sperimentate negli ultimi anni con la finalità di promuovere una crescita equilibrata di tutti i territori della regione, garantendo pari diritti a tutti.
Questo l’obiettivo della proposta di legge per la valorizzazione della Toscana diffusa, illustrata in Aula dal presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd).
“Occorre rimuovere – afferma Bugliani – gli squilibri territoriali economici o sociali sia attraverso una valorizzazione delle distinte identità, culturali, sociali ed economiche, ma anche attraverso una serie di interventi a sostegno dei territori più fragili e delle comunità che li abitano”, anche “per evitare il congestionamento delle aree più attrattive della regione Toscana”. Il presidente ha spiegato che “con Toscana diffusa” si intende “l’insieme di quei territori della regione che per caratteristiche intrinseche, come la morfologia del territorio montano, o estrinseche come la lontananza”, “si trovano ad affrontare la sfida nella perifericità”. “Sono aree – continua – che hanno dei punti deboli, che registrano dinamiche demografiche negative, con bassa densità di insediamento sia umano che imprenditoriale” ma hanno anche “elementi di forza importanti, perché sono i luoghi della memoria e dell’immaginario collettivo” e che spesso “si trovano in ambienti di pregio paesaggistico”, “i cosiddetti piccoli borghi della Toscana” ed è “necessario che per preservare gli insediamenti umani in questi territori si debbano garantire i servizi minimi di cittadinanza”.
La proposta di legge indica il modus operandi. “Le risorse – continua Bugliani – possono venire sia da fondi europei che nazionali” e occorre che la Regione svolga “un’attenta opera di programmazione cercando un approccio integrato nel coinvolgimento dei territori”; “su questa scia si pone la disposizione che intende richiamare il principio della specificità dei territori per favorire lo sviluppo locale”.
“Un ruolo chiave in questa prospettiva può essere la rete dei centri di facilitazione digitale, punti di dialogo con il territorio e di comunicazione con la cittadinanza”, dice Bugliani. Tra gli obiettivi della legge, infatti, c’è la riduzione del ‘digital divide’, così da garantire ai cittadini parità di accesso alle informazioni e alle tecnologie delle informazioni e della comunicazione attraverso i centri di alfabetizzazione e di facilitazione digitale con sportelli di assistenza.
Un altro tema importante è la garanzia del diritto alla salute, raggiungibile “valorizzando il ruolo di tutti i presidi ospedalieri presenti nel territorio della regione e la presa in carico multidimensionale del paziente attraverso servizi digitalizzati attraverso la cosiddetta tele medicine”. Si interviene nel settore dello sport, “prevedendo una serie di incentivi per tutti i soggetti che promuovono la pratica sportiva”. Altro tema centrale è quello della “rigenerazione del tessuto urbano e sociale e della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente attraverso una generale riqualificazione e riorganizzazione delle aree degradate”.
Tra gli obiettivi emerge quello “di aumentare l’efficienza energetica tanto degli edifici pubblici che di quelli sedi di impresa con l’abbandono dell’uso di fonti fossili a favore di quelle rinnovabili”. Si prevedono poi “misure specifiche di sostegno all’acquisto di immobili ad uso residenziale e anche contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione a fini abitativi”. “Un altro tema che viene toccato dalla proposta di legge – continua – è quello della desertificazione commerciale dei piccoli centri abitati; l’obiettivo è quello dell’insediamento e del mantenimento degli esercizi di vicinato e degli empori multifunzionali e si prevede la riduzione delle aliquote Irap per finalità di riequilibro territoriale”.
Spazio anche al contributo che la cultura può portare con una rete di musei grandi e piccoli, con incentivi alla rete museale diffusa toscana. Si punta poi sull’ “implementazione della banca della terra” e infine, si prevede l’istituzione di un “osservatorio affidato al presidente della Giunta per la collaborazione e coordinamento con le realtà associative toscane”.
L’intervento del presidente Giani
“Una legge che non solo disciplina, ma definisce una modalità di lavoro per gli atti successivi, come i bandi che dovremo elaborare”. Così il presidente della Giunta Eugenio Giani nel suo intervento in Aula ha definito la proposta di legge per la valorizzazione della Toscana diffusa. Giani ha spiegato come la legge, nei suoi 27 articoli, “tratta le varie tipologie di servizi: dalla residenza al commercio, dal trasporto pubblico alla viabilità, ai servizi sociali, e consente di commisurare relativi bandi. Ad interventi che sarebbero potuti apparire particolaristici, con questa norma diamo la patente di interesse generale in base alla programmazione che la Regione fa nel suo territorio di Toscana diffusa”.
Giani ha dunque ricordato come nel bilancio di previsione siano previsti 2 milioni e 300mila euro e che dalle varie norme di questa legge, che riguarda due terzi delle amministrazioni della Toscana nei tre livelli individuati nel Piano Regionale di Sviluppo “col supporto finanziario, possono nascere iniziative per la valorizzazione dei territori”.
“La norma – ha aggiunto Giani – consente inoltre di dare identità a frazioni o località di un comune e poterle considerare poi nei bandi, visto che i comuni oggi in Toscana sono molto estesi e comprendono territori molto eterogenei”.
Il presidente ha poi ricordato come la legge, sia volta a contrastare fenomeni di spopolamento e disuguaglianza nei piccoli centri. In particolare ha fatto un riferimento all’aspetto della connettività, spiegando come “la norma ci consente anche in prima persona di intervenire su questa dimensione che è un discrimine per i territori. Finora siamo andati avanti richiamando l’impegno dello Stato, ma avere questa base normativa ci consente di poter pensare a progetti della Regione per poter garantire la comunicazione on-line”.
“Con questa legge – ha concluso Giani – il Consiglio regionale dà un senso di razionalità alla gestione dei territori. In questo modo la Toscana garantirà parità di diritti ai cittadini che vivono nel più piccolo borgo e a quelli che vivono nella più grande città.”
Giani ha anche illustrato i contenuti di un emendamento depositato prima dell’avvio della seduta. L’emendamento prevede l’inserimento in legge di uno stanziamento, per il solo 2025, superiore ai 2 milioni, così distribuiti: 750 mila euro per le locazioni residenziali, 750 mila euro per gli acquisti residenziali in territori montani; 500 mila euro per il mantenimento degli esercizi di vicinato nei centri non capoluogo di provincia; ulteriori 300 mila euro per il sostegno dello sviluppo economico in ambito agroalimentare.
(testo a cura di Benedetta Bernocchi e Angela Feo)
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