Whistleblowing, Redaelli: con il progetto SAFE-IN “iniziativa per trasferire competenze”

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“SAFE-IN – Strengthening Actions against Fraud: Empowering Whistleblowing Directive Compliance” è il progetto avviato circa un anno fa da ANCI Lombardia per lavorare sui temi afferenti al Decreto Legislativo n. 24/2023, con il quale l’Italia ha recepito la Direttiva UE 2019/1937, nota come “Direttiva Whistleblowing”, che ha introdotto una disciplina unica per il settore pubblico e privato, abrogando e modificando la normativa precedente, e rafforzando la protezione per coloro che segnalano condotte illecite in violazione di disposizioni normative europee e nazionali.

A conclusione delle attività, come ha evidenziato Matteo Luigi Bianchi, Coordinatore Dipartimento Europa – Cooperazione Internazionale – Rapporti Transfrontalieri ANCI Lombardia, “l’Associazione ha promosso un convegno per mettere in luce i risultati raggiunti dal progetto e affrontare in modo approfondito le questioni più rilevanti legate al whistleblowing.”

L’azione di ANCI Lombardia si inserisce nel quadro delle iniziative promosse per gli Enti associati, poiché, come ha evidenziato il Segretario Generale Rinaldo Mario Redaelli, “su 1500 Comuni della Lombardia, 1000 sono sotto i mille abitanti, e se le grandi città riescono ad affrontare le tante tematiche e i tanti eventi che le riguardano, nei piccoli centri c’è maggiore difficoltà e a volte serve aiuto. Con questo progetto abbiamo voluto mettere in atto un’iniziativa che riuscisse a trasferire in modo semplice, anche attraverso un manuale pratico, alcune competenze, per tradurle in un atto comprensivo anche da parte di quelle strutture meno preparate.”

Carmine Pacente, Presidente Dipartimento Europa – Cooperazione Internazionale – Rapporti Transfrontalieri di ANCI Lombardia, ha proseguito la riflessione evidenziando che l’Associazione ha “l’obiettivo di entrare sempre di più nelle traiettorie decisionali di Bruxelles, anche considerando che io e Matteo Bianchi siamo parte del Comitato delle Regioni e, attraverso questo organismo, tentiamo di orientare i decisori di alto livello su temi che riguardano gli Enti locali, soprattutto quelli medi o medio piccoli che fanno fatica a seguire le mille partite a cui devono rispondere”. In merito alla partita europea, Pacente ha inoltre considerato che “l’importante è capire che la parte più complicata non è quella della progettazione ma quella di riuscire a calare realmente queste progettazioni nel territorio e innervare localmente le decisioni che vengono prese a livello europeo.”

Al progetto ha collaborato l’Agenzia Trasparency Italia, rappresentata dal suo Presidente Michele Calleri, che ha evidenziato come l’agenzia, che ha sede a Berlino, rappresenta “la più grande organizzazione che previene la corruzione internazionale. Studia la società civilee come questa si rapporta con lo Stato; misura la percezione della corruzione nel settore pubblico in 180 paesi, attraverso la valutazione di 13 strumenti di analisi e un sondaggio di esperti.”

Per entrare nel merito delle attività progettuali ha preso la parola la project manager Giorgia Pasciullo, che ha ricordato come “con il progetto “SAFE-IN” ANCI Lombardia ha voluto offrire strumenti pratici per contrastare le frodi, sensibilizzare i destinatari della normativa e potenziare le competenze degli operatori. Nei dodici mesi di attività abbiamo avviato l’analisi della normativa, lavoro portato avanti con la collaborazione di Trasparency Italia, e abbiamo avviato dei tavoli di lavoro con il personale delle amministrazioni locali, delle imprese e delle aziende pubbliche, coinvolgendo oltre 350 persone. Il nodo centrale del nostro progetto sono stati i laboratori, con i quali i partecipanti hanno potuto sperimentare nuove pratiche e che hanno messo a disposizione materiali e informative disponibili sul sito di progetto.”

La disciplina del Whistleblowing

La mattinata è proseguita con l’analisi del quadro normativo italiano in tema di whistleblowing per capirne gli impatti e le sfide per gli enti pubblici e privati.

Il confronto su queste tematiche è stato aperto da Nicoletta Parisi, Docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha evidenziato come di fronte alla normativa europea “gli Stati potevano cogliere l’occasione per innovare l’ordinamento nazionale, dettando una disciplina unica per le segnalazioni di illeciti tanto europei che nazionali, e questa, in modo lungimirante, è stata la strada seguita dall’Italia”, anche se, come ha osservato la docente, restano delle criticità sul recepimento dell’iniziativa nel nostro paese.

Antonia Magnotti, Dirigente dell’Ufficio Whistleblowing di ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione – ha quindi preso la parola per presentare le l’attività dell’Autorità e i canali di segnalazione a disposizione di chi vuole denunciare episodi di corruzione.

Ermelindo Lungaro, esperto di ANCI Lombardia sul tema della legalità, è intervenuto presentando le Linee guida e le buone pratiche del progetto SAFE-IN e, considerando quanto raccolto negli incontri laboratoriali, ha evidenziato che “dobbiamo favorire una cultura organizzativa che porti a un miglioramento organizzativo, e questo va oltre l’adozione di procedure, perché, tra l’altro, conta anche il vertice aziendale che deve credere negli strumenti adottati e dare messaggi coerenti, evidenziando che crede in quanto viene promosso.”

Prospettive e testimonianze

Il convegno ha quindi messo a confronto alcuni stakeholders, a cominciare da Yuri Santagostino, Presidente di Confservizi Lombardia, realtà che ha visto 30 aziende associate partecipare ai laboratori di SAFE-IN, che ha posto l’attenzione sulla necessità di una cultura organizzativa che supporti l’emersione di nuove pratiche in merito alle denunce, attraverso forme di sensibilizzazione e formazione.

Dalla Città Metropolitana di Milano è intervenuto Antonio Sebastiano Purcaro, Segretario Generale e Direttore Generale, che ha approfondito il punto di vista del soggetto pubblico coinvolto dal tema, mentre da Confindustria ha preso la parola Alessia Bausano, dell’ufficio Affari Legislativi e Regionali, Diritto d’Impresa Adviser Affari Legali, Giustizia e Legalità, che ha considerato come il settore privato riserva particolare attenzione al whistleblowing perché fa parte degli strumenti per aumentare la trasparenza interna delle imprese e per prevenire rischi e danni per le stesse.

A conclusione della tavola rotonda sono intervenuti alcuni partecipanti dei percorsi formativi laboratoriali dei tre cluster: Isidoro Niola, Legal Director Italy di Johnson & Johnson Medical SPA; Antonio Costa, Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina; Luca Baccaro, Direttore Generale ALER Pavia-Lodi e Antonio Buonafine, Head of Governance & Compliance di Arvedi Group.

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Il Protocollo d’intesa

Al termine dell’evento ANCI Lombardia ha firmato un protocollo d’intesa con Città Metropolitana di Milano, Transparency International e Confservizi Lombardia per promuovere percorsi formativi e progettuali sul tema del whistleblowing.



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