Commissario Kubilius: “Spazio, priorità Ue ma servono più investimenti”

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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

“In dieci anni, l’economia spaziale globale potrebbe triplicare. L’Europa vuole restare all’avanguardia, ma rischia di rimanere indietro se agli unnunci non seguiranno i fatti”. Andrius Kubilius, Commissario europeo per lo Spazio e la Difesa, parla alla Conferenza Ue sullo Spazio

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L’Europa non dovrebbe rinunciare ad avere un ruolo da protagonista nello Spazio. A lanciare una nuova sfida per il Vecchio Continente è il Commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, che alla 17ª Conferenza europea sullo Spazio a Bruxelles, tenutasi in questi giorni nella capitale europea, ha preso parola per proporre un nuovo approccio più “big bang”, esortando a maggiori investimenti, come indicato nelle nuove priorità della difesa europea.

Kubilius ha dichiarato di volere che l’Europa sia leader nell’industria spaziale, ma ha ammesso che il bilancio è ancora limitato e frammentato e che il blocco rischia di rimanere indietro se non cambia indirizzo.

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“La nostra spesa pubblica per lo spazio è troppo bassa e anche frammentata. Realizzare progetti grandi, ambiziosi e a lungo termine è molto difficile”, ha dichiarato questo martedì l’ex primo ministro lituano.

Kubilius ha anche sottolineato che la Commissione europea prevede di raggiungere un accordo sui nuovi finanziamenti per lo spazio nel prossimo bilancio a lungo termine (2028-34), il cosiddetto Quadro finanziario pluriennale anche conosciuto con l’acronimo di Mff (multi’annual financial framework), che sarà negoziato a partire dall’estate del 2025.

Ambizione senza risorse sul tavolo

Ma l’esecutivo dell’Ue non si è spinto oltre per quanto riguarda le esigenze di finanziamento, poiché al momento non dispone di dati sull’entità dei fondi di cui il blocco ha bisogno per rimanere competitivo nei confronti di potenze globali come gli Stati Uniti e la Cina.

Timo Pesonen, direttore generale della Direzione generale per la Difesa, l’industria e lo spazio, della Commissione Ue, ha dichiarato che è necessaria una valutazione approfondita delle esigenze, delle capacità e di ciò che l’Europa dovrebbe fare meglio. Poi ci saranno le stime del fabbisogno finanziario, e nel frattempo l’Europa dovrà mobilitare finanziamenti da risorse pubbliche e private.

Josef Asbacher, capo dell’Agenzia spaziale europea (Esa), ha concordato sulla necessità di aumentare i finanziamenti a livello di Esa e di Ue per realizzare il pieno potenziale dell’Europa.

Quanto costa finanziare l’Europa nello Spazio

La quota europea dei finanziamenti pubblici globali per lo spazio è pari all’11% del totale globale (12 miliardi di euro) ed è in calo, mentre gli Stati Uniti rappresentano il 64% del totale globale (oltre 65 miliardi di euro).

Per quanto riguarda la quota europea degli investimenti privati globali, le cifre dipingono un quadro simile, con l’Europa che investe 980 milioni di euro rispetto ai 3,6 miliardi di euro investiti dagli Stati Uniti.

“Non si tratta solo di un investimento nello spazio, ma di un investimento in sicurezza, prosperità e autonomia. È un investimento nel futuro”, ha aggiunto Asbacher.

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Europa in testa nel settore dell’osservazione spaziale

“Siamo ancora in testa quando si tratta di navigazione, osservazione ed esplorazione. Ma in altri settori stiamo perdendo terreno”, ha chiarito il Commissario Kubilius, aggiungendo che i problemi strutturali frenano l’Ue.

Ad esempio, l’Europa ha perso la sua posizione di leader nel mercato dei lanciatori commerciali (Ariane 4-5) e dei satelliti geostazionari, costringendo l’Ue ad affidarsi temporaneamente ai razzi della statunitense SpaceX per il lancio dei suoi satelliti.

Secondo il rapporto di Mario Draghi sulla competitività, negli ultimi anni, l’Ue è rimasta indietro anche nelle attività spaziali e ha dovuto affrontare notevoli interruzioni nella catena di approvvigionamento, con il risultato che l’industria è diventata meno redditizia, con vendite inferiori e più dipendente da componenti come semiconduttori e rivelatori.

Kubilius ha quindi delineato la tabella di marcia dell’Ue per rimanere una potenza spaziale. Oltre ad aumentare gli investimenti, bisognerebbe continuare a sviluppare le ammiraglie spaziali, lanciare una strategia industriale spaziale per essere innovativi e competitivi, garantendoci l’accesso autonomo allo spazio. In altre parole, creare un legame più forte tra difesa e spazio.

Quanto all’industria bellica e spaziale, Kubilius ha sottolineato l’importanza di dare messaggi chiari, esortando a ricominciare a “comprare europeo”.



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