Droghe, la rete Elide sfida Mantovano

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Jacopo Rosatelli, Assessore a welfare, diritti e pari opportunità della Città di Torino, scrive sull’incontro della Rete Elide la scorsa settimana a Milano per la rubrica di Fuoriluogo su il manifesto del 29 gennaio 2025.

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Il caso ha voluto che la riunione annuale delle città della rete Elide degli Enti locali per una politica innovativa sulle droghe, tenutasi a Milano lo scorso venerdì, avvenisse proprio all’indomani dell’annuncio della prossima conferenza governativa sulle dipendenze da parte del sottosegretario Alfredo Mantovano. Le probabilità che il 7-8 novembre a Roma vada in scena una kermesse ideologica all’insegna della war on drugs non sono basse: molto dipenderà da quanto Palazzo Chigi vorrà realmente coinvolgere il mondo degli operatori, degli studiosi e delle associazioni, nonché le amministrazioni locali. Segnali del fatto che voglia farlo non ce ne sono, mentre tutto lascia pensare che tenterà di nobilitare «scientificamente» la conclusione alla quale lo stesso sottosegretario era già giunto nella  prefazione alla relazione al Parlamento del 2024: «la denuncia del fallimento di politiche riunciatarie, riassumibili nella formula della riduzione del danno».

Il Mantovano-pensiero è esattamente il contrario di quello degli enti locali della rete Elide, convinti invece che la riduzione del danno sia una politica di iniziativa che è finalizzata sia a tutelare la salute delle persone che usano droghe, sia a gestire razionalmente le criticità rappresentate dalle scene aperte del consumo nelle città, nel rispetto dei diritti di tutte e tutti ed evitando le stigmatizzazioni. La condizione di partenza è considerare l’uso di sostanze legali e illegali un fenomeno sociale complesso che non va ridotto a malattia o devianza, ma va governato socialmente con pragmatismo e un forte ancoraggio al valore costituzionale della dignità della persona.

Il meeting milanese, intenso e partecipato, è servito a riflettere su modelli di «sicurezza urbana» che limitino l’azione repressiva, che spesso conduce esclusivamente alla dispersione delle scene dello spaccio e del consumo, preferendole un protagonismo democratico e integrato di tutti gli attori coinvolti – operatori sanitari e sociali, polizia locale, persone che usano droghe – con la partecipazione necessaria della cittadinanza più attiva e consapevole. Le amministrazioni devono saper essere di impulso e coordinamento di tutto ciò che nei quartieri «difficili» può essere messo al servizio di esperimenti di convivenza e mediazione, all’insegna di un «diritto alla città» che non deve escludere nessuno, valorizzando quel lavoro di strada che mira a garantire l’accesso ai servizi da parte della popolazione più marginalizzata.

Fra le azioni che avrebbero grande potenziale di efficacia ci sarebbe l’implementazione delle Stanze del consumo sicuro, una realtà consolidata al di fuori dei nostri confini ma che i limiti normativi esistenti bloccano ancora nel nostro Paese, nonostante le Drug Consumption Rooms siano incluse dagli organismi europei fra gli interventi di riduzione del danno più importanti. Per questo la sfida è dimostrare che si possa farlo anche a legislazione vigente: lavoro nel quale si sta cimentando il Comitato tecnico-scientifico sulle stanze del consumo, istituito al meeting di Elide dello scorso anno a Napoli, che ha illustrato lo stato di avanzamento della sua accurata ricerca.

Il 26 giugno le città di Elide torneranno a fare sentire la loro voce in maniera coordinata, insieme a tutte le realtà sociali e del terzo settore che le accompagnano, dal Cnca al Forum Droghe, dalla Cgil   a Itardd, da ItanPud ai gruppi che si muovono sui diversi territori. Nel frattempo si sarà definito il profilo della conferenza governativa e, di conseguenza, il ruolo che avranno amministrazioni e società civile. O all’interno della conferenza ufficiale, o in una conferenza alternativa dove chiamare a raccolta tutte le intelligenze che non vogliono continuare nella fallimentare strada proibizionista e repressiva.

La dichiarazione finale della Rete Elide su fuoriluogo.it

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