La Val d’Orcia e il turismo rigenerativo: un modello di sviluppo sostenibile
Che cos’è il turismo rigenerativo?
Le campagne italiane stanno sempre più puntando sul turismo rigenerativo, ma di cosa si tratta esattamente? È un concetto innovativo che va oltre il turismo tradizionale, coinvolgendo attivamente operatori locali, aziende agricole, ristoratori, albergatori e tutti gli attori del settore turistico. L’obiettivo principale è creare un’esperienza che non solo porti valore economico, ma anche benefici sociali e culturali alle comunità locali.
La Strada del Vino Orcia come esempio di turismo rigenerativo
Uno dei territori che sta abbracciando questa filosofia è la Strada del Vino Orcia, realtà che sta promuovendo un turismo sostenibile e autentico. Recentemente, la presidenza di questa associazione è stata affidata a Elena Salvinucci, giovane imprenditrice di 29 anni della Val d’Orcia, che porta avanti l’azienda di famiglia dedicandosi alla produzione vinicola e all’enoturismo. Dopo una formazione come sommelier ed esperta di marketing per imprese vitivinicole, Salvinucci ha scelto di investire nel turismo rigenerativo per valorizzare il territorio e le sue eccellenze.
Un turismo che coinvolge e valorizza le comunità
Il turismo rigenerativo promosso dalla Strada del Vino Orcia punta a un modello turistico che non si limita a sfruttare le risorse del territorio, ma le valorizza, creando un legame autentico con la popolazione locale. Questo approccio mira a migliorare l’accoglienza turistica, favorendo la crescita economica senza compromettere l’identità culturale e paesaggistica dell’area.
La strategia per il rilancio turistico della Val d’Orcia
Per rendere la Val d’Orcia ancora più attrattiva per i visitatori, l’associazione intende ampliare la capacità ricettiva e diversificare l’offerta di attività. L’obiettivo è migliorare l’esperienza turistica attraverso una maggiore connessione tra visitatori e territorio, favorendo un’accoglienza autentica e personalizzata.
“Dobbiamo lavorare al consolidamento di un sistema turistico integrato e aggregato di area vasta che include la Val d’Orcia, l’Amiata e la Valdichiana con l’obiettivo di dare un’immagine unitaria alla promozione e al marketing territoriale con un focus specifico sull’agroalimentare e integrando le varie offerte turistiche dell’area” ha dichiarato Salvinucci.
I comuni della Strada del Vino Orcia
La Strada del Vino Orcia, nata nel 2003, comprende 12 comuni che rappresentano il cuore del turismo rigenerativo in Val d’Orcia:
- Buonconvento
- Castiglione d’Orcia
- Pienza
- Radicofani
- San Quirico d’Orcia
- Trequanda
- Abbadia San Salvatore
- Chianciano Terme
- Montalcino
- San Casciano dei Bagni
- Sarteano
- Torrita di Siena
Questi territori non solo offrono paesaggi mozzafiato, ma rappresentano il simbolo della tradizione agricola e vinicola toscana, dove il turismo può diventare uno strumento di crescita sostenibile.
Turismo rigenerativo: il futuro dell’ospitalità sostenibile
L’approccio adottato dalla Strada del Vino Orcia dimostra come il turismo rigenerativo possa essere un modello vincente per le aree rurali italiane. Investire in un turismo che rispetti il territorio, favorisca le comunità locali e offra esperienze autentiche è la chiave per garantire uno sviluppo sostenibile e duraturo. La Val d’Orcia, con il suo paesaggio patrimonio UNESCO e la sua forte identità culturale, rappresenta un esempio concreto di come il turismo possa rigenerare e valorizzare un territorio, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e profondamente radicata nelle tradizioni locali.
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