Una storia condivisa nel tempo: dall’Msi, passando per Alleanza nazionale, arrivando a Fratelli d’Italia, forze di una destra nazionale, legata nel tempo da una passione comune, quella dell”amore per l’Italia’.
“La forza autentica della comunità di destra è che chi si colloca lì, lo fa perché non vuole vantaggi personali, ma sceglie quella parte per ‘amore dell’Italia’, come avrebbe detto Giorgio Almirante”, ha assicurato Gianfranco Fini, facendo la sintesi della ‘sua’ storia repubblicana, al convegno dal titolo ‘Alleanza nazionale. A 30 anni dalla nascita della destra di governo’, evento organizzato dalla Fondazione Tatarella con il patrocinio del Senato per ricordare il congresso di Fiuggi del gennaio del 1995. A lui si associa il presidente del Senato Ignazio La Russa, che concludendo i lavori, ha ringraziato pubblicamente Fini per la sua svolta, ricordando il primo slogan voluto da Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia: “Volle scritto ‘a testa alta’” e ora “la nostra caratteristica ieri come oggi e spero domani è quello di guardare al nostro presente e al nostro passato a testa ‘non alta’, ma ‘altissima’”.
Successivamente, La Russa si è soffermato sul cosiddetto “sdoganamento”: “Ci hanno sdoganato la storia e l’onestà dei nostri padri. Chi ci ha sdoganati? Io credo che ci abbia sdoganato sicuramente la storia, ma se dovessi dire quale fu il momento, furono le elezioni del 1993. Ho sempre pensato che chi ci ha sdoganato, più che le idee dei nostri padri – che non potevano avere immediatamente, e non lo hanno avuto, un percorso di accettazione integrale da parte di quelli che poi si sono avvicinati a noi – sia stata l’onestà dei nostri padri, il loro esempio, l’amore per l’Italia dei nostri padri”.
Nella sala, gremitissima, a prendere la parola, oltre al presidente del Senato La Russa e all’ex presidente della Camera Fini, sono stati il responsabile organizzativo di Fdi, Giovanni Donzelli, Valentino Valentini e Fabrizio Tatarella della Fondazione An, il ministro Adolfo Urso.
Per il ministro del governo Meloni “sono tre le linee conduttrici del percorso vincente della destra Italia. Ossia, la destra di governo con Gianfranco Fini; la destra alla guida del governo con Giorgia Meloni e la sfida attuale della destra al governo d’Europa”.
Sono questi i tre momenti ‘chiave’ per la destra italiana che ha sottolineato il ministro per il Made in ITaly nel suo intervento al convegno per i 30 anni di Alleanza Nazionale promosso al Senato dalla Fondazione Tatarella.
Secondo Urso è stata l’esperienza di Alleanza Nazionale, cioè la svolta di Fiuggi, ad aver aperto la strada a Fratelli d’Italia. Quindi, c’è stato “il ruolo cruciale” svolto da Silvio Berlusconi” nel panorama del centrodestra italiano, osservando che “senza di lui, Alleanza Nazionale sarebbe diventata il primo partito della coalizione”.
Urso, dopo aver ripercorso la storia della destra e di An in particolare, ricordando i successi elettorali raggiunti dal movimento fondato da Gianfranco Fini, in particolare a Roma e nel Lazio dove si arrivò “al 30% dei voti”, sottolinea l’importanza della nuova fase politica inaugurata con Giorgia Meloni al governo. E ha rimarcato come “questo modello politico, sperimentato in Italia 30 anni fa, si sta ora diffondendo in altri paesi europei, con la formazione di governi di centrodestra guidati da partiti di destra”.
Urso ha sostenuto infatti che l’Italia ora è “un faro che indica la rotta all’Europa” e che “Giorgia Meloni può essere la coprotagonista, accanto a Trump della rinascita dei valori dell’Occidente”.
Ad ascoltarli, non facendo mancare applausi sono ex aennini, come Domenico Gramazio e Carmelo Briguglio, tanti giornalisti d’area, come il direttore editoriale del Secolo d’Italia, Italo Bocchino e il direttore dello stesso quotidiano Antonio Rapisarda. Presenti anche alcuni senatori di FdI, tra cui Roberto Menia. Tra gli ospiti anche l’amministratore delegato del gruppo Adnkronos Angela Antonini e il presidente Pippo Marra. Qualcuno in sala ha indossato pure una sciarpa con la scritta ‘Fini sindaco’, ricordando la sfida con Rutelli a Roma, del ’93. Campagna più volte evocata in sala, con lo stesso Fini e Donzelli che hanno ricordano come siano stati i voti degli elettori a sdoganare la destra in Italia, ben prima dello stesso Silvio Berlusconi.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link