Costi di gestione alle stelle e aziende sempre più in difficoltà. La CNA di Ascoli : «Decontribuzione indispensabile per sostenere le Pmi»

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La delicata situazione economico-finanziaria di numerose realtà imprenditoriali del territorio, costrette da tempo a convivere con le difficoltà legate alle incertezze geopolitiche, alla crescente pressione fiscale e ai recenti rincari in bolletta, impone una seria riflessione per garantire continuità e prospettive a settori chiave dell’economia locale.

La CNA di Ascoli Piceno ribadisce la necessità di intervenire a sostegno delle piccole e medie imprese del Piceno, che giorno dopo giorno affrontano sfide economiche sempre più gravi e complesse, a cominciare dalle aree interne e dalla ricostruzione fino ad arrivare alla costa.

Per restare competitivo e attirare nuovi investimenti, il tessuto imprenditoriale ha bisogno di una boccata d’ossigeno, che dal punto di vista dell’associazione deve essere rappresentata da un taglio netto al costo del lavoro. In questo senso, la CNA di Ascoli Piceno sollecita con urgenza le istituzioni locali ad adottare misure di decontribuzione per le imprese, in particolare per quelle di piccole e medie dimensioni, che costituiscono la spina dorsale dell’economia del nostro territorio.

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Misure concrete e reali, già adottate per il 2025 nell’ambito dell’ultima Manovra in Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna e nel vicino Abruzzo, ma non nella nostra regione. Le Marche, infatti, risultano escluse dalla decontribuzione del 25% applicata per i lavoratori a tempo indeterminato del Sud Italia, con un massimo di 145 euro al mese per lavoratore. Un’opportunità che, nonostante le criticità evidenziate a più riprese dall’associazione, è stata fin qui negata al Piceno, alle prese con un confronto inevitabilmente impari con l’Abruzzo e il Teramano, dove a una manciata di chilometri di distanza il tessuto imprenditoriale può contare su importanti benefici, già peraltro garantiti dall’attivazione della Zona Economica Speciale (Zes).

Il 2025, inoltre, ha portato con sé anche un’altra novità, tutt’altro che positiva per l’economia del territorio. Ad oggi, infatti, le imprese del Piceno non possono più contare sulle agevolazioni previste dalla Zona Franca Urbana, che fino allo scorso 31 dicembre ha garantito preziose esenzioni fiscali e contributive, per le attività produttive dell’area del cratere sismico. La mancata proroga al nuovo anno, di fatto, va ad aggiungere ulteriori oneri a dei costi di gestione ormai divenuti difficilmente sostenibili, specie in un entroterra piceno chiamato a fare i conti con l’annunciata chiusura dello stabilimento Beko, il calo demografico e le preoccupanti ricadute sul piano dell’economia e dei servizi.

In questo senso, sulla scia del lavoro svolto in questi mesi per garantire nuove opportunità alle piccole e medie imprese, la CNA di Ascoli Piceno sottolinea l’importanza di attivare in tempo utile le agevolazioni previste dalla Zona Logistica Semplificata (Zls), che sul piano economico e burocratico consentirebbero di ridurre il gap con le aziende attive in Abruzzo, assicurando equità e concorrenza a chi vuole continuare a investire nel Piceno.

«Alleggerire il costo del lavoro a carico di imprese ad oggi in difficoltà oggettiva deve rappresentare una priorità per le istituzioni – dichiarano Francesco Balloni e Arianna Trillini, direttore e presidente della CNA di Ascoli Piceno – In un momento storico indubbiamente complesso, è indispensabile tendere una mano alle aziende sul piano della decontribuzione per consentire loro di investire in innovazione, formazione e sostenibilità, aspetti determinanti per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e del territorio piceno».

«È necessario mettere in campo tutte le misure necessarie per agevolare nuovi investimenti sul territorio, scongiurando al tempo stesso un eventuale trasferimento di aziende in Abruzzo o in territori che, ad oggi, possono contare su condizioni più vantaggiose» aggiunge Giulio Piergallini, vicepresidente CNA Ascoli Piceno per l’area costiera.

«Chiediamo una riduzione dei costi a carico delle imprese, senza per questo dimenticare le famiglie già presenti o intenzionate a fare ritorno nell’entroterra – dichiara Antonio Scipioni, vicepresidente CNA Ascoli Piceno per le aree interne – Per tornare a vivere appieno questi territori è fondamentale porre la giusta attenzione non solo alla ricostruzione fisica, ma soprattutto a quella sociale ed economica. Per questo, sarà indispensabile favorire questo processo attraverso degli incentivi economici e delle riduzioni dei tributi locali».

«Il territorio sta ancora pagando il prezzo delle crisi degli ultimi anni e, in moltissimi casi, anche spese di gestione come, ad esempio, un canone di affitto rappresentano un problema per le negozi e attività – afferma Barbara Tomassini, vicepresidente CNA Ascoli Piceno per la città di Ascoli –  In una città da sempre legata all’artigianato e alla piccola impresa, locali e spazi vuoti stanno aumentando a vista d’occhio. In questo senso, è opportuno che le piccole e medie imprese di Ascoli e del Piceno possano beneficiare di condizioni agevolate per dare nuova linfa al tessuto economico locale».



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