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Sudan: Unicef, almeno quattro bambini uccisi e tre feriti in un attacco all’ospedale saudita di El Fasher – Almeno una bambina e tre bambini sarebbero stati uccisi e tre ragazzi feriti in un attacco avvenuto venerdì scorso all’ospedale saudita di El Fasher, nel Darfur settentrionale, in Sudan. È quanto denuncia in una nota l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), secondo cui i bambini erano tra i pazienti che ricevevano assistenza nel reparto di emergenza dell’ospedale, curati per le ferite causate da precedenti bombardamenti nella zona. “Questo atroce attacco è una palese violazione dei diritti dei bambini. I bambini vengono uccisi e feriti proprio nei luoghi in cui dovrebbero essere più al sicuro”, ha dichiarato Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef. “Questi attacchi aggravano la terribile situazione dei bambini e delle famiglie che sono intrappolati in aree colpite da conflitti, insicurezza e mancanza di protezione”, ha aggiunto. In Sudan più del 70 per cento degli ospedali nelle aree colpite dal conflitto non sono attualmente operativi a causa di danni, distruzioni, mancanza di forniture o perché utilizzati come rifugi o per altri scopi.
Congo-Kinshasa: situazione di calma precaria a Goma, Tshisekedi diserta vertice Eac di Nairobi – Dopo tre giorni di intensi combattimenti, sembra essere tornata una relativa calma nella città di Goma, capoluogo della provincia congolese del Nord Kivu, di cui da lunedì scorso i ribelli antigovernativi del Movimento 23 marzo (M23) – sostenuti dal Ruanda – rivendicano il controllo. Secondo quanto riferito da fonti citate dall’emittente “Rfi”, nell’area della cosiddetta Grande Barriera – al confine tra Goma e la città ruandese di Gisenyi – non si segnalano al momento combattimenti dall’inizio di questa mattina, mentre gli uffici di registrazione sono pronti ad accogliere gli sfollati in fuga dai combattimenti. Ieri mattina più di 1.200 persone provenienti da Goma hanno attraversato il confine, fuggendo dagli scontri a fuoco e dai mortai in città. Dopo due giorni di alta tensione, durante i quali le scuole e molte attività commerciali sono rimaste chiuse, la vita in città sta riprendendo lentamente e gli studenti sono rientrati nelle aule. Ieri i ribelli M23 hanno rivendicato il controllo dell’aeroporto internazionale della città, il che potrebbe interrompere la rotta principale per l’arrivo degli aiuti a centinaia di migliaia di sfollati. È nel frattempo atteso per oggi a Nairobi il vertice della Comunità dell’Africa orientale (Eac), cui tuttavia non parteciperà il presidente congolese Felix Tshisekedi. Secondo Giscard Kusema, vicedirettore dell’unità comunicazioni della presidenza della Repubblica, Tshisekedi segue da vicino gli sviluppi della situazione ma non prevede di partecipare all’incontro convocato dal presidente keniota omologo, William Ruto. Il capo dello Stato congolese dovrebbe rivolgersi alla nazione questa sera attraverso un messaggio radiofonico e televisivo, trasmesso in diretta dai suoi uffici nella città dell’Unione africana, a Kinshasa.
Sahel: comunità regionale Cedeao formalizza la fuoriuscita di Mali, Niger e Burkina Faso – La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Cedeao) ha formalizzato l’uscita di Mali, Niger e Burkina Faso dall’organizzazione regionale, pur mantenendo alcuni diritti fondamentali per i loro cittadini. È quanto affermato in una nota dallo stesso blocco, che ha inoltre annunciato la creazione di una struttura speciale per gestire le future relazioni con i tre Paesi, in particolare in particolare per quanto riguarda la circolazione delle merci, dei servizi e delle persone nella regione. L’organizzazione regionale ha precisato che i passaporti e le carte d’identità recanti il suo logo rimarranno validi per i cittadini dei tre Stati, che manterranno il diritto di circolazione, soggiorno e stabilimento senza visto nell’area comunitaria. Allo stesso tempo, la Confederazione degli Stati del Sahel, che ha annunciato di recente la circolazione dei suoi passaporti biometrici, conferma che i documenti di viaggio timbrati dalla Cedao rimarranno validi fino alla data di scadenza. “Nello spirito di solidarietà regionale e nel migliore interesse delle popolazioni”, prosegue la nota, la Cedeao manterrà un trattamento preferenziale per beni e servizi provenienti da questi Paesi, in conformità con il programma di liberalizzazione del commercio, e ha affermato che intende “tenere la porta aperta” se uno di questi Paesi desidererà fare rientro nell’organizzazione.
Somalia: operazione dell’esercito contro al Shabaab nella regione di Hiiraan, uccisi 16 militanti – L’esercito nazionale somalo (Sna) ha ucciso 16 miliziani del gruppo jihadista al Shabaab in un’operazione su larga scala condotta nella parte orientale della regione di Hiiraan, nello Stato di Hirshabelle. È quanto riferisce l’agenzia di stampa “Sonna”. L’operazione, condotta principalmente nell’area di Beera Yabaal, è avvenuta dopo che il giorno precedente le forze governative avevano catturato con successo diverse posizioni strategiche, tra cui Beera Yabaal, Buur Abooto, Eega Galmaay, Jidcilaan e Cadow Gureey. In altri sviluppi, intanto, le forze di polizia somale hanno ucciso due terroristi appartenenti ad al Shabaab e hanno recuperato armi dopo che i militanti hanno tentato di attaccare un posto di blocco di sicurezza nel distretto di Daynile, a Mogadiscio. Il comando della polizia ha affermato che i militanti erano armati di pistole, aggiungendo che un agente ha riportato ferite durante l’operazione.
Francia-Camerun: gruppo di storici denuncia violenza di Parigi in repressione indipendentisti – La Francia è responsabile di “violenze estreme” nella “guerra” che ha condotto contro i movimenti indipendentisti in Camerun alla fine degli anni Cinquanta. È quanto affermano 14 storici francesi e camerunensi che hanno preparato il rapporto riguardante il ruolo di Parigi nella “guerra di decolonizzazione” condotta tra il 1945 e il 1971. Il documento, che conta mille pagine, è stato consegnato ai presidenti di Francia e Camerun, rispettivamente Emmanuel Macron e Paul Biya. Le ricerche sono state condotte sulla base di documenti desecretati, testimonianze e inchieste sul posto. Il rapporto pone l’accento sulla “repressione militare” della Francia nei confronti dei movimenti indipendentisti. Dopo la Prima guerra mondiale la Società delle Nazioni aveva posto il Camerun, allora colonia tedesca, sotto il mandato francese. Secondo gli studiosi, la Francia dopo la Seconda guerra mondiale ha esercitato violente pressioni nei confronti degli indipendentisti. La repressione si è intensificata nel 1955. L’iniziativa si inserisce nel quadro del lavoro di memorializzazione voluto dal presidente Emmanuel Macron per rilanciare i rapporti tra la Francia e alcune sue ex colonie. Studi simili sono già stati fatti sulla questione algerina e la guerra in Ruanda.
Sud Sudan: si schianta aereo nello Stato di Unità, 20 morti tra cui due cinesi e un indiano – Un piccolo aereo che trasportava lavoratori del settore petrolifero nello Stato di Unità, in Sud Sudan, si è schiantato mercoledì, uccidendo 20 persone. Lo ha reso noto ai media locali il ministro dell’Informazione statale, Gatwech Bipal, secondo il quale l’aereo si è schiantato questa mattina mentre era diretto alla capitale Giuba. Bipal ha affermato che i passeggeri erano lavoratori del settore petrolifero della Greater Pioneer Operating Company (Gpoc), un consorzio che comprende la Società petrolifera nazionale cinese (Cnpc) e la statale Nile Petroleum Corporation. Tra i morti ci sono due cittadini cinesi e un indiano. Bipal non ha fornito ulteriori dettagli sulle circostanze che hanno portato all’incidente. I resoconti dei media avevano inizialmente stimato il numero delle vittime a 18, ma Bipal ha affermato che in seguito sono morti altri due passeggeri, mentre una persona è sopravvissuta. Negli ultimi anni si sono verificati diversi incidenti aerei nel Sud Sudan, dilaniato dalla guerra. Nel settembre 2018 almeno 19 persone sono morte quando un piccolo aereo che trasportava passeggeri dalla capitale Giuba alla città di Yirol si è schiantato. Nel 2015 decine di persone morirono quando un aereo cargo di fabbricazione russa con passeggeri a bordo si schiantò dopo il decollo dall’aeroporto di Giuba.
Congo-Kinshasa: fonti ruandesi, gruppo ribelle M23 intende continuare ad avanzare oltre Goma – Il gruppo armato Movimento 23 marzo (M23) continuerà ad avanzare nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc), anche oltre Goma, il capoluogo del Nord Kivu la cui conquista è stata rivendicata dai ribelli. Lo ha detto un diplomatico ruandese citato dall’emittente “Rfi”. “Continueranno nel Sud Kivu, perché Goma non può essere fine a se stessa, a meno che nel frattempo non negozino con il governo di Kinshasa, cosa di cui dubito”, ha detto Vincent Karega, ambasciatore itinerante del Ruanda per la regione dei Grandi laghi. Le dichiarazioni giungono dopo che i ribelli dell’M23, sostenuti dal Ruanda, sembrano aver consolidato le loro posizioni a Goma. Questa mattina sono stati uditi solo sporadici colpi di arma da fuoco nei quartieri periferici della città. Tuttavia, la situazione umanitaria resta critica: l’acqua corrente e l’elettricità continuano a essere assenti, mentre il segnale dell’antenna provinciale dell’emittente radiotelevisiva congolese “Rtnc” resta fuori servizio. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa tedesca “Dpa”, i combattenti dell’M23 hanno inoltre radunato in uno stadio della città i militari governativi congolesi e i loro alleati della milizia Wazalendo, arresisi ai ribelli, dove hanno sottratto loro le armi.
Ruanda: disarmati 280 mercenari romeni ritenuti assoldati da Kinshasa – Le autorità del Ruanda hanno disarmato almeno 280 mercenari romeni che erano entrati nel Paese attraversando il confine della Repubblica democratica del Congo (Rdc). Lo riferisce il quotidiano ruandese “New Times”, precisando che i mercenari sono ritenuti membri di società di sicurezza private assoldate dal governo congolese. Secondo la fonte dovrebbero essere rimpatriati in Europa oggi al più tardi. Dopo tre giorni di intensi combattimenti, sembra essere tornata una relativa calma nella città di Goma, capoluogo della provincia congolese del Nord Kivu, di cui da lunedì scorso i ribelli antigovernativi del Movimento 23 marzo (M23) – ritenuti sostenuti dal Ruanda – rivendicano il controllo. Ieri i ribelli M23 hanno rivendicato il controllo dell’aeroporto internazionale della città, il che potrebbe interrompere la rotta principale per l’arrivo degli aiuti a centinaia di migliaia di sfollati.
Ghana: governo firma accordo per ristrutturazione del debito – Il governo del Ghana ha firmato un memorandum d’intesa con i suoi creditori ufficiali che formalizza la ristrutturazione del debito concordata lo scorso anno. Lo ha affermato oggi il ministero delle Finanze in una nota. La firma del documento rappresenta l’ultimo passo nel processo di ristrutturazione del debito del produttore di oro e cacao dell’Africa occidentale, dopo che nel dicembre 2022 era risultato inadempiente sulla maggior parte dei suoi prestiti esteri. Il Ghana e il suo Comitato ufficiale dei creditori hanno raggiunto un accordo nel giugno dello scorso anno. Tutti i Paesi creditori partecipanti hanno firmato l’accordo, si legge nella dichiarazione del ministero delle Finanze, aggiungendo che l’accordo prevede un significativo alleggerimento del servizio del debito nell’ambito del suo programma di prestiti del Fondo monetario internazionale (Fmi). Nella dichiarazione si legge anche che il Ghana sta ancora discutendo con i suoi creditori commerciali esterni per finalizzare gli accordi. (Res)
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