lo “scontro” ora è sul bilancio

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Con l’avvio della discussione degli emendamenti al Piano triennale delle opere pubbliche 2025-2027 che prevede interventi per oltre 181milioni 515mila eurom ci si avvia verso la chiusura della prima parte della seduta di bilancio e cioè quella che troverà un punto con il voto alla delibera che contiene proprio il Piano triennale, quello delle alienazioni e il dup (documento unico di programmazione) che ha tenuto occupato il consiglio per ben 12 sedute.

Un muro contro muro quello sul dup che ha visto la discussione di 156 emendamenti e oltre 250 sub-emendamenti su cui l’opposizione non ha sostanzialmente vinto nessuna delle sue battaglie: solo tre gli emendamenti approvati, uno tra l’altro della maggioranza. Un documento di 129 pagine su cui gli scontri non sono mancati con i momenti di tensione creatisi in particolare in due momenti e cioè quando il gruppo consiliare guidato da Domenico Pettinari (Pettinari sindaco) ha esposto uno striscione di “Chi l’ha visto?” con la foto del sindaco Carlo Masci per denunciarne l’assenza in aula spingendo il presidente del consiglio comunale Gianni Santilli a fare intervenire la polizia locale, e l’irruzione in aula della notizia dell’arrivederci a Pescara dei “Premi Flaiano” che ha sostanzialmente bloccato per oltre un’ora i lavori tra applausi sarcastici e interventi della minoranza che chiedevano uno stop dei lavori non accordato dalla maggioranza.

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All’approvazione della prima delle due delibere prima di avviare il dibattito sul bilancio si arriverà nelle prossime ore e l’intenzione del presidente Santilli sarebbe quella di chiudere definitivamente la partita all’inizio della prima settimana di febbraio, ma se le premesse sono quelle del dup è difficile immaginare che si possa trovare un punto d’incontro con le opposizioni per trovare un accordo tale da evitare la discussione dei 3mila 500 emendamenti del solo gruppo di Pettinari che, in caso di “tagliola” ha annunciato già azioni eclatanti in aula.

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Restando sulle 129 pagine del dup a esprimere il suo disappunto è stato il Partito democratico con un post condiviso sui social che parla di “risultato deludente” definendolo un “libro delle speranze infrante” anche alla luce della mancata approvazione delle proposte arrivate dai banchi d’opposizione e la rivendicazione della paternità dell’emendamento di maggioranza approvato: la riduzione o l’eliminazione dell’Irpef comunale. “Il dibattito non è entrato nel merito delle proposte – denuncia il gruppo consiliare – poiché la posizione della maggioranza è stata rigida e dogmatica: nessun emendamento doveva essere accolto”.

Un dup presentato dal sindaco i apertura dei lavori e cioè 13 sedute fa, che punta su una “Pescara sostenibile” attraverso gli obiettivi strategici ecosistema blu, ecosistema verde, ecosistema urbano e green deal; una “Pescara di idee” che guarda invece a ecosistema della cultura, ecosistema educativo, città dello sport e città dei giovani; una “Pescara solidale” che riafferma come obiettivi il sostegno alle fragilità, la rete della solidarietà, l’accessibilità e il sostegno dell’abitare; una “Pescara innovativa” per una città attraente, una città digitale, una città competitiva e sicura. Quindi, il capitolo sul “Valore Pescara” per cui, aveva detto il sindaco, ora che si esce dal piano di rientro c’è ora la possibilità di fare nuovi mutui e assumere “senza avere la ghigliottina romana che fa controlli”. Infine quindi gli investimenti sul capitale umano, un iter già avviato per cui, sempre Masci aveva sottolineato, “abbiamo rinnovato il personale, ci sono persone giovani, laureate con competenze specifiche”.

Sul piano di alienazione dei beni ancora una volta a tenere banco è stata l’ex casa di riposo di via Arapietra che la maggioranza intende provare nuovamente a vendere e che le opposizioni chiedono invece di riqualificare e destinare a funzioni sociali utili alla città. Un lungo elenco quindi quello del Piano triennale di cui si discute in cui compaiono, solo per citare alcuni dei temi che negli anni hanno tenuto e tengono banco, la realizzazione del canile a Santa Teresa di Spoltore a valere su quel finanziamento ministeriale che la maggioranza ha sempre rassicurato c’è ancora e la minoranza (Paolo Sola del M5s in particolare) ha sempre espresso il timore fosse andato perso, l’ampliamento del conservatorio Luisa d’Annunzio, il già annunciato completamento della palazzina di Edilizia residenziale pubblica di via Pepe oltre che di via Pepe stessa, la rotatoria tra via del Circuito i via Pian delle Mele, il completamento dei lavori del teatro Michetti, i fondi destinati alle nuove piantumazioni (600mila euro) e alla riserva dannunziana (900mila euro) e anche, oltre agli ovvi interventi sulle strade della città e le grandi opere della giunta Masci come Waterfront, Parco centrale e Parco Nord, anche i 2milioni di euro che ci si aspetta di ottenere per la riqualificazione del teatro d’Annunzio e la realizzazione degli altri due lotti della Filovia tornata all’attenzione delle cronache, con tanto di polemiche, per quel primo lotto su cui si attende ancora il collaudo e che per ora sarà servito dai bus elettrici.

Quando questa prima partita si chiuderà ci si sposterà dunque sul bilancio. Se il centrodestra si è detto più volte disponibile a trovare un punto d’incontro, per le opposizione sin qui questa disponibilità non ci sarebbe stata. A lamentarlo nell’ultima seduta è stato il consigliere comunale Marco Presutti (Pd) che ha auspicato che “non si faccia mai quello che non si fa con il bilancio di cui dobbiamo ancora iniziare a discutere: impedire di farlo”. Insomma un secco “no” a quella tagliola che da più parti temono dagli scranni di minoranza.

Per il presidente Santilli chiamato a tenere salde le redini di una lunga e faticosa sessione di bilancio, ancora giorni complicati da affrontare. Quel che è certo è che alla fine la partita si chiuderà. Come? Questo lo si vedrà. 

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