Treviso, dove le ciclabili fanno crescere le imprese

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Come le ciclabili trasformano il territorio e l’economia di una provincia come quella di Treviso

Un lungo fiume che porta al mare, un territorio splendido che invita a un turismo lento e contemplativo. È il Sile. Proprio lì e lungo itinerari che portano a esplorare la provincia di Treviso è nato un progetto che unisce impresa e business e visione strategica di sviluppo territoriale. Un progetto che funziona, attira gente e crea community, coinvolge attori istituzionali ed economici e stakeholders.

La convinzione di base è forte: la bici non è solo un mezzo di trasporto locale o per la pratica sportiva, ma è anche un veicolo ideale per un turismo nuovo, che genera ricadute economiche positive nei luoghi che scopre e percorre. Non basta: da questa storia made in Treviso si comprende che l’economia della bicicletta funziona se ci sono infrastrutture sicure, un territorio curato e imprenditori disposti a innovare e collaborare con le istituzioni.

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L’impresa

Ciclabili a Treviso: la Greenway del Sile, crediti Treviso.Bike

Dietro la Greenway del Sile ci sono una scommessa imprenditoriale e un piano di sviluppo che genera rete e sinergie tra privato e pubblico. Il privato ci mette idee, capitali, un piano di sviluppo. Il pubblico risponde garantendo vie e infrastrutture funzionali. Un territorio dove far fiorire itinerari e servizi.

Treviso.bike è un’azienda fondata nel 2021 da due soci, Giovanni dal Poz, il titolare, e Andrea Lenzini, nella città veneta omonima, accanto al fiume Sile. Si occupa di noleggi, riparazioni, organizzazione viaggi. Il suo impegno? Darci bici efficienti per pedalare in un territorio splendido. Aiutarci a pianificare un viaggio nella natura, senza intoppi. Riportarci al punto di partenza con furgoni o bus, trasportando anche le bici, senza fatica.

Una storia recente, quella di Treviso.bike, lineare come tanti itinerari percorribili in zona, dalla città al mare. Ma qualche curva c’è. E svolte decise, anche nelle vite di chi ha avuto l’idea di fondarla e la sta facendo crescere.

I fondatori di Treviso.bike

team treviso bike
Da destra verso sinistra: Riccardo Trevisi, Filippo Marchiori, Giovanni Dal Poz. Andrea Lenzini, Matteo Lorenzon

Giovanni dal Poz ha 45 anni, una laurea in economia, con specializzazione in turismo, l’abilitazione come direttore tecnico di agenzie di viaggio. La sua tesi l’ha fatta ad Amsterdam, parlando di bike & boat. Prima del 2020 si occupava di consulenza e lavorava come manager. La svolta per lui è stato un progetto che gli chiede di sviluppare Andrea Lenzini, fondatore di un negozio storico di bici, a Treviso.

Gli inizi

«Il negozio è l’impegno principale di Andrea. Ma con lui abbiamo pensato che il cicloturismo potesse crescere, nella nostra zona» racconta Giovanni. «Trovammo una sede, un vecchio capannone, in posizione strategica, vicino al Sile. Il punto di partenza ideale per chi noleggia e pedala lungo il corso del fiume. Da qui, con un itinerario di 62 Km, si arriva a Jesolo. Al mare».

Nel 2020 Giovanni si avvicina anche al lavoro meccanico, in officina. «Volevo conoscere meglio il mestiere, entrare in prima persone in questo mondo». Un anno dopo il noleggio apre i battenti, con un parco di 50 bici e un investimento iniziale di circa 100mila euro.

Officina Treviso.Bike

«Mi sono occupato di europrogettazione, avremmo potuto cercare finanziamenti pubblici. Ma abbiamo preferito iniziare da soli, tra nostri capitali e finanziamenti bancari. Tante startup hanno inizi “drogati”, poi il loro business non regge. Non volevamo che ci accadesse questo. Siamo cresciuti un passo dopo l’altro. Dialogando con le istituzioni locali, Comuni, enti e con le imprese di trasporto e accoglienza».

Le novità

Colline del Prosecco tour di Treviso.bike
Ciclabili in provincia di Treviso: le Colline del Prosecco, tour di Treviso.bike

Il noleggio tradizionale non bastava. Servivano nuovi servizi.
«Dopo il Covid bisognava reinventare il modello classico del cicloturismo. Abbiamo puntato sulle partenze individuali, le prenotazioni all’ultimo minuto, on line, gli itinerari in partnership con Komoot. Il nostro percorso che ha avuto più successo è la Greenway del Sile, da Treviso a Jesolo, con il servizio di trasporto per il ritorno e accordi specifici con l’azienda di trasporto pubblico, l’Atvo. Da lì siamo partiti per proporre altri itinerari, su tragitti di 50-60 km al giorno».

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I motivi della crescita imprenditoriale

L’impresa si sviluppa rapidamente. I motivi sono diversi, secondo Dal Poz.
«Abbiamo sempre garantito la partenza, anche se puntare sulle partenze individuali era antieconomico. Abbiamo presentato le nostre proposte sui diversi canali media, web e social. E abbiamo suscitato l’interesse della stampa. La Greenway del Sile è sempre stata la passeggiata domenicale dei trevisani: offrire loro la possibilità di un ritorno senza fatica ha avviato un efficace passaparola. I nostri servizi hanno ottime recensioni. ci offriamo senza risparmio, gli ospiti lo percepiscono. Le bici hanno al massimo due anni (poi le rivendiamo e ne acquistiamo di nuove), le attrezzature e le batterie sono affidabili e di qualità. Forniamo casco, impermeabile, guide, kit di autoriparazione. E interveniamo in caso di necessità al massimo entro un’ora».

Treviso.Bike

Le persone

Non sono solo le vite dei ciclisti a cambiare, grazie ai nuovi servizi. Per Giovanni è arrivata la svolta, che l’ha portato a dedicarsi all’attività di Treviso.bike a tempo pieno.

«Non sono solo. Io mi occupo della promozione, del lato commerciale e della gestione aziendale. Filippo Marchiori cura lo shop e l’officina. È un architetto, ma ha cambiato mestiere per dedicarsi alla meccanica, in cui si muove con estro e genialità. Oggi abbiamo 200 bici, offriamo anche assistenza esterna, riparazione bici sportive, in particolare gravel, costruzione su misura. Siamo il service per il montaggio e la spedizione delle bici in legno di frassino di Ornus. Questa azienda ci ha scelto dopo aver girato da noi un servizio fotografico, colpita dall’ambiente, arredato e attrezzato grazie alle soluzioni tecniche di Filippo. Poi c’è Riccardo Trevisi, che gestisce il noleggio. Anche lui ha dato una svolta alla sua vita. Prima era il responsabile acquisti di un’azienda del territorio. Con noi, come volontario, lavora Andrea Longo, un ragazzo con disabilità, appassionato di bici. Poi ci sono ragazzi che ci danno supporto nel weekend, con contratti a chiamata. E collaborano con l’impresa anche alcune guide esterne, che formano una rete autonoma nel territorio, per condurre chi preferisce non muoversi in autonomia. Riceviamo molti curricula di persone che vorrebbero lavorare con noi, anche se fanno tutt’altro. Forse intravedono nel cicloturismo un settore promettente, forse sono attratti dalle bici, dal lavoro manuale e dal mondo che ci gira attorno».

Formazione a tutto campo

Formazione scuole in Treviso.bike
Formazione scuole in Treviso.bike

C’è un altro aspetto dell’attività di Treviso.bike in piena esplosione, che ha una ricaduta civica notevole: l’azione nelle scuole, per formare nuovi ciclisti e turisti su due ruote.

«La prima richiesta delle scuole è il noleggio delle bici. La spinta è arrivata dalle iniziative post Covid finanziate dal Governo, per stimolare i ragazzi alle pratiche sportive all’aria aperta. Poi al noleggio si sono unite le escursioni, con guide naturalistiche. Le uscite outdoor sono anticipate da attività di avvicinamento alla bici, in classe: fisica, meccanica, montaggio bici manutenzione e riparazioni.

Scuole e Treviso.Bike

Abbiamo già coinvolto circa 5mila ragazzi delle scuole superiori locali. Ora estenderemo il progetto alle scuole primarie, con una prima parte di formazione sulla sicurezza stradale all’interno di un’area con viabilità protetta, quella dell’ex ospedale psichiatrico. Anche questo dimostra la disponibilità delle istituzioni locali, che mettono a disposizione spazi investendo sulle future generazioni. Dopo la formazione, avremo studenti che sanno muoversi in sicurezza, nel rispetto delle regole, e possono affrontare tranquillamente gite di 30 km, che ora sembrano impossibili».

Il futuro

Treviso.bike sta creando due nuovi sbocchi di business, che si combinano tra loro: le attività di team building con le bici per le aziende e i tour nel territorio. «Stiamo ultimando il nostro catalogo. Si parte da proposte di team building di una mattinata (50 euro a persona), per arrivare a weekend, con formazione, escursioni, tour e degustazioni, cena e pernottamento in ville o castelli (dai 300 euro a persona)».

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Altre informazioni sulle tariffe: il semplice noleggio di una bici muscolare, da usare in uno degli itinerari proposti, con rientro e trasporto, costa 50 euro al giorno; 65 euro per le e-bike.

Le sinergie pubblico-privato per lo sviluppo turistico

«Essere diventati tour operator ha accelerato la nostra evoluzione. Stiamo lavorando con le amministrazioni locali per creare un fronte comune. Enti e comuni devono garantire la qualità del sedime delle ciclabili, noi agiamo come team leader, mettendo in rete le aziende del territorio e anche di zone contigue. La posizione di Treviso è privilegiata, anche per proporre tour di più giorni che colleghino diversi territori. Lavoriamo già come service di tour operator stranieri. Ma stiamo compiendo i passi necessari per offrire i nostri tour alla clientela nazionale e internazionale».

Leggi anche: Marca Trevigiana, in bici lungo il Sile e sulle Colline del Prosecco





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