«Ho partecipato al bando social housing la cui graduatoria è uscita nel 2024. Sono stata convocata il 20 dicembre 2024 ma non mi è stato assegnato l’alloggio perché prima di me c’erano altre persone. Con il nuovo bando perdo 10 punti perché ho compiuto 41 anni e non mi viene in alcun modo riconosciuta la partecipazione al bando precedente per cui è molto probabile che non avrò alcuna possibilità di accedere agli alloggi previsti dal bando. Questa cosa mi amareggia molto, perché a Venezia io vorrei rimanere, ma il mio contratto di affitto scadrà a breve. Lavoro in una scuola statale dell’infanzia in centro storico, ma probabilmente, a causa della mancanza di prospettive abitative sarò costretta ad abbandonare il territorio e cercare casa altrove e probabilmente anche lavoro. Ritengo profondamente scorretto che, arrivata ad un soffio dall’avere l’alloggio, mi ritroverò tra gli ultimi in graduatoria perché sono diventata “vecchia” nel giro di un anno. Vi auguro un buon lavoro e spero che questa mail possa essere un modo per riflettere sulle modalità e sui punteggi di questo bando».
Vita al Lido, lavoro in centro: non basta
Con queste brevi e amare parole Elena Teston, insegnate in una scuola materna del centro storico, si è rivolta agli uffici comunali che stanno gestendo il nuovo bando social housing isole, che assegna 23 appartamenti tra Murano, Burano, Lido e Pellestrina. Contattata Teston non è arrabbiata, è amareggiata. È una delle tante persone che ha scelto di vivere a Venezia, ormai sette anni fa, e vive con contratti precari, in un servizio essenziale come quello della scuola dell’infanzia.
Ora vive al Lido, ma paradossalmente anche questo è diventato un vulnus stanti i criteri del bando: ottiene più punti chi svolge un’attività lavorativa nello stesso ambito territoriale per cui si fa domanda, ma la “sua” scuola è in centro storico. «Sono solo al secondo bando, l’altra volta ero tra i primi esclusi, stavolta non ho speranze» ammette. Avere meno di 40 anni infatti non è un requisiti base, ma vale dieci punti, molto più di Isee o altri fattori. Elena non sa cosa le riserverà la vita, sa che l’affitto sta per scadere, verrà alzato e da sola, con uno stipendio da maestra d’asilo, non può permetterselo. «Spero di riuscire a restare qui, dipenderà anche da dove mi daranno la cattedra, ma sappiamo che ormai trovare un affitto per residenti è difficilissimo» conclude. Dall’assessorato si preferisce non commentare. Ma è nota la tendenza a dare punteggi per età, dato che da sempre si chiedono politiche per attrarre e trattenere i giovani a Venezia.
Il nodo della compilazione solo online
Anche la Rete Solidale per la Casa lamenta qualche difficoltà con il bando, che prevede la compilazione solo con identità digitale (Spid): «Ci chiediamo se chi ha deciso di rendere online i bandi sia conoscenza del fatto che i partecipanti sono spesso persone fragili, che non possono talvolta neppure accedere a un pc, non conoscono la lingua, non hanno alcuna dimestichezza con gli strumenti informatici – scrivono gli attivisti – Se si è voluto introdurre questa modalità, è necessario e urgente che chi è preposto alla gestione metta a disposizione uffici con personale formato che ricevano fisicamente le persone e le aiutino nella compilazione. Sennò questo sistema incentiverà l’esclusione proprio delle persone più fragili, alle quale le case pubbliche dovrebbero essere destinate».
Il bando in ogni caso premia chi ha una residenza in Italia di lunga durata, e gli uffici sono a disposizione, contattando il numero unico del Settore Risorse Abitative 0412744550 dalle ore 09.00 alle ore 13.00 dal lunedì al venerdì. Eventuali informazioni, potranno essere richieste contattando il numero telefonico 041041 Dime (canale informativo del Comune di Venezia) dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00 o il seguente indirizzo di posta elettronica: bandi.casa@comune.venezia.it. Seppur gli attivisti lamentino un supporto non sempre adeguato. Ca’ Farsetti difende con forza la compilazione con Spid/Cie: sono gli strumenti di accesso più sicuri per la certificazione del soggetto proponente la domanda e garantiscono la gestione telematica della procedura
Per le persone più fragili, sono attesi i bandi Erp, bloccati dal 2022 dato che la Corte costituzionale ha bloccato i criteri di premialità per i residenti di lunga durata in Veneto. Regione e Comune hanno impugnato la sentenza.
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