Nei primi 11 mesi del 2024 gli arrivi sono saliti del 7% Ma le associazioni di categoria e i sindacati attaccano
La partita si gioca sui numeri. Quelli di Comune e Regione fotografano una Bologna in splendida forma sotto il profilo dell’appeal turistico con una crescita degli arrivi del 7% e dei pernottamenti del 14% rispetto al 2023. Ma c’è chi, come Confesercenti, smorza l’entusiasmo con cui ieri, a Palazzo Pepoli, sono stati presentati. Si dichiarano infatti «molto preoccupati» i soci Confesercenti di bar, ristoranti, pub e trattorie, come i colleghi di alberghi e strutture extra alberghiere, per le previsioni turistiche del 2025. «I dati sulle presenze e gli arrivi nei mesi di dicembre 2024 e di gennaio 2025 non sono stati soddisfacenti» fanno presente e invocano «più investimenti sugli eventi in programma nel 2025».
I numeri
Il 2024 in effetti resterà nella storia per il passaggio del Tour de France in città e l’inedita avventura in Champions del Bologna calcio. Bissare sarà difficile, nonostante i tanti appuntamenti in programma anche di livello, come le finali di Coppa Davis a novembre. L’effetto Tour è difficilmente replicabile. «Ma non si può crescere sempre — fa presente il delegato al Turismo del Comune Mattia Santori — Ora dobbiamo consolidare l’idea di territorio bike friendly, portando a casa dopo i risultati mediatici del Tour quelli strutturali». I numeri presentati all’interno del Museo della Storia di Bologna da Bologna Welcome raccontano comunque di un 2024 di crescita. Da gennaio a novembre 2024, gli arrivi nel capoluogo sono stati 1.703.989 e i pernottamenti 3.827.319. Situazione analoga si registra nel complesso della Città metropolitana dove gli arrivi sono stati 2.423.803 (+6% sul 2023) e le presenze 5.410.342 (+10% sul 2023). Significativo l’apporto della presenza straniera, assestatasi al 55% nel capoluogo e al 48% nell’area metropolitana. A guidare la classifica delle provenienze, Germania e Stati Uniti. Si registrano molti arrivi anche da Spagna, Regno Unito e Francia. È cresciuto, seppur lievemente, anche il tasso di occupazione alberghiera, che si è assestato al 77% su base annua (+1% sul 2023), con picchi di oltre l’80% tra maggio e ottobre.
La card per i turisti
Non tutto però luccica. Secondo Filcams-Cgil c’è «tanto lavoro grigio e nero, soprattutto nei pubblici esercizi». Federalberghi (Confcommercio), nella persona del suo presidente Giovanni Trombetti, punta invece il dito sul rincaro della tassa di soggiorno e chiede all’Amministrazione «di restituire qualcosa al turista, come ad esempio una card utile per fruire delle attrazioni di Bologna Welcome». Santori apre all’idea: «Non lo escludo — dice — stiamo però pensando a qualcosa di più simbolico». E annuncia una prossima campagna mirata a migliorare l’accoglienza dei turisti. «I cittadini devono sapere che il turista sta lasciando qualcosa». Il presidente della Fondazione Bologna Welcome, Daniele Ravaglia, quantifica quel qualcosa in 1,02 miliardi di euro solo nei primi cinque mesi del 2024 come indotto. La Fondazione festeggia le 6.000 presenze a Palazzo Pepoli di dicembre (soprattutto di bolognesi), aspetta l’arrivo delle opere di Morandi («tra non prima di due anni») e la riapertura della Torre Asinelli prima possibile. «Non sappiamo quando la Torre riaprirà e ci manca molto perché dava 1 milione e 600 mila euro di incasso, un dato che giustifica una preoccupazione per le risorse che vengono a mancare».
Le nuove sfide
Non c’è solo Bologna a festeggiare i numeri dei visitatori. «In tutta la Regione il turismo è cresciuto ed è il frutto di un lavoro di squadra», certifica la neo assessora Roberta Frisoni al Turismo della Regione. L’obiettivo, ora, è «destagionalizzare», spalmando le presenze su tutto l’anno, aggiunge. Nessuno parla di overtourism. Ma tra le sfide indicate dal dg della Fondazione Bologna Welcome, Patrik Romano, c’è quella di un turismo che sia anche «rigenerativo», cioè contribuisca al benessere della comunità e dell’ambiente, in un’ottica di sostenibilità. Che è poi l’auspicio di tutti.
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