- Fino al 31 dicembre 2024, era possibile accedere a una detrazione del 50% o del 65% sull’acquisto di una caldaia.
- Il benefico si ottiene inviando apposita domanda per mezzo del bonus ristrutturazioni o dell’ecobonus.
- Dal 2025 non è però più possibile portare in detrazione le caldaie a metano e sono cambiate anche le detrazioni fiscali.
Quello che è comunemente conosciuto come “bonus caldaia” in realtà non esiste. Non c’è infatti nessuna legge nella quale si parli, in modo esplicito, di un simile contributo.
Ciò che si può fare, invece, è accedere a una detrazione fiscale sull’acquisto di una caldaia (non tutte), tramite l’ecobonus e il bonus ristrutturazione.
Tale forma di contributo statale può essere ottenuto non solo dai proprietari di immobili, ma anche da tutti coloro i quali hanno un diritto reale immobiliare sugli stessi. Non sono richiesti, inoltre, limiti relativi all’ISEE del richiedente.
Vediamo di seguito quando possono essere applicate le percentuali di detrazioni previste per comprare una caldaia, come fare richiesta e quali sono i documenti da presentare, oltre che eventuali novità introdotte dalla Manovra 2025.
Bonus caldaia e direttiva UE
L’approvazione della cosiddetta direttiva UE per l’efficienza energetica Casa Green ha portato ulteriori novità in merito al bonus caldaia: viene infatti introdotto l’obbligo di eliminare gli incentivi che si rivolgono ai sistemi di riscaldamento alimentati da combustibile fossile. Dal 2025, dunque, non sono infatti più previste detrazioni fiscali per le caldaie a gas.
La direttiva dovrebbe portare a favorire gli incentivi su:
- gli apparecchi per il riscaldamento ibridi, ovvero formati da caldaia a condensazione e pompa di calore;
- le caldaie che funzionano con gas rinnovabili, quali l’idrogeno e il biometano.
In merito alle agevolazioni fiscali, la direttiva dispone che Gli Stati membri non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili.
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Bonus caldaia e detrazioni fiscali 2025
Il bonus caldaia che, come abbiamo appena detto, non è un bonus effettivo, permette di ricevere un incentivo per la sostituzione della vecchia caldaia con una di nuova generazione, ovvero con una caldaia a condensazione di classe energetica A o superiore. Lo sgravio fiscale viene inoltre applicato all’acquisto di valvole termostatiche da collegare ai caloriferi. In che modo? Tramite alcuni bonus edilizi in vigore.
Le agevolazioni fiscali tra le quali scegliere, che sono erogate dall’Agenzia delle Entrate sotto forma di 10 rate annuali di pari importo, sono:
- quella destinata a chi ha intenzione di ristrutturare casa e che fa parte del bonus ristrutturazione;
- quella con la quale si mira a raggiungere un certo risparmio energetico, che rientra invece nel cosiddetto ecobonus.
La principale novità 2025 in merito a tali bonus edilizi è che sono state previste delle differenze tra prima casa e altre abitazioni: nella prima ipotesi la detrazione fiscale è del 50%, mentre nel secondo corrisponde al 36%.
Bonus caldaia: tabella
Le detrazioni fiscali cambiano a seconda dell’intervento che si intende realizzare nella propria abitazione: sono state riassunte nella tabella che segue.
Percentuale detrazione fiscale bonus caldaia | In quale bonus rientra |
50% soltanto per l’abitazione principale | Bonus ristrutturazione Massimale di spesa: 96.000 euro Si installa una nuova caldaia a condensazione di classe A in sostituzione a quella vecchia |
50% soltanto per le abitazioni principali | Ecobonus La detrazione massima prevista è di 30.000 euro L’obiettivo è quello di installare una caldaia a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A e di un sistema di termoregolazione di classe V, VI o VII, oppure un impianto ibrido composto da un sistema integrato tra pompa di calore e caldaia a condensazione |
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Bonus caldaia: come funziona l’ecobonus
L’ecobonus 2025 prevede una detrazione fiscale al 50% nel caso di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione principale e al 36% per le altre abitazioni. I lavori si possono effettuare sia su singoli edifici, sia sulle parti condominiali.
Tramite l’ecobonus, in pratica, si possono sostituire gli impianti di climatizzazione invernale con impianti:
- formati da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione e classe energetica almeno pari ad A;
- dotati di generatori d’aria calda a condensazione;
- che abbiano generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
Bonus ristrutturazione e acquisto caldaia
Il secondo modo per ricevere una detrazione sull’acquisto di una caldaia è il bonus ristrutturazione. Da quest’anno prevede una doppia agevolazione fiscale, diversa per l’abitazione principale (50%) o per gli altri immobili (36%).
La nuova caldaia (che deve sostituire quella vecchia) deve avere un unico requisito: essere almeno di classe A. Per il resto, la spessa massima detraibile è di 96.000 euro e si può suddividere nel momento della dichiarazione in 10 rate annuali di pari importo.
Agevolazioni caldaia: a chi spettano
Il bonus caldaia può essere richiesto dal:
- proprietario dell’immobile o dal nudo proprietario;
- titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile, come l’usufrutto;
- affittuario o comodatario.
I soggetti in elenco lo potranno richiedere a patto che:
- l’immobile sia accatastato o stia per essere accatastato;
- sia già presente un impianto di riscaldamento;
- si sia in regola con il pagamento dei tributi sulla proprietà.
La parte più importante consiste nel conservare i documenti che vengono rilasciati dal tecnico che ha effettuato l’intervento e di pagare con mezzi tracciabili. In particolare:
- i titolari di reddito di impresa potranno pagare solo tramite bonifico parlante;
- i non titolari di reddito d’impresa potranno pagare sia tramite bonifico bancario sia postale.
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Come si richiede il bonus caldaia
Per richiedere il bonus caldaia si dovranno fornire le seguenti informazioni:
- il codice fiscale di chi usufruirà della detrazione;
- la causale di versamento;
- la partita IVA o il codice fiscale del beneficiario del pagamento;
- i dati della ricevuta di pagamento.
Per ottenere le detrazioni previste dovrà essere inviata la comunicazione dell’installazione della nuova caldaia all’ENEA entro 90 giorni di tempo, assieme alla scheda informativa dei lavori rilasciata dal tecnico abilitato e all’attestazione della classe energetica.
Non si può più usufruire del bonus tramite:
- cessione del credito;
- sconto diretto in fattura.
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Bonus caldaia e superbonus 65%
La sostituzione della vecchia caldaia con un nuovo impianto è possibile anche tramite la detrazione costituita dal superbonus 65%. Tuttavia, possono accedervi soltanto i condomini, le persone fisiche proprietarie di immobili composti da 2 fino a 4 unità familiari, onlus, ADV e APS.
Il superbonus può essere utilizzato a patto che l’intervento di sostituzione della caldaia, per esempio con un impianto composto da una pompa di calore integrata da una caldaia a condensazione, comporti:
- il miglioramento di almeno due classi energetiche;
- oppure, il raggiungimento della classe energetica più alta.
Tale miglioramento deve essere dimostrato tramite le attestazioni di prestazione energetica (A.P.E.), sulla base di quanto contenuto nel decreto congiunto di Mise, MEF, MIT e del Ministro dell’Ambiente pubblicato il 6 agosto 2020
Le detrazioni elencate potranno essere utilizzate anche per l’acquisto di una stufa a pellet, ovvero un sistema di riscaldamento che utilizza materiali combustibili di tipo ecologico.
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Bonus caldaia – Domande frequenti
Il bonus caldaia permette di avere accesso a detrazioni fiscali del 50% o al 65%: ecco cosa fare per richiederlo.
Il bonus caldaia è un’agevolazione fiscale che può essere richiesta nel caso di sostituzione di una vecchia caldaia con un nuovo impianto: scopri come funziona.
In realtà, parlare di bonus caldaia non è corretto: è infatti possibile ottenere una detrazione fiscale per l’acquisto di una caldaia con altri bonus statali, quali l’ecobonus e il bonus ristrutturazione.
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