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Disabili: vince Bergamo, cooperative in rivolta

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difficile da pignorare

 


CREMONA – «Esprimiamo rammarico e preoccupazione rispetto al fatto che la costruzione di un sistema di gestione che ha impegnato anni di lavoro possa cessare con l’intervento di soggetti che dovrebbero – ove fosse anche possibile – ricostruire tutto da capo; non avendo nemmeno la garanzia di poter contare sulla continuità educativa, addirittura in corso d’anno scolastico».

Così l’Alleanza delle Cooperative Italiane (Confcooperative, Lega delle Cooperative e AGCI) commenta «il risultato della gara Saap (servizio di assistenza per l’autonomia personale, ndr) indetta dal Comune di Cremona. La gara, «importante per la realizzazione di progetti individualizzati in favore di minori e giovani adulti con disabilità, si è conclusa con l’aggiudicazione provvisoria alla Cooperativa ‘Progetto A’, appartenente al Consorzio KCS di Bergamo. Prediamo atto di un risultato che vede arrivare seconda una compagine di cooperative aggregate da dieci anni in una stabile alleanza, finalizzata alla progettazione e realizzazione di un sistema di azioni e di interventi per minori ben radicate sul territorio. Nella nostra provincia le cooperative coinvolte hanno svolto per anni, e stanno tuttora svolgendo, un lavoro di sistema altamente professionale ed efficace; frutto di esperienza, conoscenza dei bisogni, delle dinamiche e delle risorse territoriali. Ciò in virtù dell’appartenenza ad un tessuto comunitario, ben testimoniata e riconosciuta dalla pluralità e ricchezza di sinergie e collaborazioni. Ma questo valore pedagogico e comunitario non è stato colto nelle logiche di valutazione e non è riuscito a fare la differenza nel processo di aggiudicazione, che alla parte qualitativo-progettuale somma quella economica. Lo diciamo fermo restando il rispetto dei procedimenti di aggiudicazione, un atteggiamento ‘non protezionista’ e la condivisone di una logica di efficientamento ed ottimizzazione della spesa pubblica».

«Non avremmo mai creduto che, per un lavoro di assistenza alle persone come il nostro, si potesse ragionare di offerte al ribasso – dice la presidente di Cosper Paola Merlini –. Per noi, che siamo la cooperazione che gestisce le disabilità sul territorio da oltre dieci anni, esistono veri valori come l’appartenenza e la continuità del servizio. Quando fondammo il raggruppamento delle 5 cooperative (Cosper, Gamma, Meraki, Sentiero e Dolce) che si occupano del Saap, ci mettemmo insieme per eliminare le logiche concorrenziali e aumentare competenza e qualità del servizio. Altre cooperative adottano legittimamente logiche imprenditoriali al ribasso in territori dove non hanno mai svolto alcun servizio e, altrettanto legittimamente, vincono i bandi per 15 centesimi di punto… Hanno prevalso le logiche di mercato anche qui. Ma le alternative ci sarebbero state. Nei 47 comuni del distretto fuori dal capoluogo si è mantenuta l’assegnazione del servizio per accreditamento e libera scelta delle famiglie: a tutela di qualità e territorialità. Ora rischiano il posto 156 dipendenti delle cooperative locali, cui probabilmente verrà proposto l’assorbimento in KCS. Ma anche in quel caso, poiché molti operatori lavorano a scavalco su più servizi o settori diversi, dovranno scegliere tra perdere il lavoro nelle scuole o negli altri incarichi».

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(Ha collaborato Francesco Gottardi)

IL COMUNE: «LEGGE RISPETTATA, NON CI SARANNO PROBLEMI»

Da parte sua, l’assessore comunale alle politiche sociali e alle fragilità, Marina Della Giovanna, premesso che «alla gara hanno partecipato complessivamente tre concorrenti, inclusa la rete delle cooperative locali aggiudicataria del precedente affidamento», precisa che «proprio la rete delle cooperative locali tuttora affidataria del servizio aveva aperto fin dalla scorsa primavera un confronto con il Comune; evidenziando le proprie difficoltà a sostenerne i costi, aumentati a seguito dell’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali. Non potendo procedere alla revisione dei prezzi nell’ambito di una procedura alla quale si applicavano le regole del vecchio codice degli appalti, ma comprendendo le difficoltà rappresentate, la nuova Amministrazione ha concordato insieme al sistema cooperativo locale di procedere alla risoluzione consensuale del contratto, la cui naturale scadenza era fissata al 31 agosto prossimo, e all’indizione di una nuova gara».

«Tenuto conto del considerevole importo dell’affidamento (più di tre milioni per il biennio), si è ritenuto opportuno, come peraltro era già stato fatto in precedenza, indire una nuova gara. Naturalmente ora è alta l’attenzione per le possibili ricadute dell’esito della procedura sul sistema cooperativo locale, sulla relazione con le famiglie coinvolte e sul sistema scolastico territoriale. Ben comprendendo le preoccupazioni espresse in questi giorni, in questo momento riteniamo prioritario rassicurare sia tutti gli operatori impiegati dal sistema cooperativo locale nell’ambito del servizio, sia tutte le famiglie interessate rispetto alla continuità organizzativa e occupazionale che – come previsto anche dalla procedura – verrà garantita dal nuovo aggiudicatario. La Cooperativa Progetto A si é infatti impegnata a garantire il proseguimento dei contratti ai lavoratori, assicurando stabilità alle relazioni che gli utenti del servizio hanno costruito negli anni con loro».

«Anni nei quali il Comune ha sempre lavorato nell’esclusivo interesse dei minori e giovani adulti con disabilità, che affrontano il mondo della scuola e necessitano di un sistema integrato dei servizi, capace anche di innovazione per meglio rispondere ai loro bisogni sempre più complessi. Trattandosi di un servizio strategico essenziale, la procedura ha messo in evidenza proprio il miglioramento dei servizi e l’importanza di sviluppare innovazione, con particolare riferimento al modello organizzativo dell’attività educativa di plesso sperimentata nell’ultimo biennio. Nel bando è stato dato maggior peso alla qualità progettuale rispetto all’offerta economica. Una commissione altamente qualificata – composta da un soggetto esterno al Comune con rilevante esperienza universitaria, e da due figure dirigenziali interne – ha valutato con grande attenzione le offerte, applicando in modo puntuale le regole imposte dalla normativa sugli appalti. Siamo naturalmente disponibili a condividere in tutte le sedi il percorso intrapreso, in coerenza con un principio di trasparenza fondamentale specie rispetto ai servizi che mettono al centro le situazioni di fragilità».





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