1 Febbraio 2025
19:40
La rimozione dall’incarico di Franco Calogero Fazio, direttore generale del Consorzio Autostrade Siciliane (CAS), che ha denunciato lo stato delle autostrade siciliane, giudicandole non in grado di “sopportare l’aggravio di traffico di mezzi pesanti durante la lunga fase di cantiere” per il Ponte sullo Stretto, diventa un caso e arriva in Parlamento. Angelo Bonelli (Avs) annuncia un’interrogazione: “Non si può criticare? È un’opera intoccabile?”.
Prima critica il cattivo stato delle autostrade siciliane. Poi viene allontanato. È quello che è accaduto a Franco Calogero Fazio, direttore generale del Consorzio Autostrade Siciliane (CAS), che qualche giorno fa aveva sollevato la questione del cattivo stato delle autostrade dell’isola, esprimendo dubbi sulla loro capacità di sostenere l’apertura dei cantieri per il Ponte sullo Stretto, e poi è stato rimosso.
Il cda del Consorzio ha avviato il procedimento di contestazione che prelude appunto alla risoluzione dell’incarico. Ma cosa è successo? Fazio, durante durante un’audizione in Consiglio comunale a Messina, tenuta lo scorso lunedì, aveva lanciato un allarme sulle condizioni di gallerie e viadotti “non a norma”, dichiarando che la rete autostradale è “fatiscente”. Insensato a questo punto investire in via prioritaria sul collegamento tra Sicilia e Calabria, visto che il Consorzio autostrade siciliane fa “fatica a gestire e rendere accettabile per l’utenza” la rete autostradale, e dunque ci sarebbero rischi anche per i camion diretti ai cantieri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. La rete, infatti, presenta diverse infrastrutture non a norma sulle autostrade A18 e A20, che da Messina vanno verso Catania e Palermo, tra l’altro uniche autostrade a pagamento da Salerno in giù.
“Diversi viadotti e diverse gallerie non sono a norma. Noi lo abbiamo denunciato e abbiamo fatto delle richieste ben precise”, aveva detto, sottolineando i “disagi molto importanti per l’utenza messinese. È facile parlare di Ponte, e io sono tra i fautori della realizzazione dell’opera, ma assieme al Ponte la politica deve porre attenzione sullo stato di fatiscenza della nostra rete autostradale”.
“La rete autostradale siciliana – aveva sottolineato Fazio – non sarà in grado di sopportare l’aggravio di traffico di mezzi pesanti durante la lunga fase di cantiere, né il nuovo traffico di mezzi pesanti e leggeri derivanti dal ponte stesso, una volta costruito”.
Poi aveva provato ad aggiustare il tiro, precisando alla stampa che i contenuti del suo intervento “sono stati volutamente travisati sia nella forma che nell’approccio sostanziale alle problematiche riferite”. Il quadro critico delle autostrade, pero’, lo ha confermato: “Il tratto autostradale che subirà maggiore incremento di transito veicolare nel periodo di realizzazione del Ponte ovvero quello prossimo alla città capoluogo – ha scritto – è tra i primi a essere stati realizzati, risalendo difatti agli anni 70. La realizzazione del Ponte sullo Stretto consentirebbe, nell’ambito delle opere di compensazione richieste dal Consorzio e condivise dall’Amministrazione Regionale con una recente nota, di effettuare fondamentali interventi di manutenzione volti a incrementare le condizioni di sicurezza e accogliere il transito pesante derivante dalla costruzione dell’infrastruttura. Tali opere di riqualificazione del nastro autostradale esistente, che da decenni sono in attesa di reperimento di fondi di finanziamento, rischierebbero ulteriori ritardi qualora non si realizzasse il collegamento stabile tra la Sicilia e l’Europa”.
“Da questo non può che derivare l’auspicio che al più presto inizino i lavori del Ponte, strumento fondamentale per lo sviluppo della nostra Isola. Questo, anche in virtù del fatto che su oltre 13 miliardi in totale, ben 8 saranno spesi direttamente sul territorio per la messa in sicurezza dello stesso, così da intervenire efficacemente sul fenomeno del dissesto idrogeologico e poter garantire in meno di dieci anni una nuova viabilità e l’ammodernamento di quella esistente, compresa la rete autostradale siciliana. Qualunque altra dichiarazione a me attribuita all’infuori di questa non mi appartiene in alcun modo”.
Per la Regione Siciliana però le sue parole restano fuori luogo: dopo le dichiarazioni di Fazio è stata disposta la revoca del suo incarico. “Mi risulta che stamane (ieri ndr) il consiglio di amministrazione del Cas abbia avviato la procedura di contestazione finalizzata alla revoca del direttore Fazio per le sue dichiarazioni che abbiamo appreso dalla stampa”, ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani. “Anche io – ha poi detto – stamane leggendo i giornali sono stato molto colpito da queste dichiarazioni che condivisibili o meno, credo che necessitassero di una verifica dell’organo amministrativo”.
“Eventuali chiarimenti e controdeduzioni da parte del direttore generale del Cas – ha fatto sapere ancora Schifani – dovranno essere presentati direttamente al presidente del Consorzio delle autostrade siciliane”, “e non tramite dichiarazioni pubbliche. Sarà quella la sede opportuna e prevista dalla legge per verificare la correttezza nel metodo e nel merito di quanto affermato dal dirigente”.
Bonelli annuncia un’interrogazione parlamentare
Con una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, ha contestato la rimozione di Fazio dall’incarico: “La sospensione del direttore generale del Consorzio Autostrade Siciliane (CAS), Franco Calogero Fazio, solleva interrogativi gravissimi. Presenteremo un’interrogazione per chiedere spiegazioni e fare luce su questa vicenda. Non si può accettare che un dirigente pubblico venga colpito per aver riportato dati oggettivi e aver espresso preoccupazioni legittime. Fazio ha evidenziato lo stato di degrado delle autostrade siciliane, sottolineando come le infrastrutture esistenti non siano adeguate a sopportare il traffico pesante previsto per i lavori del Ponte sullo Stretto. E per queste dichiarazioni, il CAS ha avviato la procedura di sospensione nei suoi confronti. Ci chiediamo: si tratta di un atto punitivo? Non si può criticare il Ponte? È un’opera intoccabile? Il governo vuole stracciare ogni dato tecnico-scientifico che ne evidenzia le criticità?”.
Floridia: “Che nessuno osi contestare il Ponte!”
“È davvero incredibile quello che sta succedendo al CAS”, ha scritto in un post su Facebook la senatrice Barbara Floridia (M5s), presidente della commissione di vigilanza Rai. “Il Presidente della Regione Siciliana Schifani ha dichiarato che il Cda del Cas ha avviato la revoca del direttore Fazio per le sue dichiarazioni sulla A20 Messina-Palermo, definita fatiscente e inadeguata a ospitare il traffico di mezzi pesanti previsto già in fase di cantieri per la costruzione del Ponte. Il Direttore Fazio viene punito con la revoca dell’incarico per aver dichiarato ciò che è evidente e noto a tutti, e cioè che ancor prima di valutare la fattibilità dell’opera andrebbe capito che in Sicilia non ci sono nemmeno le condizioni per avviare questo mega cantiere! Il messaggio del governo, che ha eliminato il dibattito pubblico e ha addirittura emanato una legge contro i No Ponte introducendo un’aggravante per chi protesta contro le grandi opere, e del Presidente della Regione, che ha imposto perfino la revoca di un Dirigente del CAS che ha constatato un’evidenza indiscutibile, è molto chiaro: che nessuno osi contestare il Ponte! Il prossimo passo quale sarà? Impediranno agli ingegneri di dire che ci sono criticità sismiche? O lo hanno già fatto?”.
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