Ortona, più di cinquanta bambini all’evento di Lnd abruzzo e Victoria Cross legato alle “Figurine della Memoria” [FOTO]

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«Figurine della memoria» a scuola: più di cinquanta bambini e bambine delle elementari “Matilde Serao” di San Giuseppe, a Ortona, hanno partecipato questa mattina, 31 gennaio, all’iniziativa messa in piedi dal comitato abruzzese della Lega nazionale dilettanti in collaborazione con la società ortonese di seconda categoria, il Victoria Cross Ortona, in occasione della settimana in cui è stato celebrato il Giorno della Memoria.

I piccoli studenti hanno ascoltato con sorprendente coinvolgimento i racconti di Dora Bendotti, referente del dipartimento sociale della Lnd abruzzese, basati su un fumetto che raffigura l’irruzione dei soldati tedeschi durante l’allenamento di una squadra di calcio per deportare i calciatori ebrei o dissidenti, e attraverso delle figurine commemorative che ricordano le storie di personaggi di spicco del mondo del calcio (atleti, allenatori e dirigenti) che hanno perso la vita nei campi di sterminio, che si sono rifiutati di combattere al fianco dei nazisti o che hanno salvato vite umane sottraendole alla barbarie dell’epoca. Le “figurine della memoria” sono state presentate per la prima volta il 29 gennaio al teatro Rossini di Roma dalla Lnd Nazionale in collaborazione con Figurine Forever e Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) e sono state riproposte oggi a Ortona, unica città abruzzese ad accogliere l’iniziativa di carattere nazionale grazie alla virtuosa sinergia tra Lnd e Victoria Cross.

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La società di calcio ha poi tenuto a raccontare ai bambini e alle bambine, attraverso il proprio addetto stampa Antonio Di Carlo, anche la storia del portiere Renzo Cavallina, sopravvissuto alla prigionia nazista e poi diventato allenatore, sedendo anche sulla panchina della S.S. Ortona – prima squadra della città a vestire i colori gialloverdi – fra la metà degli anni ‘50 e la stagione 1960/1961. Cavallina è stato un collegamento inaspettato ed emozionante con questa iniziativa svolta a Ortona, che il Victoria Cross è riuscito a compiere, restituendo il tutto ai ragazzi, grazie alla memoria storica della città e al prezioso lavoro archivistico di Renato Romano.

Le tre classi di quinta elementare hanno realizzato alla fine tre bei lavori dal titolo “In difesa della Memoria”: dei collage con scritte, immagini, adesivi e disegni per onorare la giornata e lasciare un segno indelebile nelle loro classi.

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Non è la prima volta che la Lnd Abruzzo coinvolge la società del presidente Giampiero Misci in eventi legati al sociale. «Ci piace collaborare con loro perché hanno la giusta sensibilità – dice Dora Bendotti – e anche in questo caso abbiamo voluto coinvolgere il Victoria Cross perché entrare nelle scuole con una squadra di calcio per parlare di Shoah dalla prospettiva del nostro sport ha dato all’iniziativa un valore diverso e speciale». L’evento è riuscito e la partecipazione è stata massima. «È stato uno spettacolo vedere questa partecipazione», afferma il presidente della società, Giampiero Misci. «Vogliamo continuare su questa china – aggiunge Misci – per onorare il nostro legame simbolico con chi ha combattuto per la liberazione di Ortona dal nazifascismo e per cementare nelle generazioni future questi valori, in primis quello della Memoria».

La società ortonese, che compirà 10 anni a giugno, è molto più di una semplice realtà calcistica, avendo un legame diretto con la memoria storica della Battaglia di Ortona del dicembre 1943, una delle battaglie più dure combattute tra le forze alleate e l’esercito tedesco in Italia che valse alla città l’appellativo di “Stalingrado d’Italia”. Il nome, i colori sociali e lo stemma della società sono infatti un omaggio ai canadesi che hanno liberato Ortona dopo il cosiddetto “Natale di sangue”, e per questo la squadra è conosciuta e seguita anche nel paese nordamericano. Così ogni domenica il Victoria Cross – nome di un’alta e rara onorificenza militare che il generale canadese Paul Triquet ricevette proprio a Ortona – scende in campo con il biancorosso sul petto, come la bandiera del Canada, insieme a una foglia d’acero che emerge dalla cattedrale di san Tommaso Apostolo.



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