Protocollo d’intesa per ridisegnare Messina: cinque firme per trasformare le aree ferroviarie dismesse

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Non solo i 55 mila metri quadrati dell’ex Officina Grandi Riparazioni, enorme area di proprietà delle Ferrovie dello Stato collocata a Gazzi, a pochi passi dal mare. Nel protocollo d’intesa di 19 pagine che è stato siglato nella tarda mattinata di oggi nella sala Mazzoni della Stazione centrale c’è molto di più.  C’è, potenzialmente, un passo decisivo per il ridisegno complessivo del waterfront della città, in particolare di quell’area, da sud al centro, da sempre preclusa alla fruizione dei messinesi, vuoi per il degrado cresciuto negli anni sotto gli occhi colpevoli di troppi, vuoi per la presenza di tutte quelle aree ferroviarie che, adesso, possono essere realmente disponibili e trasformate.

Presenti stamani a Messina il sottosegretario di Stato al Coordinamento della politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici Alessandro Morelli, il presidente della Regione Renato Schifani, il presidente diRfi Dario Lo Bosco, il sindaco Federico Basile e l’amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci. In collegamento anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Perché dentro questo accordo ci sono anche i nuovi assetti delle infrastrutture ferroviarie, alla luce sia della rigenerazione urbana di quegli spazi ormai dismessi, sia delle previsioni del progetto del Ponte sullo Stretto.

Salvini: “L’intesa Fs a Messina conferma che ponte è strategico”

«La realizzazione del Ponte sullo Stretto si conferma strategica per riqualificare, investire e migliorare il territorio, anche in aree che negli ultimi anni non hanno avuto l’attenzione che invece meritano. La nostra convinzione è che il ponte sarà un modello per tutta Europa e non solo, garantendo benefici economici a tutta Italia». Lo afferma in una nota il vicepresidente del Consiglio e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, dopo la firma del protocollo d’intesa per il potenziamento infrastrutturale e la rigenerazione di aree del gruppo Fs a Messina.

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Schifani: “Mai un ministro dei Trasporti è stato così vicino alla Sicilia”

“In questo momento storico c’è una sinergia istituzionale unica per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, e considerata la serietà e l’importanza di Webuild, azienda che è un fiore all’occhiello dell’imprenditoria italiana nel mondo, mi rifiuto di pensare che possano esserci anomalie sulla tenuta dell’infrastruttura”. Così il presidente della Regione, Renato Schifani, durante la conferenza stampa. “Mai la Sicilia ha avuto un ministro dei trasporti che si è occupato della Sicilia come se n’è occupato Matteo Salvini”, le parole di Schifani rivolte al ministro leghista.

Morelli: “Il ponte cambiamento epocale per tutto il Mediterraneo”

“Il Ponte è fondamentale e faccio un grande invito a tutti: non pensare a quest’opera come opera fondamentale per due regioni, ma per il Paese e l’Europa. Sarà un cambiamento epocale per tutto il Mediterraneo e l’investimento anche politico che abbiamo fatto fin dall’inizio è dovuto a questo. Il mio compito al Cipess sarà quello di approvare in modo definitivo l’intera procedura burocratica che è molto complessa, stiamo lavorando perché si termini nel più breve tempo possibile. È normale che per opere così importante ci siano delle criticità, ma sono criticità che noi stiamo risolvendo. Una volta che inizieranno i lavori, i lavori si concluderanno, non si tornerà più indietro”. Così Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato e segretario del Cipess, l’organo che dovrà pronunciarsi definitivamente sul progetto del Ponte sullo Stretto. “Attraverso questi tipi di accordo si stanno cambiando le città, basti vedere il nuovo waterfront di Palermo. Confermo l’impegno del Governo per dare il maggiore contributo possibile, sia accelerando gli iter burocratici sia con finanziamenti importantissimi Ricordiamoci anche quanti investimenti Fs stia facendo anche per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie”, ha aggiunto Morelli, subito prima di procedere alla firma del protocollo d’intesa.

Lo Bosco (Rfi): “Favorire l’integrazione modale e ricucire gli spazi urbani con il waterfront”

“A Messina, un passo avanti per la rigenerazione urbana e il potenziamento infrastrutturale e la valorizzazione del sistema città-ferrovia-mobilità”. Così il Presidente RFI, Dario Lo Bosco, che aggiunge: “Oggi abbiamo firmato un Protocollo d’Intesa strategico per il futuro della Città dello Stretto e la Sicilia. Insieme al Comune di Messina, Regione Siciliana, Stretto di Messina spa e FS Sistemi Urbani, RFI Rete Ferroviaria Italiana contribuirà alla valorizzazione delle aree ferroviarie del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane nel territorio comunale”https://messina.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2025/01/31/protocollo-dintesa-per-ridisegnare-messina-cinque-firme-per-trasformare-le-aree-ferroviarie-dismesse-1a0310ef-bfe1-4aaa-bb8a-e9932140d060/.”L’accordo – spiega – prevede la creazione di una Cabina di Regia e di un Tavolo Tecnico per definire interventi di riuso e rigenerazione, con l’obiettivo di migliorare l’integrazione modale e ricucire gli spazi urbani con il waterfront. Un progetto di cui si occuperà anche Italferr, la società di ingegneria del Gruppo FS, che guarda lontano, in linea con il ruolo strategico dello Stretto di Messina nel corridoio TEN-T Scandinavo-Mediterraneo e con le trasformazioni infrastrutturali previste per il futuro collegamento stabile fra Sicilia e Calabria”https://messina.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2025/01/31/protocollo-dintesa-per-ridisegnare-messina-cinque-firme-per-trasformare-le-aree-ferroviarie-dismesse-1a0310ef-bfe1-4aaa-bb8a-e9932140d060/.”Un impegno concreto per il territorio, per la mobilità sostenibile e per lo sviluppo delle aree urbane, in chiave ambientale – sottolinea Lo Bosco -, da realizzare al meglio per la rigenerazione urbana del territorio, assieme alle istituzioni interessate ed alle università con il know how italiano che rappresenta con FS un’eccellenza italiana nel mondo. Grazie al Ministro Salvini, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Morelli che ha presenziato alla firma del protocollo di oggi, all’AD di Stretto Ciucci, al Sindaco Basile ed al Presidente Schifani che è sempre da stimolo per i processi di ottimizzazione infrastrutturale in Sicilia, a cui ha contribuito con un ‘cambio di passò straordinario”.

Gli atti degli anni scorsi

Un protocollo d’intesa, quello siglato oggi, che viene dopo altri atti siglati negli anni scorsi. Il primo risale al 30 giugno 2004, il protocollo per l’attuazione del famoso Piau (Programma innovativo in ambito urbano), sottoscritto tra Comune, l’Autorità portuale, Gruppo Fs e ministero delle Infrastrutture, con il quale si stabilivano «iniziative congiunte finalizzate alla riqualificazione delle aree ferroviarie e portuali». Il secondo è invece datato 19 gennaio 2009, a firmarlo sempre Comune, Authority e Ferrovie, e quel protocollo, oltre a confermare il documento di cinque anni prima, disciplinava «una collaborazione per la realizzazione di nodi intermodali ferroacqua-gomma, per integrare le grandi reti di comunicazione ed il sistema di viabilità ed al tempo stesso per ricucire il tessuto urbano con il vicino waterfront della città». Si arriva poi al 2018, nuovo protocollo d’intesa tra Comune e Rfi, «per il potenziamento del nodo di Interscambio Modale di Messina Centrale», con l’obiettivo di «avviare un progetto che prevedeva il miglioramento dell’integrazione tra le diverse modalità di trasporto presenti nell’hub porto storico, stazione ferroviaria, parcheggi di interscambio, trasporto pubblico». C’è infine un altro protocollo d’intesa, più recente, siglato il 28 novembre 2023 da Regione e Fs Sistemi Urbani, per «favorire gli interventi di trasformazione urbanistica e di rigenerazione urbana delle aree ferroviarie dismesse o di futura dismissione di proprietà delle società del Gruppo Fs ricadenti nel territorio siciliano».

Il nuovo protocollo

Sono cinque i soggetti che firmeranno il protocollo d’intesa di oggi: Comune, ovviamente, Regione, Stretto di Messina Spa, Rfi e Fs Sistemi Urbani Spa. Ci sono alcune premesse. La prima: «Le società del Gruppo Fs sono proprietarie di aree ferroviarie dismesse o dismettibili che rientrano all’interno degli ambiti definiti dagli strumenti di pianificazione urbanistica comunale e che costituiscono importanti occasioni di interventi di rigenerazione urbana; inoltre (…) Rfi ha elaborato uno studio per la trasformazione della linea dismessa Messina-Terme Vigliatore in un itinerario ciclopedonale, la “Ciclovia dei 2 Mari”, che può rappresentare un importante volano per la promozione turistica del territorio». Un tracciato che «attraversa la catena montuosa dei Peloritani, intercettando il comprensorio del Comune di Messina nel tratto iniziale».

Seconda premessa: alla luce del riavvio dell’iter per il Ponte, «emerge l’opportunità di valutare l’attuazione di interventi finalizzati alla rigenerazione urbana delle aree ferroviarie dismesse e/o dismettibili interessate dal suddetto intervento, in particolare quelle relative all’attuale e futuro Nodo ferroviario di Messina». La terza: «il Comune intende rigenerare spazi ed aree nelle immediate vicinanze dei centri mobilità e di trasporto intermodali, al fine di poter offrire nuove opportunità di sviluppo e proporre progettazioni di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile alle varie linee di finanziamento a valere di fondi statali ed europei».

Ecco perché i “confini” delle aree che finiranno dentro il protocollo d’intesa di oggi sono quelli che mostriamo nella cartina in pagina, con quattro punti nevralgici, definiti “asset”: la porzione tra stazione marittima e stazione centrale; un’area di Rfi a Gazzi; la confinante ex Officina grandi riparazioni, di proprietà di Trenitalia; la stazione di Contesse, punto strategico in ottica Ponte.

Gli obiettivi

La priorità è una: «L’attuazione di iniziative di collaborazione, nel comune intento di attivare un processo coordinato di rigenerazione urbana, con l’obiettivo di migliorare l’integrazione modale, ricucire gli spazi urbani con il waterfront delle aree coinvolte ed implementare l’attrattività complessiva e la sostenibilità sociale dell’area dello Stretto». Da qui la necessità di «sviluppare un progetto di rigenerazione urbana complessivo degli asset di proprietà delle società del Gruppo Fs nel territorio del Comune di Messina, sulla base di una pianificazione integrata che contemperi le rispettive esigenze delle società del Gruppo Fs coinvolte e degli enti locali competenti». Tra gli interventi del Comune, ad esempio, nel protocollo vengono citati l’I-Hub e un non meglio specificato centro fieristico cittadino.
Ma in generale si dovrà trovare la quadra su «interventi di efficientamento del sistema integrato dei trasporti ferroviari e stradali, di trasformazione urbanistica e di riqualificazione urbana delle aree e degli immobili, anche tramite l’inserimento di nuove funzioni pubbliche e private, tenendo anche conto dello sviluppo dell’intervento per la realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria». Il tutto attraverso «la condivisione dell’iter tecnico-amministrativo per il finanziamento e l’attuazione» degli interventi stessi, da definire «in linea con gli indirizzi strategici del Pums comunale», il Piano urbano della mobilità sostenibile.

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Chi si occuperà di cosa

A coordinare il tutto ci sarà una cabina di regia (ci saranno il vicesindaco Salvatore Mondello per il Comune, il dirigente generale Infrastrutture e Mobilità Salvatore Lizzio per la Regione, l’ing. Valerio Mele per Stretto di Messina, l’ing. Christian Colaneri e l’avv. Irene Gionfriddo per Rfi, l’ing. Giuseppe Savoia per Sistemi Urbani) e, quindi, un tavolo tecnico che dovrà, tra l’altro, definire «il programma complessivo degli interventi da attuare» e individuare «le modalità di accesso a fonti di finanziamento pubblico o a forme di partenariato pubblico-privato».
Ognuna delle parti in causa avrà dei compiti specifici, stabiliti dal protocollo d’intesa stesso. Il Comune, tra le altre cose, dovrà «contenere al massimo i tempi per l’adozione degli atti approvativi e autorizzativi di propria eventuale competenza», ad esempio con varianti urbanistiche. Stretto di Messina, invece, oltre a mettere a disposizione i propri tecnici, dovrà prevedere l’inserimento «di nuove funzioni pubbliche, quali giardini, spazi sportivi e altri luoghi di aggregazione sociale, con particolare riferimento alle aree di Gazzi e di Ganzirri, contribuendo al miglioramento della qualità della vita urbana e alla valorizzazione del contesto territoriale». Compito principale di Rfi è individuare «gli impianti e delle aree non più strumentali all’esercizio ferroviario dismesse e di prossima dismissione», ma anche «supportare (…) la valorizzazione di sinergie di progetto e realizzative (cantierizzazioni), fra le infrastrutture ferroviarie e stradali». Il coordinamento è affidato a Fs Sistemi Urbani, per arrivare alla definizione condivisa di «una proposta progettuale per la valorizzazione delle aree ferroviarie dismesse e di futura dismissione».



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