Nuovo Giornale Nazionale – GEOTERMIA, UN ENERGIA RINNOVABILE POCO CONOSCIUTA

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di Vincenzo Franco

Le energie rinnovabili più conosciute sono l’eolica e la solare. Oggi intendo parlare di una molto meno nota. Come scritto nel titolo essa è quella della geotermia. Ovvero l’utilizzo del calore interno terrestre. Una risorsa questa decisamente meno nota rispetto alle due precedentemente citate, soprattutto nel suo utilizzo. Inizio parlando di chi l’ha scoperta e resa fruibile per la collettività. Il primo al mondo nello sfruttamento di questo tipo di energia fu il principe Piero Ginori Conti brillante figura di imprenditore e politico nato a Firenze nel 03/06/1865 deceduto nella stessa città nel 03/12/1939.L’esperimento iniziale per l’utilizzo di questa risorsa naturale fu effettuato nel 04/07//1904 in Toscana dal principe con una dinamo azionata da un motore alternato, utilizzando il vapore caldo proveniente dal sottosuolo, si ottenne l’elettricità necessaria per accendere 5 lampadine. Furono fatte altre prove al riguardo, avendo successi e rendimenti sempre crescenti. Il progetto prenderà il volo definitivo nel 1921. Anno in cui il principe aderì al fascismo. La produzione elettrica utilizzando il vapore proveniente dal terreno nel territorio Toscano fu utilizzata per la rete ferroviaria Italiana. Ginori Conti grazie a questi successi imprenditoriali ricevette premi e riconoscimenti sia in Patria che all’estero. Nominato senatore continuò la sua scalata politica fino a diventare ministro nel 1939   anno in cui ci fu purtroppo la sua scomparsa, ricevendo funerali di stato dovuti alla carica da poco acquisita. L’energia geotermica può essere classificata in tre diverse categorie:

  1. Geotermia ad alta entalpia. Ovvero utilizzando fluidi geotermici con una temperatura maggiore di 150 gradi centigradi. Utilizzando vapore secco ad alta temperatura sfruttandolo per produrre energia elettrica.
  2. Geotermia a media entalpia usando sistemi geotermici a vapore umido con intervallo di temperatura compreso tra 90 gradi centigradi e 150. Adatta per produrre energia elettrica e anche per il teleriscaldamento.
  3. Geotermia a bassa entalpia la quale è a meno di 90 gradi centigradi, non sufficiente per la produzione diretta di energia elettrica ma è adatta per il riscaldamento o raffrescamento di abitazioni e altre strutture edilizie.

In Italia la potenziale disponibilità di questa fonte energetica è altissima. Enel Green Power parla di una quantità tra i 5800 e i 116000 terawattora di energia. In teoria basterebbe usare una frazione di questa quantità per soddisfare i bisogni di tutta Italia. Ad oggi in Italia purtroppo (ultime stime riferite al 2019) i luoghi dove vi è la diretta produzione di elettricità ottenuta dalla risorsa geotermica sono pochi: Pisa, Siena e Grosseto le zone migliori. In totale vi sono una trentina di impianti operativi di questo tipo in tutto il territorio nazionale. Altre zone potenziali sarebbero in Basilicata, Emilia Romagna, Campania, Veneto, Puglia e Abruzzo.  Dove alcuni tipi di sistemi geotermici migliorati (EGS) anche in queste zone potrebbero dare risultati buoni. Per ora vi è uno minimo utilizzo di questa fonte energetica il 2% circa sul totale nazionale della produzione di energia. Nel futuro l’utilizzo di questa risorsa verrà incrementato   rispetto al livello attuale, già negli anni 30 di questo secolo fino a    cifre ancora più alte. Dopo aver parlato dei 2 primi   tipi di energia geotermica (alta e media entalpia) ora passo al terzo tipo quello con bassa entalpia cioè a meno di 90 gradi centigradi. Quest’ultimo è quello più diffuso nel territorio Italiano decisamente adatto per riscaldare e/o raffrescare gli edifici.  Vi sono zone particolarmente generose nel dare la possibilità di utilizzo di questa fonte energetica. Ad esempio In   una ricerca effettuata della regione Puglia fatta insieme al Politecnico di Bari   la geotermia a bassa entalpia   risulta presente soprattutto in Salento e nella zona del Gargano.  Si utilizza sfruttando il calore del terreno   captato a profondità relativamente ridotte (200/300 metri circa) e portato con un sistema di tubi per climatizzare gli edifici soprastanti. In media per circa 1 metro di superficie abitativa da riscaldare /raffreddare, si ha un prezzo di assemblaggio intorno ai 200 Euro al metro quadro per fare un impianto. Sembra molto, ma bisogna rendersi conto che innanzi tutto non si immette nessun gas inquinante/ climalterante in atmosfera, si ha ridotta manutenzione, gran parte dell’impianto dura circa 50 /100 anni, zero bollette, disponibile tutto l’anno a differenza dell’eolico e del solare soggetti ai capricci del tempo. Di conseguenza con un esborso iniziale un po’ alto è possibile star tranquilli per parecchio tempo.  In conclusione possiamo dire che l’energia geotermica può essere considerata un interessante fonte energetica che può dare un buon contributo all’indipendenza energetica Italiana. Mi auguro che quanto prima i politici, gli imprenditori e amministratori vari puntino di più su questa risorsa, per ora poco conosciuta e poco valorizzata.

                                                                                                                    Vincenzo Franco                

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