Sassari, ammanco nelle casse condominiali: un anno all’amministratore infedele

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Sassari A far scattare i sospetti tra i residenti di una palazzina di via Luna e Sole era stato uno strano bonifico bancario, prima inviato dal conto del condominio verso quello di Abbanoa e poi inspiegabilmente revocato. Quei 9500 euro andati avanti e indietro senza motivo, avevano convinto i condomini – a cui nel 2017 era stato staccato il contattore dell’acqua dal gestore idrico per inadempienza – a rivolgersi prima a un nuovo amministratore e a un esperto che mettesse mano con attenzione nella contabilità del palazzo e poi a un legale, per presentare una querela per appropriazione indebita contro chi aveva gestito la cassa.

L’amministratore – accusato dalla Procura della Repubblica di Sassari di un ammanco di 51mila euro – ieri mattina è stato condannato a un anno di reclusione dal giudice Silvia Masala. Assistito dall’avvocato Gianluigi Poddighe, il geometra sassarese di 49 anni è stato condannato inoltre a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 14mila euro al condominio. Il giudice ha infine rinviato al tribunale civile la decisione per il risarcimento complessivo, stabilito da un consulente nominato dal tribunale. Dopo aver scoperto che quel bonifico verso Abbanoa non era mai partito i condomini di via Luna e Sole si erano rivolti all’avvocato Luigi Esposito. Dopo una prima querela era arrivata una corposa integrazione, alla quale era stata allegata la lista delle spese ritenute sospette.

Secondo le accuse del sostituto procuratore Paolo Piras, il geometra si sarebbe appropriato della somma di 51mila euro, con «l’aggravante di aver commesso il fatto – si legge nel capo di imputazione – con abuso di prestazione d’opera». Nel corso del processo il tribunale ha nominato un perito, Alessandro Sassu, che ha esaminato minuziosamente a ritroso i conti del condominio dal 2017 fino al 2012. «Sono state riscontrate diverse anomalie – ha scritto il consulente nella relazione finita agli atti del processo – che si accentuano soprattutto per gli anni 2015, 2016 e 2017». Il perito ha infine presentato il conto, spiegando nella perizia che «sussiste un ammanco per maggiori quote corrisposte dai condomini e non versate dall’amministratore ad Abbanoa per 42.111.56 euro e dal raffronto tra le quote riconosciute come pagate e le spese effettivamente sostenute risulta un ulteriore ammanco di 9.092,9 euro, per un totale di 51204,55 euro».

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Dopo i guai giudiziari l’amministratore avrebbe proseguito per qualche anno la professione e poi avrebbe cambiato lavoro. Nei suoi confronti risulta pendente un altro procedimento penale per una vicenda analoga. Un condominio di Trinità d’Agultu si era rivolto alla Procura della Repubblica per denunciare un ammanco di circa 17mila euro. Il sistema sarebbe stato lo stesso, ma questa volta oltre ad avere emesso assegni bancari per pagamenti non inerenti condominio, il 49enne avrebbe anche prelevato denaro in contanti dalle casse condominiali per spese personali. Il nuovo processo è stato fissato per metà febbraio.

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