ci sono anche l’ex sindaco di Prato e il sindaco di Montemurlo

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Prato, 4 febbraio 2025 – Le ipotesi di reato sono gravi: omicidio e disastro colposo. È quanto emerge dalla chiusura delle indagini da parte della procura di Prato in merito all’alluvione del 2 e 3 novembre 2023 che colpì il territorio pratese e di Montemurlo. Nel disastro morirono Alfio Ciolini, 85 anni, a Montemurlo, e Antonio Tumolo, 82 anni, a Prato. In totale furono nove le vittime in Toscana. Le persone che risultano indagate per quanto accaduto nel territorio pratese sono quindici. Tra questi amministratori, esponenti politici e dirigenti tra cui l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni e l’attuale sindaco di Montemurlo Simone Calamai

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La procura di Prato, a seguito della chiusura delle indagini, ha comunicato che gli accertamenti effettuati anche con l’aiuto di consulenti tecnici ha portato a ipotizzare la sussistenza di una responsabilità, a titolo di colpa, per i reati di omicidio e disastro. Le ipotesi di omicidio colposo e disastro colposo sono legate alla morte di due persone nei comuni di Prato e Montemurlo: Antonio Tumolo, 84 anni, fu travolto dalla piena del torrente Bardena, sulla via Cantagallo nella frazione di Figline di Prato; Alfio Ciolini, 85 anni, fu trovato senza vita, a Montemurlo, nella sua casa invasa dall’acqua.

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Del comune di Prato sono indagati, a vario titolo, l’ex sindaco Matteo Biffoni, il vice sindaco Simone Faggi (ancora in carica), l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis, insieme con il responsabile della protezione civile Sergio Brachi, la dirigente del servizio urbanistico Pamela Bracciotti

A Montemurlo sono finiti sotto inchiesta il sindaco Simone Calamai (presidente della provincia di Prato), la responsabile della protezione civile comunale Sara Tintori, l’assessore con delega alla protezione civile Valentina Vespi, la specialista tecnica Alessandra Casali, l’ispettore Stefano Grossi

Indagato anche Fabio Martelli, responsabile del Genio civile Valdarno centrale. Due dipendenti di Autostrade, Giuseppe D’Elia e Luca Della Longa, sarebbero chiamati in causa per il cedimento del manto autostradale all’altezza del casello di Prato Est sulla A11 (un cittadino cinese cadde nel vuoto, salvandosi per miracolo). Tra i 15 indagati anche due responsabili del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno accusati di falso ideologico. Tra loro Iacopo Manetti

Agli indagati è contestata la mancata adozione di misure di sicurezza, nonostante fossero a conoscenza del rischio idrogeologico del territorio. La Procura ricorda che quell’alluvione pose “in serio pericolo la vita di un cittadino cinese, nato nel 1971, miracolosamente scampato alla morte, e un cittadino italiano, salvato grazie al coraggioso intervento di un uomo honduregno, il quale, rischiando a sua volta la vita, attraversò le acque legandosi una corda al corpo e andando a recuperare il malcapitato”.

Nel pomeriggio è intervenuto con un post sui social l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni: ”Non entro nel merito, quello lo farò nei luoghi deputati – scrive l’ex primo cittadino – Quello che voglio ribadire è il massimo sforzo possibile, continuo, senza sosta, con un impegno costante nella gestione delle emergenze e in generale sul piano di protezione civile: lo sapete bene cosa sono stati quei giorni… 155 mm di acqua venuti giù in 4 ore. Una tragedia che ha colpito la nostra città con una violenza imprevedibile, in zone mai colpite prima da fenomeni del genere. Fatemi ringraziare ancora una volta tutti. I colleghi di giunta, i sindaci della provincia, tutto il sistema di Protezione Civile. Con l’impegno, il cuore e l’anima che ci abbiamo messo sempre per la nostra comunità, per il nostro territorio”.

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“Siamo dispiaciuti – sottolineano il sindaco di Montemurlo Calamai e l’assessore Vespi – ma allo stesso tempo siamo tranquilli e fiduciosi” nei confronti dell’operato della magistratura. “Il nostro lavoro – proseguono – è sempre stato portato avanti nell’interesse massimo di tutta la collettività. Il Comune ha fatto tutto quello che poteva mettere in atto a tutela della sicurezza dei cittadini di fronte a un evento di portata eccezionale”. “L’amministrazione comunale ha sempre svolto un lavoro puntuale e totalizzante, senza mai risparmiare un briciolo di energia di fronte alle esigenze dei nostri cittadini e del territorio. Anche in quell’occasione abbiamo fatto tutto ciò che operativamente era possibile, di fronte ad un fenomeno straordinario, come d’altronde dimostrano le ripercussioni che ha avuto e che sono andate ben al di là delle zone sotto indagine. Per questo attendiamo con fiducia l’operato della magistratura”.

La sindaca di Prato Ilaria Bugetti ha commentato: “È normale che la magistratura voglia fare chiarezza su un evento eccezionale come quello avvenuto sul nostro territorio il 2 novembre 2023 per accertare le cause. Sono sicura che gli amministratori pubblici e i dipendenti comunali, ai quali va la mia vicinanza e fiducia, sapranno spiegare il loro operato nelle sedi opportune. Amministrare la cosa pubblica è un esercizio complesso che chiama grandi responsabilità e a volte dover affrontare anche momenti come questo”. 



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